Le ultime notizie sulle forniture di armi straniere ai belligeranti in Ucraina
da ANALISI DIFESA (Redazione)
Le difficoltà di USA e alleati a sostenere le necessità belliche ucraine di armi e munizioni, più volte indicate da Analisi Difesa, stanno mettendo in crisi il sistema militare e industriale occidentale facendo emergere “lacune significative” come ha scritto il 23 dicembre il Washington Post.
Di fatto le forze di Kiev consumano più munizioni di quelle che l’Occidente può produrre e fornire all’Ucraina. “Le scorte di molte armi e munizioni chiave sono quasi esaurite e i tempi di attesa per la nuova produzione di missili si allungano per mesi e, in alcuni casi, anni”, ha osservato il WP spiegando come dei 20 miliardi di dollari in aiuti militari forniti a Kiev quest’anno solo 6 sono stati spesi per nuovi contratti di armi con l’industria mentre il resto proveniva dalle scorte del Pentagono.
Il complesso militare-industriale degli Stati Uniti può fabbricare circa 14.000 munizioni per gli obici da 155 mm, come ha riferito in un recente briefing il segretario dell’US Army Christine Wormuth, mentre le forze ucraine ne consumano circa 6.000 al giorno durante le fasi più intense dei combattimenti.
Il complesso militare-industriale degli Stati Uniti è “in pessime condizioni in questo momento”, ha detto Seth Jones del Center for Strategic and International Studies (CSIS) di Washington.
“Una guerra convenzionale è una guerra industriale. Siamo davvero bassi… e non stiamo nemmeno combattendo”, ha detto Jones, aggiungendo che negli scenari in cui gli Stati Uniti stanno affrontando la Cina o la Russia in caso di conflitto convenzionale, “non andremmo oltre i quattro o cinque giorni di guerra prima che finiscano i missili di precisione.
La Gran Bretagna prevede di raddoppiare il numero di soldati ucraini da addestrare sul proprio territorio nel 2023. Lo ha dichiarato il 23 dicembre il ministro della Difesa britannico Ben Wallace (nella foto sotto) in un discorso al parlamento.
“Le nostre forze armate – ha detto – stanno facendo tutto il possibile per sviluppare le capacità di combattimento degli uomini e delle donne ucraini. Abbiamo addestrato quasi 10.000 persone nel Regno Unito nel 2022.
Assieme alle nostre forze armate e ai nostri alleati, intendiamo raddoppiare il numero nel 2023. Vorrei esprimere ufficialmente la mia gratitudine a Canada, Danimarca, Finlandia, Svezia, Norvegia, Nuova Zelanda, Lituania, Paesi Bassi e Australia per il loro aiuto nell’addestramento degli ucraini”.
Il 19 dicembre il premier Rishi Sunak aveva annunciato un nuovo importante pacchetto di aiuti militari – in particolare munizioni di artiglieria per centinaia di migliaia di proiettili grazie a un contratto da 250 milioni di sterline.
La Francia ha fornito all’Ucraina lanciarazzi e sistemi di difesa aerea e consegnerà altre armi all’inizio del prossimo anno. Lo ha dichiarato il 21 dicembre il presidente francese Emmanuel Macron, come riporta The Kyiv Independent, citando France 24. Macron ha detto che, tra i vari armamenti, la Francia consegnerà all’Ucraina altri semoventi d’artiglieria Caesar.
“Stiamo anche lavorando con il ministro della Difesa (Sebastien Lecornu, che sarà a Kiev il 28 dicembre – NdR) per poter consegnare nuovamente armi e munizioni utili nel primo trimestre del 2023 in modo che gli ucraini siano in grado di difendersi dai bombardamenti”, ha detto Macron. Lecornu ha dichiarato a Le Journal du Dimanche il 20 novembre che la Francia ha fornito all’Ucraina 18 obici Caesar e 550 milioni di euro (569 milioni di dollari) di aiuti militari, rendendo la Francia il quinto maggior contributore dell’Ucraina.
Recentemente sarebbero stati forniti anche sistemi di difesa aerea a corto raggio Crotale e a medio raggio SAMP/T (una batteria insieme all’Italia).
Il valore complessivo degli aiuti militari forniti dai Paesi Bassi all’Ucraina ha raggiunto i 987 milioni di euro. Lo ha riferito il 18 dicembre alla Camera dei rappresentanti (Tweede Kamer) il ministro della Difesa Kajsa Ollongren. Nel conteggio sono inclusi 697 milioni di euro in attrezzature, un pacchetto di aiuti militari da 120 milioni di euro e un contributo di 100 milioni di euro che saranno versati nel Fondo internazionale per l’Ucraina. Inoltre, i Paesi Bassi stanno anche contribuendo con 25 milioni di euro a un fondo Nato per il sostegno militare a Kiev. Secondo Ollongren, la cifra di quasi un miliardo di euro mostra “quanto sia importante aiutare l’Ucraina affinché non perda la guerra contro la Russia”.
L’addestramento dei militari ucraini all’impiego dei sistemi Patriot da difesa aerea dovrebbe iniziare “molto presto” e richiederà “diversi mesi”, ha detto il 22 dicembre un alto funzionario del Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti, secondo quanto riportato dalla CNN. Mentre il Pentagono non ha specificato quando inizierà esattamente l’addestramento né quanto tempo impiegheranno gli ucraini a poter gestire in autonomia il sistema d’arma né di quante munizioni (missili) verrà dotata la batteria destinata a venire for iuta all’Ucraina.
La Polonia ha acquisito due batterie di Patriot PAC 3 dagli Stati Uniti: l’addestramento del personale è ini8ziato da qualche mese mentre le prime unità sono in arrivo in questi giorni in Polonia dove in ogni caso la capacità operativa iniziale non verrà conseguita prima del 2023 o 2024.
Il giorno di Natale il presidente russo, Vladimir Putin, in un’intervista con la tv Rossiya-1 ripresa dall’agenzia di stampa russa Tass si è detto sicuro “al 100%” che la Russia sarà in grado di distruggere i sistemi di difesa aerea Patriot se verranno forniti dagli Stati Uniti all’Ucraina. Putin, che il 22 dicembre aveva resi noto che sarà adottato “un antidoto” contro i Patriot, ha ricordato che l’Ucraina “non ha ancora questi sistemi”.
La Corea del Nord ha ribadito il 23 dicembre di non aver mai fornito armi alla Russia, replicando alle nuove accuse formulate in tal senso dagli Stati Uniti. In una nota rilanciata dall’agenzia di stampa ufficiale “Korean Central News Agency” (“Kcna”), il ministero degli Esteri nordcoreano definisce “infondata” la denuncia di Washington secondo cui Pyongyang avrebbe fornito armi e munizioni alle milizie private russe del Gruppo Wagner impegnate in combattimento in Ucraina.
Il ministero ha condannato l’invio di armi statunitensi all’Ucraina, e ha negato anche indiscrezioni pubblicate dal quotidiano giapponese “Yomiuri”, secondo cui carichi di munizioni di vario calibro avrebbero attraversato il confine tra la Corea del nord e la Russia il mese scorso mentre nuove forniture dovrebbero avvenire nelle prossime settimane.
“Il falso rapporto di media statunitensi secondo cui la Repubblica Popolare Democratica di Corea avrebbe offerto munizioni alla Russia è un assurdo depistaggio, indegno di commenti o speculazioni”, ha affermato un portavoce del ministero citato da “Kcna”. Il coordinatore per le comunicazioni strategiche al Consiglio per la sicurezza nazionale degli Stati Uniti, John Kirby, ha affermato ieri che la Corea del Nord ha fornito armi ai mercenari russi del Gruppo Wagner, da impiegare nel quadro della guerra in Ucraina.
Sono mesi che Washington accusa Pyongyang di fornire armi e munizioni alle forze russe ma finora nessuna prova è stata presentata circa la presenza di tali dotazioni sui campi di battaglia ucraini.
Il ministero della Difesa di Mosca giudica “necessario” incrementare gli effettivi militari a un milione e mezzo, secondo quanto dichiarato il 21 dicembre dal ministro della Difesa russo, Serghiei Shoigu, nel suo rapporto sulla situazione delle forze armate presentato davanti al presidente Vladimir Putin.
Molte le informazioni fornite relative a diversi aspetti delle forze armate, della sicurezza nazionale e della operazione speciale in corso in Ucraina in cui “più di 260.000 militari hanno maturato esperienza di combattimento, oltre 100mila hanno ricevuto onorificenze e 120 di loro hanno ricevuto il titolo di Eroe della Federazione Russa.
Le risorse finanziarie previste nel 2022, tenendo conto della fornitura aggiuntiva di armi e attrezzature, hanno permesso di aumentare del 30% il numero di esemplari di equipaggiamento inviati alle truppe, del 69% le quantità di munizioni per artiglieria e del 109% le munizioni per armi aeronautiche.
Unità militari di nuova formazione saranno dispiegate vicino al confine con la Finlandia (che si estende per circa 1.340 chilometri), prossimo partner NATO insieme alla Svezia. Secondo l’agenzia di stampa russa Ria Novosti, Shoigu ha affermato che la decisione è necessaria “a causa della volontà della NATO di aumentare la sua presenza vicino ai confini della Russia “.
“Artiglieri e altri specialisti della NATO si trovano nella zona di combattimento dell’Ucraina” ha dichiarato Shoigu citato dalla Tass. “Più di 500 satelliti statunitensi e della NATO operano nell’interesse delle forze armate dell’Ucraina di cui oltre 70 sono militari”.
Quanto le sanzioni occidentali incidano sulla vita di gran parte dei russi e quindi sul consenso al governo viene rilevato periodicamente dai sondaggi del Levada Center.
L’ultimo, effettuato in novembre, ha registrato dati non molto diversi da quelli raccolti in agosto: le sanzioni non preoccupano il 30% dei russi (in agosto era il 31%); non preoccupano molto il 30% (in agosto 26%); preoccupano abbastanza il 20% (19%); preoccupano molto il 19% (22%).
La gran parte dei russi (81%) sostiene che le sanzioni non hanno creato problemi insormontabili mentre tra quelli maggiormente rilevati figurano l’aumento dei prezzi (32%), la scomparsa di alcune merci, la carenza di alcune medicine (26%) e la mancanza di voli diretti con l’Europa (11%). In conclusione, il 70% dei russi pensa che la Russia debba “perseguire la propria politica senza badare alle sanzioni”.
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