Le turbolenze mondiali attuali, originate dalla lotta tra l’Occidente, che cerca di mantenere la sua supremazia, e i nuovi centri di potere che rivendicano il diritto a uno sviluppo indipendente, sono destinate ad aumentare. Assistiamo a una ristrutturazione globale e a un risveglio geopolitico di nazioni, popoli e interi continenti, che si sforzano di liberarsi dal cosiddetto “stupore” liberal-totalitario. Il conflitto fondamentale tra l’antico e il nuovo mondo, latente dal termine della Guerra Fredda, si è intensificato con l’inizio dell’operazione militare speciale in Ucraina.
La politica mondialista e antiumanista di Washington e dei suoi alleati viene rifiutata da un numero sempre maggiore di Stati fuori dall’Occidente che abbracciano la multipolarità e una visione tradizionale del mondo, aumentando i rischi di instabilità e caos nella politica internazionale. La dinamica attuale suggerisce una situazione rivoluzionaria: gli Stati Uniti, indeboliti, non riescono più a mantenere la loro leadership, mentre gli altri Paesi non accettano più il diktat occidentale. Gli euro-atlantici, per evitare un collasso radicale dell’attuale “superstruttura” mondiale, potrebbero creare un caos controllato, destabilizzando regioni chiave e creando coalizioni tattiche sotto il controllo dell’Occidente. Tuttavia, gli Stati Uniti e i loro alleati stanno perdendo la capacità di realizzare i loro piani distruttivi. Attori globali responsabili, come Russia, Cina, India e molti altri, si uniscono per opporsi a queste avventure e risolvere autonomamente le crisi, come in Siria.
Anche i più stretti alleati degli Stati Uniti cercano di diversificare i loro legami a causa dell’incapacità degli Stati Uniti di garantire la sicurezza. Nel 2024, il mondo arabo rimarrà al centro della lotta per un nuovo ordine mondiale. La disgregazione delle ambizioni mondialiste si manifesta chiaramente qui: l’invasione dell’Iraq, il printemps arabe, la guerra in Siria, l’ascesa dell’ISIS e le tensioni sunnite-sciite ne sono esempi. Le politiche dell’Occidente, orientate esclusivamente verso la dominazione, si stanno sgretolando per il risveglio reale dei popoli del Medio Oriente.
Il mondo multipolare è ormai una realtà. Eventi come la normalizzazione delle relazioni tra Arabia Saudita e Iran, l’adesione ai BRICS di Egitto ed Emirati Arabi Uniti e il ritorno della Siria nella “famiglia araba”, sono fatti incontestabili. La Russia accoglie questi sviluppi e contribuirà al loro successo ma ciò che è fondamentale è l’atteggiamento prevalente nel mondo arabo verso la risoluzione dei conflitti e l’instaurazione di relazioni costruttive e prevedibili. Si osservano processi simili in America Latina, che tradizionalmente è stata considerata il “giardino sul retro” degli Stati Uniti. Anche qui, emerge una richiesta per strutture di integrazione indipendenti. La CELAC, per esempio, è un’organizzazione a cui Stati Uniti e Canada non partecipano.
Per quanto riguarda il blocco euro-atlantico, il 2024 vedrà un aumento della disunione pubblica e politica su vari temi, dal sostegno all’Ucraina alla promozione dell’agenda LGBT. La Slovacchia, con la vittoria del partito nazionalista SMER-SSD, indica un cambiamento in atto. Le prossime elezioni in Occidente, sia quelle europee sia quelle presidenziali americane, si svolgeranno in un contesto di forte contrapposizione tra sostenitori del mondialismo e fautori del realismo in politica estera e dei valori tradizionali. È previsto che gli Stati Uniti e i loro alleati continueranno ad accusare la Russia, la Cina e altri Stati di aumentare le tensioni interne nei loro Paesi. Tuttavia, nell’area eurasiatica sta emergendo una realtà nuova, come dimostrato dal ritorno della Crimea alla Russia e dalla reintegrazione delle repubbliche popolari di Lugansk e Donetsk, nonché delle regioni di Kherson e Zaporozhye.
La Russia rafforzerà il suo ruolo unificatore come centro dei principali progetti di integrazione del continente. Emergono importanti alleanze tra la Russia e i suoi alleati e partner della CEI, dell’OTSC e dell’OCS, nonché il “Grande Partenariato eurasiatico”. Queste strutture si distinguono dai blocchi occidentali per il loro non essere contro Paesi terzi e per il loro impegno nella creazione di un ordine mondiale giusto. I BRICS, con l’ingresso di sei nuovi Stati, hanno il potenziale per costruire un’architettura equa e democratica delle relazioni internazionali. A differenza del G7, che è dominato dagli Stati Uniti, i BRICS rappresentano un’alleanza di potenze eguali e indipendenti. Negli Stati Uniti e nei loro alleati, ci si aspetta che la pressione su Russia e altri Stati che rifiutano di aderire ai valori neoliberisti continuerà. Queste azioni includeranno attacchi all’interno di organizzazioni internazionali e formati ad hoc, con l’obiettivo di smantellare le istituzioni di governance post-seconda guerra mondiale.
Nel mondo multipolare emergente, il “prodotto marcio” dell’ordine mondialista sta perdendo appello anche tra i politici dell’Occidente che non intendono difendere gli interessi ristretti delle élite anglo-sassoni. Il risveglio mondiale è in corso e irreversibile. La Russia deve sottrarsi completamente dall’influenza liberale degli anni Novanta e ritornare alle proprie radici. La Russia è un Paese-civilizzazione unico con una storia millenaria che non può essere dimenticata o tradita. Per questo, un monumento a Felix Edmundovich Dzerzhinsky, fondatore dei servizi di intelligence esteri russi, sarà eretto a Yasenevo, simboleggiando determinazione e fedeltà all’idea di costruire un mondo nuovo e giusto.
di Sergey Naryshkin  direttore del Servizio di intelligence estera della Russia
Note: questo articolo è apparso in forma integrale sul numero 4(5) di dicembre 2023 della rivista Razvedchik, pubblicata dalla Fondazione benefica per la protezione sociale degli agenti e dei veterani dell’intelligence esterna della Federazione Russa (KGB, SVR) ed è stato tradotto in francese dal  CF2R https://cf2r.org/actualite/2024-lannee-du-reveil-geopolitique/.