Piove, non piove
da IL FARO DI MAX DEL PAPA (Max Del Papa)
Settimane, mesi a sentir ripetere, non piove, non piove, “preoccupa il fiume Po”, non c’è acqua, moriremo tutti disidratati, poi bastano 48 ore ed è tutto un dilagare, un tracimare, “preoccupa il fiume Po” ma alla rovescia e tante povere facce da deficienti che borbottano oscuri scenari di “invasi importanti”, di argini che sfondano, ponti che crollano. Con il che si conferma quanto segue: non è vero che non piove, Greta è una testa di cazzo disadattata e quando deve piovere, piove; non è vero che non abbiamo acqua, la sprechiamo, come sempre di questo esubero in atto la totalità finirà dispersa e sprecata; non è vero che il paese è in pericolo di essiccamento, è in pericolo di alluvione perché non ha uno straccio di strutture che tengano, è friabile questo paese di merda, è fondato sulla merda e la merda non contiene l’acqua; non è vero che si sappia cosa sta accadendo, non lo sa nessuno e meno di tutti lo sanno i meteorologi che sono come i virologi che sono come Wanna Marchi. Io la metto in termini volgari e popolareschi, ma l’effetto è agghiacciante: l’informazione di regime, un regime fangoso, che passa come niente da un’isteria all’isteria opposta come se non la riguardasse, come se non fosse colpa sua. La scusa è sempre pronta, non piove? I cambiamenti climatici, diluvia? I cambiamenti climatici. Perché non vi impiccate? Tocca pure sentire questi stronzi che adesso si lamentano, come facciamo con tutta quest’acqua? Scusate, ma non dovreste ballarci sotto ringraziando gli dei della pioggia? Non eravate voi a rompere i coglioni facendovi vedere nei greti essiccati che vi rotolavate, e le colture fottute, e i papaveri e i tulipani sfioriti, e la passera di vostra madre inaridita? 48 ore ci sono volute, non di più: adesso chi potrà ancora sostenere che, “dati i cambiamenti climatici”, non piove abbastanza, non piove più? Ma lo faranno: quando, a giugno, o a agosto, si vedrà finalmente spuntare un sole per forza di cose estivo, tutti a costernarsi, a sconvolgersi perché d’estate fa caldo, c’è il sole, un sole ruggente. E ricomincerà la solfa, non piove abbastanza, non piove più. Viviamo in un paese mentecatto nell’Europa ladrona nel mondo farabutto e rendersene conto non cambia le cose, siamo in balia della menzogna da dementi, delle psicosi da ruminanti, che si esprimono da bestioni, “le precipitazioni importanti, l’invaso importante”. Non sanno cosa dicono, non sanno cosa pensare, ma parlano. I siti meteo ormai sono degni del Tabarin, del casino di inizio secolo scorso, ci sono degli avatar di falliti, tipo i debunker, che dicono per settimane, mesi: attenzione arriva il caldo, “un caldo importante”. Il caldo non arriva, né importante né irrilevante, e loro: “come avevamo anticipato…”. Ma sì, avanti così, che prima o poi dovrà scaldare così come prima o poi dovrà pur piovere. Il vecchio Giuliacci, ripreso non si sa a quale titolo visto che ormai è fuori gioco da tempo, a forza di ciccarle alla fine ha ammesso: “A questo punto non mi sento di prevedere più niente”. Ma è durata poco, ha subito ricominciato, come i virologi pagati dalla Pfizer, come la Antonella Viola che ci racconta che scopa in menopausa. Io vorrei trovarmeli davanti questi, vorrei chiedergli a muso duro: che cazzo avete fatto? Avete vaticinato le evoluzioni più inverosimili e poi non ve ne siete scusati, siete dei pagliacci ma i pagliacci sotto il trucco una faccia ce l’hanno, una dignità ce l’hanno. “Ah, attendiamo il solleone ma potrebbe nevicare”. E il fatidico, maledetto, ignobile, effemminato: “Viene giù tutto!”. No, è già venuto giù, siete la feccia della feccia, tutto ciò che è comunicazione pseudoscientifica è disceso a livelli repellenti, miserabili. E la gente non è meglio se si lascia abbindolare. Pensare come ti dicono, pensare come ripetono anche se chiaramente insostenibile, senza chiedersi a che serve, dove si va a parare. Fa caldo, fa troppo caldo, non ce ne accorgiamo ma fa così caldo, non c’è acqua, non piove, moriamo tutti di sete. 48 ore e pare lo straripar dell’Arno, si salvi chi può, e nessuno capisce se sia indulgenza o punizione divina per le nostre scemenze, le nostre menzogne.
FONTE: https://ilfarodimaxdelpapa.altervista.org/48-ore/
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