L’Emilia Romagna ed i “bagni neutrali”
di La Croce Quotidiano (Roberto Signori)
In Emilia Romagna, dopo gli abbonamenti “alias” ai mezzi pubblici equivoca e discutibile è l’iniziativa dei «bagni neutrali», lanciati recentemente all’Università di Cesena, contestualmente all’installazione dei «tampon box», distributori automatici di assorbenti femminili. Un “combinato disposto”, della cui ideazione è responsabile il collettivo femminista “Le orme di Lilith”. Secondo quanto riferito dal Corriere Romagna, prima di agire, le studentesse attive nel gruppo avrebbero diffuso un questionario in tutti i corsi della facoltà di Psicologia, ottenendo risposte da 357 colleghi.
«La nostra iniziativa prevede bagni a disposizione di chiunque, con la sola differenza che ogni persona è libera di entrare senza dover rispettare la distinzione uomo-donna», spiega Beatrice Ciarrocchi, membro del collettivo “Le orme di Lilith”. «Sempre con l’idea di rendere i bagni luoghi più inclusivi, sono state posizionate tampon box che garantiscano assorbenti gratuiti a chiunque ne abbia bisogno».
La Ciarrocchi afferma che «l’88% delle studentesse e degli studenti si sono espressi favorevolmente all’introduzione dei bagni neutri e il 99,4% è favorevole all’introduzione delle tampon box. Ben 140 persone hanno motivato le loro risposte per i bagni e 115 per le tampon box. Il 75,5% sostiene di essere interessato o interessata all’argomento e di volerne sapere di più a riguardo e il 90,4% pensa che sia necessario che l’università apra spazi e momenti di confronto con gli studenti e le studentesse su queste tematiche».
Nell’ottica del gruppo femminista, quindi, il riscontro è stato «molto positivo» e gli studenti si sarebbero «mostrati in ogni caso molto interessati e entusiasti di prendere parte attiva dentro l’università, trovando uno spazio in cui poter aprire un confronto e dialogare». Soltanto una non identificata «professoressa» avrebbe «urlato al politicamente corretto» e «con il benaltrismo più becero» avrebbe detto che «i problemi sono altri» e che «adesso si sta proprio esagerando». Una voce fuori dal coro, probabilmente isolata che, comunque, «non fa altro che darci ancora più carica e energia per continuare», dichiara l’attivista di “Le orme di Lilith”.
Beatrice Ciarrocchi ritiene «fondamentale che l’università si apra a questi cambiamenti», promette che «tampon box e bagni neutri» saranno «solo l’inizio» di un dibattito in merito a questi temi e denuncia che, a suo avviso, all’università mancherebbe «una reale e sincera apertura agli studenti ed alle studentesse e alle loro esigenze, a spazi di riflessione non solo su materia curriculare ma anche su tutto ciò che concerne la realtà sociale in cui l’università è immersa».
Povera Italia! Ma ci rialzeremo molto presto!
Fonte: https://www.lacrocequotidiano.it/articolo/2022/04/07/politica/lemilia-romagna-ed-i-bagni-neutrali
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