Stroncare definitivamente le FAQ
di STEFANO ROSATI (RI Rieti)
Una FAQ pubblicata sul sito del Governo dice che i commercianti controllano il green pass ‘a campione’ ossia, in sostanza, quando decidono di farlo. Cioè mai. Sembra una cosa di buon senso che sgrava gli esercenti da un compito, anche pericoloso, che non gli compete, facendo tornare alla razionalità un sistema paralizzato dalla follia. Peccato che la legge non dica affatto che sia possibile un controllo a campione del green pass.
Per due motivi; il controllo a campione è riservato dalla legge alle sole amministrazioni (art. 71 dpr 445/2000) e i commercianti non possono mai qualificarsi ‘amministrazioni procedenti’. Soprattutto la disciplina delle certificazioni covid, nel suo delirio totalitario, non lascia alcuno spazio a un controllo a campione. È previsto che l’accesso alle attività e agli esercizi sia consentito “esclusivamente” ai soggetti muniti di GP (v. art. 9 bis decreto legge 52 del 2021). Lo stesso decreto si preoccupa di ribadire che “I titolari o i gestori dei servizi e delle attività […] sono tenuti a verificare che l’accesso ai predetti servizi e attività avvenga nel rispetto delle prescrizioni”.
Sono tenuti. A campione c’azzecca poco. Non solo. Il dpcm richiamato dal decreto disciplina specificamente come si verifica e chi verifica le certificazioni verdi. E, tra le modalità di verifica, non è richiamata nemmeno indirettamente la verifica a campione (art. 13 dpcm 17 giugno 2021).
Non si scappa. E infatti si ha notizia di pesanti sanzioni applicate a commercianti. Che invocano la FAQ. Ora, alcuni di questi impugneranno la sanzione (in alcuni casi addirittura è stata disposta la sospensione dell’attività) e potrebbero anche vincere perché la FAQ escluderebbe la colpa, l’elemento soggettivo dell’illecito.
Ma si tratta di una ricostruzione facilmente superabile. La lettera della legge è chiarissima e le faq non hanno nessun valore giuridico. Non sono una fonte del diritto, sono più simili all’attività del giudice che risponde a quesito concreto applicando le norme (E come le sentenze dei giudici nell’epoca del diritto europeo anche le FAQ tendono ad essere anarchiche, a disapplicare la legge, in ultima analisi a deresponsabilizzare il governo e a nascondere conflitti). Sono manifestazioni della demenza dei nostri tempi.
Sia che le sanzioni vengano annullate sia che non vengano annullate, però, oltre all’ingiustizia e al disordine giuridico che contribuiscono a creare, questa brillante trovata di un governo di bari costerà a tutti noi un sacco di risorse. Processi, attività giudiziaria, sentenze e, ancora, attività chiuse che magari non riapriranno, confusione.
Un danno erariale non piccolo. Sarebbe bello che i dirigenti che hanno consentito la pubblicazione della FAQ domani venissero chiamati a rispondere dalla Procura della Corte dei conti. Un organo che un tempo alle Pubbliche amministrazioni faceva piuttosto paura. Così magari la smettono.
Le faq piacciono tanto a quelli che vogliono l’amministrazione che dialoga, che spiega. L’accountability. Il contact center. I bambini.
Io mi accontenterei che l’amministrazione facesse quello che c’è scritto nella legge. Se la legge fa schifo, si cambia la legge. E chi ha fatto una legge che fa schifo se ne prende le responsabilità. La legge deve essere seria.
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