IL CASO MATTEI (Un consiglio spassionato per la galassia antisistema)
Ho riflettuto molto sullo scrivere o meno questo post, ma alla fine mi sono persuaso che se le poche persone che lo leggeranno, avranno qualche informazione in più per capire il variegato mondo degli antisistema, avrò raggiunto un piccolo grande traguardo.
A molti altri, è certo, questo post non piacerà, sarà considerato divisivo, eccetera. Ma ho sempre preferito, ad una unità di intenti più grande ma fragile e di facciata, un’unità magari inizialmente più piccola nei numeri ma fondata su solide basi, soprattutto valoriali.
Credo che di valori, ma veramente esperiti, ci sia un gran bisogno.
Qui va da sé non parliamo dell’eroico Mattei dell’IRI, ma di Ugo Mattei, un omonimo contemporaneo che sembra abbia grande rilievo nella politica degli antisistema nostrani negli ultimi tempi.
Credo, ma potrei sbagliarmi, sia emerso alla cronaca della nostra nicchia politica solo negli anni della pandemia, prima come intellettuale, poi come candidato (a Torino) e leader di un movimento politico, il CLN, nientedimeno.
Il redivivo Comitato di Liberazione Nazionale avrebbe come caratteristica fondativa quella di non essere un partito ma un contenitore di tutte le formazioni antisistema unite da un comune obiettivo come scritto nell’articolo 1 del suo Statuto:
“Il CLN intende coordinare e sostenere le pratiche di resistenza attiva e passiva organizzate sul territorio nazionale da singoli ed organizzazioni che in esso si riconoscono nel ripudio dell’autoritarismo, dell’esclusione, della guerra e della marginalizzazione politica e sociale. Scopo principale del CLN è garantire l’unitarietà politica della risposta resistenziale allo stravolgimento della Costituzione in atto.
Il CLN intende porsi a servizio di ideazioni e prassi idonee ad elaborare un programma politico condiviso, atto a rimettere in moto il processo inclusivo e solidaristico tracciato dalla Costituzione, interrotto dalle politiche neoliberiste e dalle trasformazioni tecnologiche del tempo presente.
L’elaborazione politica del CLN è finalizzata alla riconquista politica del Paese in spirito maggioritario ed inclusivo, ricostruendone le fondamenta costituzionali dell’agibilità democratica, rifuggendo ogni estremismo o velleitarismo, tramite un processo di coinvolgimento diretto dei cittadini alla guida politica del Paese.”
Ebbene, questo nobile intento teorico è contrastato dalla prassi del leader del CLN e dai suoi massimi dirigenti. Qui di seguito vi porto alcuni esempi lampanti di cui sono stato testimone, ma non di certo gli unici, che svelano i soggetti in questione:
- A Genova, nella primavera del 2022 durante i lavori per la lista Uniti per la Costituzione, Mattei ha imposto regole di candidature gravose per la lista (il fantomatico caucus) non riuscendo ad incidere su simbolo e nome della lista (che si sarebbe voluto CLN ovviamente) grazie alla ferma volontà delle altre forze che ne facevano parte. Tutto questo nonostante non avesse nessun militante a Genova da candidare e senza alla fine essersi minimamente speso per promuovere la lista, che comunque è riuscita, senza il suo aiuto, a eleggere un consigliere comunale e un consigliere municipale.
- Il 18 giugno 2022, a Palermo, durante la manifestazione locale indetta dalle forze che avrebbero costituito Italia Sovrana e Popolare, ha chiesto la parola in una piazza con parecchie persone per scegliere il responsabile locale del CLN tra i partecipanti (non convocati da lui), nonostante avesse allestito una piazza apposita poco distante ma con partecipazione nulla.
- Dopo aver sostenuto l’astensione alle elezioni del settembre 2022, nonostante la presenza di varie liste antisistema, ha cercato, con scarso successo, di boicottare il voto per gli antisistema, indicendo un referendum (il Resistendum sulle elezioni truffa) nelle stesse giornate delle elezioni.
- In ultimo, in queste giorni, dopo aver organizzato una petizione online contro la presenza di Zelens’kyj al Festival di Sanremo, condivisa da molti intellettuali e politici di area, ha prenotato la piazza di Sanremo invitando tutte le forze del dissenso a partecipare, senza però dargli visibilità nella locandina e cercando di impedire qualsiasi tipo di intervento politico durante tutta l’organizzazione, riuscendo così a escludere la partecipazione di molti partiti e intellettuali, a scapito di un’alta partecipazione alla manifestazione (si parla di qualche centinaio di persone, dato riferito dagli stessi organizzatori). Qui è bene chiarire che RI da subito non ha aderito alla manifestazione di Sanremo prevedendo esattamente quello che sarebbe successo, quindi non abbiamo nessun presunto torto da dover vendicare. PS: sembra che alla fine alcune formazioni recatesi a Sanremo siano poi riuscite a farsi valere, nonostante varie polemiche che continuano tuttoggi.
Dal canto nostro, come RI, abbiamo sempre evitato di partecipare ad iniziative dove il modus operandi era di questo spessore, o se partecipi per sbaglio, abbiamo sempre evitato di cascarci una seconda volta.
È chiaro che l’unità e l’inclusività per il Mattei è possibile solo sotto il suo simbolo e senza nessun tipo di collaborazione o alleanza tra pari. Tutto questo, anche legittimo, è espresso con toni e parole spesso così forti da far pensare di poter smuovere una forza politica di notevole spessore, ma all’analisi dei fatti si rileva ben poca cosa, se non nello spazio virtuale, come il Resistendum, Sanremo, e non solo, hanno pienamente dimostrato.
Il mio consiglio spassionato, nato dall’esperienza (non tutta svelata qui) per le forze e i militanti dell’antisistema, è evitare come la peste Mattei e chi lo accompagna, perché per creare un’unione politica di valore serve prima liberarci di tutti gli ostacoli e i finti inclusivi, con cui non si può costruire niente di buono.
Ormai è chiaro, chi si dichiara apolitico non vuole gli altri partiti perché sta cercando di costruire, su fragili fondamenta, il proprio.
Se ci facciamo prendere in giro di nuovo, poi la colpa sarà solo nostra.
Beh, come è coordinatore dell’Emilia Romagna dal giugno 2022 al gennaio 2023, non posso che dire che la situazione è stata molto peggiore di quella descritta nell’articolo.
Ne racconterò solo una in più: nell’ottobre deln2022, mattei ha fatto votare, convincendo i rittiosi con il ricatto “o si fa così o me ne vado !”, un regolamento secondo il quale, per farla breve, lo stesso Mattei nominata nientemeno che 12 delle 33 persone che poi lo avrebbero dovuto rieleggere!
Che è poi il regolamento che è tuttora in vigore nel CLN ,come chiunque puo verificare !
Un tale comportamento da l’arte di chi avrebbe scritto il libro “Il diritto di essere contro”, fa venire in mente quel genio della filosofia che fu Ricucci, il famoso furbetto del quartierino, quando sentenzia,parafrasando :
“Questo vuole fare il democratico col culo degli altri!”
Grazie per l’importante commento che porta altre esperienze ai lettori circa il cln e Mattei.