Bio-sicurezza: guerra civile permanente
di ANDREA D’AGOSTO (RI Bari)
Erano mesi che non guardavo un “telegiornale”: anche un osservatore assolutamente neutrale potrebbe davvero stupirsi di come sia possibile che l’informazione riesca sempre a non dire mai la verità, diffondendo in modo uniforme e martellante un solo esclusivo contenuto informativo. L’unica “notizia” è la pandemia, solo la pandemia, ancora la pandemia, con il corollario dei provvedimenti del Governo, tesi ad inasprire obblighi sanitari di tutti i tipi.
Un fenomeno di tale portata e di tale uniformità non può che essere la prova dell’implementazione di un nuovissimo dispositivo di Governo. C’è, a questo punto, una possibilità: quella di convincersi sinceramente che i Governi europei, preso atto del fallimento del sistema politico misto (democrazia formale, svuotata dalle leggi elettorali maggioritarie per sostenere il potere oligarchico dei ceti, che guidano l’economia, la finanza e le grandi imprese), hanno saputo cogliere l’occasione della “pandemia” al volo, per saldare i loro saperi e poteri con la “scienza” medica.
Questo nuovissimo dispositivo, la bio-sicurezza, produce due conseguenze immediate: la salute non è più un diritto ma un obbligo; la guerra in atto è la guerra civile per antonomasia poiché viene combattuta nel corpo di ogni essere umano.
Tutti questi nuovi comandi poi trovano la loro perfetta ed inattaccabile giustificazione, grazie alla “scienza” medica, in prima battuta sul piano meta-etico e meta-giuridico ed in seconda con la criminalizzazione da parte della massa totalitaria della categoria a-morale dei dissenzienti. Una condizione, quest’ultima, che dal punto di vista psicologico sta emarginando milioni di persone, i nuovi portatori dello stigma dell’infezione, che poi è niente altro che uno stigma politico che non consente la perfetta implementazione del dispositivo.
Altro fenomeno particolarissimo che è possibile osservare riguarda la massa, come categoria su cui si innestano i poteri e saperi di governo: se le masse novecentesche si basavano sull’inversione della paura di essere toccati (cfr. Massa e potere, E. Canetti, ed. Adelphi), oggi le masse del nuovo millennio sono formate da individui che, invece, trovano la loro unità proprio perché distanziati l’uno dall’altro e trovano nella loro negatività e passività la loro forza in grado di sostenere le politiche di governo.
Infine, dobbiamo, poi, considerare che le ragioni “mediche” riescono a fondare il dispositivo integralmente sulla nuda vita biologica e questo riesce a far sparire tutte le altre ragioni antropologiche, sociali e politiche che sino ad oggi ci rendevano umani. La situazione che viviamo sembra quella di un sogno, ma è solo il sonno della ragione.
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