Circa un anno fa – mentre Israele e gli Emirati Arabi firmavano gli accordi di pace – l’impresa israeliana Ehrlich & Fenster ha depositato presso gli uffici degli Emirati un brevetto molto interessante: l’insolita scelta del paese in cui depositare il brevetto sembra sia stata dettata dall’amore che tanti regimi arabi hanno per il Controllo.
Lo scorso agosto, il brevetto è stato depositato anche negli Stati Uniti.
Il brevetto, con un linguaggio politicorrettissimo, copre
“metodi e sistemi per prioritizzare i trattamenti, le vaccinazioni e i test e/o attività, salvaguardando la privacy degli individui”.
In breve, un insieme di tecniche per il controllo virtuale di eventuali diffusori di virus, tale da permettere di valutarne il livello di pericolosità. Potete anche cancellare quel finale, “salvaguardando la privacy”, che è diventato l’ossimorico gemello di “crescita sostenibile”.
I complottisti fanno l’errore di credere che chi approfitta dell’attuale pandemia l’abbia inventata, che sarebbe un po’ come accusare i magnaccia di aver inventato il desiderio sessuale. E su questo hanno palesemente ragione gli anticomplottisti.
Ma anche gli anticomplottisti fanno l’errore di non preoccuparsi del clima di panico ed emergenza che permette che passino forme di controllo che la vecchia KGB poteva solo sognare.
Quindi, approfittando dell’emergenza Covid, i nostri imprenditori cercano di vendere agli stati un sistema di controllo totale, applicabile in qualunque circostanza, una volta che finisce questa emergenza. La Legge Reale fu varata quasi mezzo secolo fa per colpire alcuni adolescenti esagitati che effettivamente lanciavano molotov e ogni tanto sparavano con la P38; e oggi che nessuno ha la più remota idea cosa sia una molotov, è ancora in vigore.
Non sappiamo ovviamente se i servizi segreti egiziani o altri adotteranno proprio questo sistema, ma certamente tutto converge in questa direzione.
Anzi, convergere è proprio il concetto fondamentale: Ehrlich e Fenster mettono in vendita infatti l’uovo di Colombo – unificare i diversi dispositivi che già ci controllano, per ottenere il controllo totale.
Scrive Reclaim The Net:
” Il brevetto propone di raccogliere una vasta gamma di informazioni personali da fonti come dispositivi mobili, app, registri di navigazione web dei social media, registri di pagamento, registri medici, registri di lavoro, il governo e telecamere di sorveglianza. “
dove per “il governo” si intendono presumibilmente l’insieme di tutti i nostri dati anagrafici ed eventuali dati o sospetti della polizia e dei servizi.
Un piccolo particolare mi ha colpito:
” il controllo se le persone indossano una maschera “analizzando le immagini prese durante le chiamate o altre guardando lo schermo del cellulare”.
Certe cose agli smartofonati sembreranno ovvie, ma io ero rimasto sconvolto dal potenziale che ho trovato in uno smartofono già di qualche anno fa: la funzione che permette di non spegnere lo schermo, se l’attrezzo vede che lo sto guardando.
Che, a pensarci, fa tanto comodo.
E siccome fa tanto comodo, permette allo smartòfono di riferire al suo padrone (che non sono io) che le mie pupille si allargano quando vedo foto di gatti, e quindi mi possono mandare pubblicità di cibo per gatti, “in fondo che male c’è?“
Ma la china scivolosa scende…
Io conosco poche persone che farebbero deliberatamente clic su un’iconcina che dicesse,
“sei disposto a unire i dati della tua banca a quelle delle telecamere per strada, alle riprese che facciamo ogni trenta secondi del tuo volto mentre guardi il telefono, all’audio che controlla dal rumore dell’acqua se ti stai lavando le mani, all’analisi del tuo grado di religiosità o amore per il ballo [che nel brevetto sono segni di pericolo perché portano a frequentare luoghi affollati]?”
Infatti, i due imprenditori parlano di
“app obbligatoria dedicata” dove “il governo può ordinare ai cittadini di installare un’applicazione dedicata sui loro smartphone (o altri dispositivi intelligenti come tablet, smartwatch, occhiali intelligenti, ecc) per aiutare il governo con la logistica delle procedure di vaccinazione”.
Ma conosco tante persone che farebbero tutto questo, anzi lo fanno già, se permettesse di arrivare due minuti prima a destinazione, se ci fosse lo sconto del 2% sulla pizza, se fossero condizioni necessarie per acquistare un nuovo dispositivo o se ci fosse da fare clic su due iconcine parallele.
La prima, con una faccettina che sorride dice,
“Vuoi accedere subito con All-in-One, la funzione amica che batte il Covid?”
L’altra, tutta grigia, dice,
“Vuoi agevolare la diffusione del Covid rallentando la tua esperienza nella maniera prevista dal GDPR art. 63.212.bis che puoi leggere nella sua interezza qui, accettando in maniera irrevocabile che non potrai accedere alle funzioni più simpatiche e non avrai più diritto all’App Happy Day?”
Un nuovo brevetto propone la sorveglianza digitale per vaccinare le persone in base ai punteggi di credito sociale
Un’altra distopica proposta tecnologica dell’era pandemica.
Da Tom Parker
Pubblicato 7:45 pm
Gal Ehrlich e Maier Fenster di Ehrlich & Fenster hanno recentemente fatto approvare un brevetto statunitense per una tecnologia che mira a sorvegliare le persone attraverso la loro attività digitale, dare loro un punteggio che definisce “il potenziale livello di attività super-diffusa di ogni individuo”, e poi vaccinare le persone in base a questo punteggio.
Il brevetto propone di raccogliere una vasta gamma di informazioni personali da fonti come dispositivi mobili, app, registri di navigazione web dei social media, registri di pagamento, registri medici, registri di lavoro, il governo e telecamere di sorveglianza.
Suggerisce anche di raccogliere informazioni personali altamente specifiche attraverso queste fonti come:
Dati precisi sulla posizione
La durata del tempo che le persone trascorrono nei luoghi che visitano
Il tasso di ventilazione dei luoghi che le persone visitano
Immagini di persone che guardano lo schermo del loro telefono cellulare
Suoni dai microfoni dei dispositivi personali
Dati di riconoscimento facciale
Il brevetto propone numerose potenziali applicazioni di sorveglianza per questi dati che includono il rilevamento di quando le persone utilizzano i trasporti pubblici utilizzando “la geolocalizzazione e/o il movimento regolare start-stop che corrisponde a un profilo di trasporto pubblico”, il monitoraggio di quando le persone si lavano le mani “analizzando i suoni dell’acqua che scorre o il movimento da uno smartwatch”, e il controllo se le persone indossano una maschera “analizzando le immagini prese durante le chiamate o altre guardando lo schermo del cellulare”.
Una volta che i dati sono stati raccolti, la tecnologia delineata nel brevetto analizza i dati e assegna un “punteggio” al loro dispositivo elettronico. Suggerisce di usare questo punteggio per prevedere “il livello potenziale di attività di super-diffusione di ogni individuo” e raccomanda di “vaccinare secondo il punteggio”.
Non solo il brevetto suggerisce la sorveglianza elettronica di massa delle persone per creare un punteggio in stile credito sociale che determina quando dovrebbero essere vaccinati, ma propone anche che la tecnologia potrebbe essere distribuita come parte di una “app obbligatoria dedicata” dove “il governo può ordinare ai cittadini di installare un’applicazione dedicata sui loro smartphone (o altri dispositivi intelligenti come tablet, smartwatch, occhiali intelligenti, ecc) per aiutare il governo con la logistica delle procedure di vaccinazione”.
Il brevetto aggiunge che “in alcune incarnazioni” di questo sistema obbligatorio, “l’app e/o il dispositivo intelligente è configurato per informare sulla posizione dell’utente in ogni momento e per comunicare con i dispositivi intelligenti adiacenti (via Bluetooth per esempio( per valutare le interazioni tra gli utenti, per esempio, la vicinanza tra gli utenti, il movimento degli utenti, ecc).”
Quando si tratta di fattori che determinano il punteggio di un individuo, il brevetto suggerisce che la professione di una persona, i dati medici, la natura e il tipo di luoghi che visitano, i loro luoghi frequentemente visitati, e la lunghezza del tempo che trascorrono in luoghi dovrebbero essere utilizzati come parte del calcolo.
“In alcune incarnazioni, i soggetti che sono inclini a frequentare eventi religiosi o secolari, come in una sinagoga, una chiesa o una moschea o un luogo di ballo, dove le persone sono in stretta vicinanza tra loro, e parlano, pregano, cantano e/o respirano profondamente e/o si mescolano di più, riceveranno un punteggio più alto (ad esempio, per un tale evento di contatto) rispetto a quelli che non frequentano eventi religiosi”, aggiunge il brevetto.
Il brevetto è stato approvato il 31 agosto e segue i governi di tutto il mondo che attuano misure di sorveglianza sempre più ampie in mezzo al coronavirus, come i passaporti vaccinali che mirano a escludere le persone dalle attività economiche e sociali e le app che utilizzano la geolocalizzazione e il riconoscimento dei volti per la quarantena della polizia.
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