La guerra di classe è persa
di PIANO CONTRO MERCATO (Pasquale Cicalese)
Iniziò tutto nel 1973, quando Agnelli disse: “Profitti zero”. La lotta di classe operaia era incontrollabile, l’onda lunga dell’autunno caldo ancora viva. La Trilaterale passò all’offensiva, iniziando dal Cile. L’asset inflation prendeva piede contro il profitto industriale perduto. Le delocalizzazione facevano il resto. Con il Piano Werner prima, e poi Thatcher e Reagan poi, la lotta ai salariati raggiunse il suo apice. Lotta contro il salario diretto e salario globale di classe, smantellamento del Welfare, criminalizzazione del dissenso, carcere, eroina e torture per chi non si adeguava. Negli anni novanta pensavano di aver raggiunto lo scopo, con le delocalizzazioni in Cina. Pensavano: questi saranno i nostri nuovi schiavi e da noi aumenteremo la disoccupazione per colpire il salario, fino a farlo rendere da fame. Nel 2008 il giocattolo su ruppe, l’Occidente continuò imperterrito nella stessa onda anti classe lavoratrice, nel mentre la Cina passava al mercato interno e al plusvalore relativo con la Legge sul Lavoro. Obiettivo: raggiungere target di produttività totale dei fattori produttivi vicini o eguali all’Occidente, con fortissime spese per istruzione e ricerca, oltre che investimenti infrastrutturali (marxiane “condizioni generale della produzione). La pandemia ha fatto il resto, l’Occidente non si trova con componenti. Oggi la Cina ha pubblicato un Libro Bianco in base al quale limiterà le esportazioni di diversi beni industriali, per soddisfare l’enorme mercato interno. Mercato interno distrutto in 50 anni in Occidente, che si trova, specie in Europa, senza salari, senza beni industriali, senza mercato interno. La lotta alla classe lavoratrice condotta in questi decenni mostra il suo lato paradossale, il capitale ha distrutto la sua base, appunto il salario, e non gli rimane che asset inflation. Carta, e non altro.
Fonte: https://www.pianocontromercato.it/2021/12/29/la-guerra-di-classe-e-persa/
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