Le manifestazioni anti islamiche stanno infiammando la Svezia
da L’INDIPENDENTE (Gloria Ferrari)
Negli ultimi giorni la parte meridionale della Svezia ha vissuto tra le sue strade momenti di grande violenza. Ci sono stati infatti numerosi scontri in alcune città per via dell’annuncio, da parte del partito di estrema destra Stram Kurs, di manifestazioni anti islamiche. Nello specifico, il leader del movimento Rasmus Paludan aveva dichiarato che avrebbe bruciato in pubblico diverse copie del Corano. In risposta alle sue parole, sono scesi in strada migliaia di contromanifestanti, indignati per le affermazioni di Paludan e dal rifiuto delle autorità di cancellare i comizi islamofobi. I manifestanti si sono scontrati con la polizia, che li ha accusati di attacchi ingiustificati: i reciproci assalti hanno provocato almeno 40 feriti tra civili e forze dell’ordine.
Ma andiamo nel dettaglio degli eventi. La prima manifestazione di Stram Kurs era stata prevista per giovedì 14 aprile nella città di Linköping. Ma prima ancora che Paludan potesse parlare o radunare i suoi seguaci, gli scontri con la polizia erano già cominciati. I presenti raccontano di vetture date alle fiamme, sassi lanciati contro le forze dell’ordine e gomme d’auto bruciate. In serata ci sono stati scontri simili anche a Norrköping, nonostante il comizio di Stram Kurs fosse già stato sospeso. Qui un gruppo composto da circa 200 persone ha aggredito la polizia, devastandone i suoi mezzi di trasporto, e gli agenti hanno sparato colpo di avvertimenti in aria.
Venerdì lo stesso scenario si è ripetuto anche nella città di Orebro, dove dieci agenti di polizia sono stati feriti, e sabato a Landskrona, dove 100 persone hanno lanciato pietre, bruciato auto e cestini della spazzatura. Alcuni giornali locali hanno riferito di scontri anche nel sobborgo di Rinkeby, a Stoccolma, dopo l’incenerimento di una Copia del Corano da parte di Paludan.
Anche se gli scontri fisici si sono arrestati nella serata di sabato, la situazione rimane ancora molto tesa. Il capo della polizia di Stato, Anders Thornberg, ha riferito di non aver mai visto scontri così violenti.
Ma chi è Rasmus Paludan? E cosa rappresenta il suo partito?
Mentre i disordini proseguivano violenti per le strade, Paludan ha spiegato di non essersi presentato a nessuna delle manifestazioni programmate perché “le autorità svedesi hanno dimostrato di essere completamente incapaci di proteggere se stesse e me”. Di lui si è iniziato a parlare nel 2017, anno in cui ha cominciato a realizzare video YouTube anti-musulmani. Una delle sue azioni più famose è stata quella di bruciare il Corano avvolto nella pancetta di maiale (animale le cui carni sono vietate per chi professa la religione musulmana). Paludan ha più volte definito i suoi gesti “un tributo alla libertà di parola”.
In un video risalente a dicembre del 2018, si era rivolto ai suoi spettatori dicendo che “il nemico è l’Islam e i musulmani. Se non fosse rimasto un solo musulmano su questa Terra, avremmo raggiunto il nostro obiettivo finale”. Per questo motivo è stato condannato nel 2019 a scontare 14 giorni di carcere in Danimarca, per discorsi razzisti. L’anno successivo, per la stessa accusa (a cui si aggiunge quella di diffamazione), ha dovuto affrontare un altro mese di reclusione.
Il suo partito, Stram Kurs, al momento non è riuscito a vincere nemmeno un seggio alle ultime elezioni nazionali danesi nel 2019, ma Paludan prevede di candidarsi alle prossime. Molti esperti sostengono infatti che la sua trovata di riproporre lo “sketch” del Corano dato alle fiamme ha l’obiettivo di raccogliere sostegno prima delle elezioni.
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