Aldo Maria Valli non ha bisogno di presentazioni: giornalista di lungo corso, vaticanista, autore di numerosi saggi sulla Chiesa e sui suoi protagonisti, voce libera e controcorrente. Tuttavia, Valli possiede anche un certo talento narrativo, che ha avuto modo di esprimere negli ultimi anni, in particolare con il romanzo L’ultima battaglia, che è un racconto utopico (o, forse meglio, distopico) sulla Chiesa e sul mondo che verrà. Per molti versi ricordò ai lettori il celebre Il Padrone del mondo di Robert Hugh Benson. E l’accostamento non è casuale. Nella scrittura di Valli c’è molto di british, e anche quel sottile humour nero che troviamo in questo Facciamoli mangiare questi bambini (Chorabooks 2023, pagine 110, euro 16,63) ricorda autori cattolici d’oltre Manica come Waugh o Lodge. E forse ci vuole proprio un po’ di sarcasmo e umorismo per affrontare temi distopici inquietanti come fa Valli.
Il tema del libro è la Finestra di Overton, una teoria sociologica evocata nel corso dell’ultimo triennio per spiegare ciò che sta avvenendo nel mondo. Si tratta di un approccio per identificare le idee che definiscono lo spettro di accettabilità di politiche governative. I politici agiscono spostando la finestra utilizzando tecniche di persuasione dell’opinione in modo da espandere la finestra fino a far diventare lecite e poi doverose idee fino a quel momento considerate inaccettabili.
Un esempio molto recente è quello del matrimonio tra persone dello stesso sesso. Per millenni il matrimonio ha riguardato un uomo e una donna, ma poi la finestra delle “possibilità politiche” si è spostata, è stata fatta spostare, e oggi la stessa idea di opporsi a questo tipo di legame viene considerata inconcepibile, o quanto meno non più politicamente proponibile.
Il “progetto Good Food” evocato da Valli è un esempio immaginario – per ora- di dove possa spingersi la Finestra di Overton. Un modo grottesco per dipingere il nostro mondo di idee sballate trasformate in dogmi.
Il romanzo narra di come, in nome dell’eco-sostenibilità e della lotta alla sovrappopolazione, un gruppo di pseudointellettuali al servizio di oscuri Maestri cerchi di imporre la propria visione inumana facendola passare per responsabile. Il lettore, nel corso delle pagine, si rende conto che l’obiettivo di questi intellettuali, giornalisti, politici, è qualcosa di orribile e impensabile: rendere lecita l’antropofagia, o più precisamente il mangiare i bambini.
L’idea stessa in una persona normale non può che suscitare ribrezzo, e assoluta condanna morale, ma nel mondo del Grande Reset, nel mondo del Progresso non c’è morale che tenga. La finestra di Overton è sempre più spalancata, con vista sull’abisso, e il vecchio detto secondo cui la realtà supera la fantasia rischia di trovare conferma molto più velocemente di quanto possiamo immaginare.
Peraltro, nella letteratura c’è un precedente illustre: nel XVIII l’Irlandese Swift, l’autore dei Viaggi di Gulliver, scriveva la sua Modesta proposta, un pamphlet ironico in cui proponeva ai governanti inglesi di risolvere l’annosa questione della povertà in Irlanda che si riteneva malthusianamente causata dalla sovrappopolazione, facendo sì che gli irlandesi si sfamassero coi propri figli di troppo.
I protagonisti della storia sono quelli che abbiamo imparato a conoscere con l’emergenza pandemica: gli scienziati, gli opinionisti dei media, giornalisti compiacenti, e infine potenti e ricchi personaggi che mettono a disposizione le loro ingenti risorse per raggiungere l’obiettivo.
L’obiettivo è rendere lecito il cibarsi di carne umana, carne di bambini. Non solo lecito, ma anche accettabile. E poi ancora doveroso: il tutto in nome della sostenibilità, dell’ecologia, del progresso. E questo progetto trova man mano sostegni e adesioni da quelle che un tempo erano delle “autorità morali”: la Chiesa, nella persona del papa, un grottesco e degno successore di Bergoglio, non trova alcunché da ridire sulla liceità di tale pratica. “Ce lo chiede il Mondo”, è la posizione del Vaticano.
Qualche lettore potrà pensare che Aldo Maria Valli abbia esagerato, che la sua fantasia si sia spinta troppo lontano. Ma in realtà ciò che è accaduto negli ultimi anni, con la legittimazione e la promozione attiva di orrori come l’aborto, l’eutanasia, i trattamenti sanitari coatti, il gender fluid, spacciati per “diritti civili”, è la conferma che il rivolgimento non solo della morale ma anche della ragione pare inarrestabile. Pare, perché nel romanzo di Valli fa capolino quella che Tolkien chiamava l’Eucatastrofe: c’è qualcosa o Qualcuno che può clamorosamente far andare a monte i piani dei malvagi. Una catastrofe buona. E alla fine del libro, dopo tanto buio dell’anima, entra un filo di luce.
Commenti recenti