Il destino dell’Europa, un’alternativa per l’Italia
DA LA FIONDA (di Giulio Di Donato e Salvatore Bianco)
Traendo quasi ispirazione dalla lezione hegeliana, per cui un’epoca che invecchia non si lascia ringiovanire ma solo comprendere col pensiero, il nuovo numero cartaceo della Fionda – la quinta uscita della serie – getta uno sguardo largo sul passaggio d’epoca che caratterizza la nostra condizione presente, contrassegnata in Europa come in Italia da un complicato confronto prima con le conseguenze di una crisi economica mai risolta, poi con i lasciti della pandemia da Covid-19, oggi con le turbolenze prodotte dal conflitto fra la Nato e la Russia in Ucraina. Una congiuntura storica, quella attuale, che sta scuotendo dalle fondamenta assetti politico-istituzionali già vacillanti, che sta lacerando il mondo del lavoro sempre più incerto, precario e frammentato, che sta colpendo infine un tessuto economico ancora una volta incapace di rispondere ai bisogni fondamentali delle persone. Più in generale assistiamo ad una crisi di legittimità senza precedenti che sta investendo le classi dirigenti in Occidente, a cui si affianca una situazione di perdita di orizzonti e riferimenti che si sta dispiegando in assenza di grandi risorse di significato a cui aggrapparsi, sostituite da tristi e improbabili surrogati.
Il volume si occupa del destino dell’Europa e nello stesso tempo propone un’alternativa di riscatto nazionale-popolare per l’Italia. Il richiamo al termine destino non è casuale: nozione ricca di significati e dalla grande forza evocativa, la parola destino consente una visione allargata alla profondità dei processi storici, siano essi intesi in termini temporali dove il passato interagisce con il presente e indica un’ipotesi di futuro, oppure in termini orizzontali, relativi ai tanti volti di una vicenda che intreccia non solo la dimensione politica ed economica, ma anche quella culturale e spirituale. La traccia richiamata in esplicito è quella gramsciana: si tratta, ancora oggi, di disvelare e adeguatamente contrastare i «fenomeni morbosi» dei nostri giorni, che si presentano con il volto mellifluo dei liberal o arcigno dei conservatori, e sono tipici di una fase di interregno piena di opacità e priva di slanci ideali, cui corrisponde un passato che si trascina morente, un futuro che tarda a realizzarsi e un presente fatto di ombre e figure sbiadite.
Come Antonio Gramsci nei Quaderni, anche Ernst Bloch, ne L’eredità del nostro tempo, parlava di un’epoca che è «in putrefazione e al tempo stesso ha le doglie».
Riflettere sul destino della nostra epoca significa con Bloch anche riflettere sull’eredità del nostro tempo passato e presente, per capire cosa di esso va recuperato e salvaguardato e cosa no, frugando nelle retrovie e fra i lasciti di un patrimonio che sembra ormai in completo disfacimento È possibile, come ha scritto di recente Giorgio Agamben, che il problema di un’eredità poco accessibile o praticabile solo per vie impervie e spiragli seminascosti non sia per nulla superato, ma ci riguardi molto da vicino. D’altronde, anche noi, come Bloch, sentiamo di girare a vuoto e avvertiamo un senso profondo di rottura tra passato e futuro. Ciò nonostante, pur facendo tragicamente esperienza di una civiltà in agonia, dobbiamo cercare, se non le doglie del parto, almeno qualcosa come una scintilla di luce destinata a sopravvivere alla disgregazione e al nichilismo, al vortice che tutto consuma, annulla e spettacolarizza.
Questo nel suo piccolo è anche il compito che il collettivo legato alla rivista La fionda si è sempre dato e che è diventato oggetto delle sue analisi. Anche ovviamente dell’ultimo numero.
Che dire, allora: fiondatevi subito ad acquistare Passagio d’epoca. Il destino dell’Europa, un’alternativa per l’Italia. Non ve ne pentirete: sarà l’occasione non solo per guadagnare nuovi e più fecondi criteri di lettura e orientamento, ma anche e soprattutto per recuperare quell’ottimismo della volontà di cui oggi c’è un grande bisogno.
FONTE: https://www.lafionda.org/2023/08/07/il-destino-delleuropa-unalternativa-per-litalia/
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