A favore dei “signori”…
di SALVATORE SCRASCIA
Quando si inceppano i meccanismi del mercato, mettendo in pericolo coloro che del mercato sono i sostenitori, come maestro di vita e regolatore di tutti gli aspetti della nostra vita, ecco che si invoca l’intervento pubblico per preservare essi stessi.
Per questi ”signori” l’intervento pubblico viene riservato alle loro emergenze.
Per questi “signori”, da trent’anni, evidentemente, piaghe come la disoccupazione e la precarietà non sono emergenze; la carenza del servizio sanitario pubblico non costituisce un emergenza; il diritto ad andare in pensione ad un’età ragionevole non è una emergenza; la manutenzione delle strade, del territorio, delle opere pubbliche non è un’emergenza; la decadenza della scuola, dell’università e della ricerca pubblica, non è un’emergenza.
Anzi, a ben vedere, visto che il divieto di intervento pubblico dello Stato in economia è frutto di una scelta avvenuta a Maastricht, tutto ciò che ho elencato oltre a non essere un emergenza, ha dato l’opportunità al grande capitale di fare affari in settori vitali per il cittadino. In più, gli stessi signori hanno la sfacciataggine di aumentare la spesa per gli armamenti e di scaricare sui cittadini i costi della loro sporca guerra.
Noi di Italia Sovrana e Popolare vogliamo che l’intervento pubblico dello Stato in economia torni ad essere la normalità e non un’eccezione, come scelsero i nostri padri costituenti in modo inequivocabile, per realizzare gli obiettivi della nostra Carta. Vogliamo che il nostro Paese torni ad essere promotore di pace. Chi non si pone questi obiettivi va contro gli interessi del 90% dei cittadini e a favore dei “signori” dei mercati e della guerra.
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