Gabriele Sannino: «I Brics stanno costruendo una politica e un’economia nuove»
di DIARIO DEL WEB (Fabrizio Corgnati)
L’alleanza dei Paesi emergenti, il possibile ritorno di Trump e la guerra in Ucraina: al DiariodelWeb.it lo scrittore Gabriele Sannino parla dell’«Alba del nuovo mondo»
La settimana scorsa l’alleanza dei Brics, composta da Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica, ha tenuto il proprio vertice, in cui è stato reso noto che altri sei nuovi Paesi (Argentina, Egitto, Etiopia, Iran, Arabia Saudita ed Emirati Arabi Uniti) si uniranno al gruppo dal prossimo anno. Poi ci sono gli Stati Uniti, dove Donald Trump, molto vicino alle posizioni di quest’alleanza, punta al ritorno alla presidenza, nonostante le incriminazioni. In mezzo la guerra in Ucraina, che da conflitto locale sembra sempre più essere diventato uno scontro tra queste due opposte concezioni del mondo, quella unipolare contro quella multipolare.
Sotto i nostri occhi, insomma, come notiamo da queste notizie che solo in apparenza sono una staccata dall’altra, si sta concludendo un ciclo della storia e se ne sta aprendo un altro che disegnerà un pianeta molto diverso da quello a cui siamo stati abituati negli ultimi secoli. Il DiariodelWeb.it ha chiesto un’analisi allo scrittore e saggista Gabriele Sannino, che si è occupato di questi temi nel suo ultimo libro «L’alba del nuovo mondo. L’umanità dopo la fine del Nuovo Ordine Mondiale», edito da Aurora Boreale.
Gabriele Sannino, quali sono i segnali che il nuovo ordine mondiale sta finendo?
Io l’ho capito quando, appena dopo la pandemia, ho scoperto l’alleanza sovranista per creare un nuovo sistema economico globale, in cui il denaro sarebbe stato collegato all’oro e l’elite sarebbe stata scansata. A quel punto mi sono detto: ci siamo.
Quindi quel sistema che ha governato economicamente e politicamente il nostro mondo negli ultimi secoli e che ci sembrava troppo potente da sconfiggere, in realtà, sta venendo giù.
Sì. Ad allearsi sono stati quei Paesi stufi dei ricatti della finanza. Paradossalmente in questo disegno, le tre superpotenze del mondo, cioè Russia, Cina e Stati Uniti, sono unite. Perché è vero che negli Usa si annida il deep state, ma la fazione capeggiata da Trump, dietro alla quale c’è anche il potere militare, si è accordata da tempo con Putin e Xi Jinping. Per questo lui è stato avversato.
E sempre per questo motivo oggi viene incriminato?
Il deep state ha il terrore che Trump torni per fare la bonifica finale della palude. Il punto è che, oramai, l’alleanza ha già raggiunto un livello globale ed è in piena attività, non si può più fermare. Compreso il processo di dedollarizzazione e di deeurizzazione promosso dai Brics. L’elite ora è disperata, gioca in difesa arroccandosi.
Quali sono i membri di questa alleanza?
Capi di Stato e di governo, comandanti dell’esercito, agenzie d’intelligence. Ci sono Bolsonaro, gli sceicchi dell’Arabia Saudita, perfino Kim Jong Un. Ci sono rami che si occupano di operazioni militari, politiche, economiche, dell’informazione. La cosiddetta Q, su cui si è detto di tutto, non era altro che un’intelligence militare che gettava i semini per ricostruire il quadro.
L’alleanza è ramificata in tutti i Paesi?
No. Alcuni ne fanno parte, altri la subiscono: perché, dietro le quinte, l’economia mondiale è già cambiata. Le operazioni compiute in questi anni sono servite ad azzerare, almeno in parte, il potere delle elite, dei Rothschild, dei Rockefeller. Le banche centrali non possono più emettere denaro dal nulla come prima indebitando fraudolentemente i popoli del pianeta: il meccanismo si è inceppato. Tanto è vero che stanno aumentando il tasso d’interesse in tutto il mondo, provocando l’inflazione, e autodistruggendo il loro stesso sistema dei mercati finanziari.
Anche in Italia c’è un’avanguardia di questa alleanza?
L’Europa è il ventre molle, è ostaggio dell’Ue e della Nato, di una globalizzazione politica, economica, finanziaria, culturale, umana. Si è venduta alle elite, è eterodiretta, quindi che faccia parte o meno dell’alleanza non conta nulla. Chi gestisce dal punto di vista monetario e legislativo tutti i Paesi europei sono la Commissione e la Bce: lì si comanda per davvero.
Quando parla di operazioni militari si riferisce anche alla guerra in Ucraina?
Esatto. Si tratta di una guerra contro uno Stato permeato dal deep state, addirittura una centrale internazionale. Quella di Putin è stata un’operazione per fermare la Nato, che aveva occupato Kiev con il colpo di Stato del 2014, per provocare la Russia che non voleva prendere parte al nuovo ordine mondiale.
Quindi la guerra non riguarda Ucraina e Russia, ma l’alleanza contro il nuovo ordine mondiale.
Assolutamente sì. Il sistema unipolare delle elite contro quello multipolare di questa alleanza.
Come se lo immagina questo nuovo mondo che sta nascendo in virtù del lavoro dell’alleanza?
L’umanità del futuro andrà oltre, perché ha fatto i compiti a casa. Ha superato quel pensiero unico figlio della globalizzazione culturale: cinque o sei società quotate posseggono oltre il 90% dei media televisivi mondiali e la loro informazione porta le persone a instupidirsi, a credere alle loro assurde narrative. Ma chi è partito da quello che definiscono complottismo, che io chiamo mancanza di conformismo, ha capito e si sta risvegliando, intellettualmente e spiritualmente.
È l’alba del nuovo mondo, appunto?
Questa umanità si sta formando dal basso e si incontrerà con l’alleanza che sta distruggendo le elite, per far nascere il nuovo sistema finanziario, politico, sociale, in cui il denaro apparterrà ai popoli.
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