Il banco vince sempre (per ora)
di LORENZO D’ONOFRIO
Mi sembra che un dato emerga come una verità disarmante: esiste un solo e unico grande potere mediatico, tutto il resto è contorno. Ogni considerazione su cosa avremmo potuto fare e su cosa avremmo dovuto evitare, lascia il tempo che trova.
L’altro dato è che molti, troppi che si credono o sono creduti stocarro per un certo seguito in rete, non esistono nel mondo reale.
Detto questo, ci abbiamo provato e abbiamo fatto probabilmente il massimo che si poteva fare, ma siamo talmente lontani che non ha senso neanche scervellarsi per capire se e come avremmo potuto ottenere di più.
Quanto alla pretesa unione delle forze “antisistema”, non sarebbe servita a niente, la somma matematica dei voti delle varie liste può ingannare solo gli sciocchi. La rete non conta nulla se non esisti già, e non conta neanche per l’astensione, che è frutto dell’operare delle forze di sistema, del nichilismo diffuso, della sfiducia, del sentimento di avversione alla politica che proprio il sistema ha iniettato nel profondo.
Il vero dramma è che per il Paese saranno anni sempre più difficili, parecchi, e i soliti noti agiranno indisturbati, con il Monopolio del Parlamento (o di quel che ne resta) e con il Monopolio dei media.
Quanto a noi, abbiamo appena cominciato, assorbiremo il colpo e continueremo con un bagaglio d’esperienza cresciuto enormemente in questi due mesi, con la certezza che questo Paese potrà risollevarsi solo quando un sufficiente numero di cittadini avrà sconfitto il primo nemico che è dentro di noi e intorno a noi: l’individualismo.
Concludo con la cosa più importante: un enorme GRAZIE a tutti i miei compagni di partito, a tutti i compagni di avventura, a tutte le persone che ci hanno sostenuto, che ci hanno votato, che hanno creduto nel nostro impegno e in quello che rappresentiamo: l’appuntamento è solo rimandato, perché è nel nostro destino.
Ci libereremo!
Commenti recenti