L’insopportabile ipocrisia dell’Occidente e del pacifismo
di PAGINA FACEBOOK DI UGO BOGHETTA (Ugo Boghetta)
Siamo sempre dentro un’emergenza e nella relativa propaganda. Prima c’era il virus ora c’è l’ipocrisia contro la Russia con il complemento del pacifismo.
Un tempo c’era la guerra fredda motivata dalla lotta al comunismo. “Era credibile”, infatti l’ideologia comunista “armava” le classi popolari dell’occidente desiderose di un cambiamento radicale. Ma l’89 ha dimostrato che il problema non era quello. Lo scontro contro la Russia è continuato. All’inizio i governi occidentali hanno tranquillizzato i dirigenti russi riguardo l’intenzione di allargare la Nato ad est. Poi sono seguite una serie di guerre dirette, camuffate da esportazioni della democrazia o “rivoluzioni arancioni”: Iraq, Siria, Libia e in Europa la vergognosa guerra alla Serbia. Completata dall’adesione alla Nato di numerose nazioni poste ai confini con la Russia. Inopinatamente, anche per il proprio equilibrio, anche l’Unione Europea è andata a est.
La vicenda Ucraina è stata orchestrata in modo palese in questo senso, usando tutto quello che si poteva usare, anche i nazisti che hanno dimostrato ciò che sono nel rogo di Odessa. Tutta la vicenda è stata una guerra dichiarata.
L’espansione degli interessi del capital-liberismo occidentale, pur con qualche pausa dovuta alla crisi del 2008, non ha mai cessato di procedere. Un tempo si chiamava imperialismo.
Il fatto è che, nel tempo, i signori occidentali hanno trovato pane per i loro denti: la Cina prima e la Russia poi.
È una guerra fra oligarchie: quelle occidentali e quelle russe. Solo che la Russia, chiede di avere una fascia-cuscinetto ai propri confini. È una richiesta ragionevole che legittima l’uso della forza. Del resto, ora o mai più. Se l’Ucraina fosse entrata nella Nato la frittata sarebbe stata fatta e sarebbe stata irreparabile.
In questo caso, gridare pace, pace, pace, senza dire come, appare ipocrita e complice delle cause che hanno scatenato la guerra. Questa avrebbe senso se si proponesse una fascia deNatizzata ai confini della Russia.
Quanto accaduto modificherà anche le situazioni interne all’Unione Europea e all’interno dei rapporti sociali delle singole nazioni. Le sanzioni, ad esempio, sono armi a doppio taglio: colpiscono l’avversario, ma anche i paesi che le decidono. Ciò, tuttavia, avviene in modo diversificato. Le diseguaglianze aumentano fra stati e all’interno degli stessi. Dare la colpa di tutto a Putin non risolve nulla. Ma questa è una questione che va trattata a parte.
FONTE: https://m.facebook.com/story.php?story_fbid=4874960282540500&id=100000797283987
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