I dolori del povero Scholz, tradito anche dai generali bombaroli
di TERMOMETRO GEOPOLITICO (Fulvio Scaglione)
Partiamo dai fondamentali. Il nastro in cui alcuni generali dell’esercito tedesco discutono dell’efficacia dei missili Taurus a lunga gittata (fino a 500 chilometri), discettando sul modo in cui tali missili potrebbero colpire il Ponte di Crimea, e che è stato pubblicato da Russia Today, è autentico. Lo hanno scritto non solo la solita Bild ma anche Der Spiegel e Berliner Zeitung e, per dire il vero, dopo dieci minuti dall’ascolto nessuno ne ha più dubitato. Anche perché il ministero della Difesa tedesco ha dovuto ammettere pubblicamente che “secondo la nostra valutazione è stata intercettata una conversazione nel campo della Luftwaffe”. Quindi, punto primo: gran figuraccia dei vertici militari tedeschi, che affrontano temi di tale sensibilità politica e strategica al telefono come se non esistessero i servizi segreti altrui e le intercettazioni.
Secondo: come può avvenire che, nelle stesse ore in cui il cancelliere tedesco, Olaf Scholz, dichiara che le truppe del suo Paese non metteranno mai piede in Ucraina (checché ne pensi il presidente francese Macron, che ha riscoperto la propria vocazione bellicista), solleva un vespaio con gli inglesi dichiarando (non si sa se per sbadatezza o apposta) che quelli hanno mandato i loro tecnici militari in Ucraina a installare i missili Storm Shadow, e ribadisce che i missili tedeschi Taurus non verrano forniti a Kiev, il suo ministro degli Esteri, Boris Pistorius, discuta con in vertici militari l’ipotesi esattamente opposta? Prospettando anche l’impiego dei Taurus in un attacco al Ponte di Crimea, quando il mondo intero sa che la Crimea è il perno di tutta questa crisi e che, se vogliamo avvicinare l’incubo di un uso di bombe atomiche tattiche da parte della Russia, proprio quello noi occidentali dobbiamo fare: partecipare a un’offensiva contro la Crimea. Il tutto mentre l’ineffabile Ursula von der Leyen, non contenta dei danni fatti finora e impegnata a mettere l’imprimatur della Commissione europea sulle stragi di Gaza, invita i Paesi europei ad unirsi per produrre armi, facendo pure il paragone con i vaccini.
Terzo: è vero che Scholz è un re travicello, che in Germania non lo sopporta più nessuno e i sondaggi dicono che, in caso di voto, verrebbe spazzato via come una pagliuzza in un uragano. Però c’è da chiedersi perché i russi abbiano deciso di sputtanare in questa misura il leader di un Paese europeo di peso che rifiuta di partecipare al generale delirio bellicista, rendendo noto al mondo che persino all’interno del suo Governo non lo prendono sul serio. Sui vari Macron, Scholz, von Der Leyen e Sunak il ministro degli Esteri russo Lavrov si è fatto una grassa risata, dicendo quello che peraltro sanno tutti: “Le truppe dei Paesi della Nato in Ucraina ci sono già”, senza i tecnici occidentali gli ucraini non potrebbero maneggiare i missili a lunga gittata con cui colpiscono obiettivi militari e civili sul territorio russo. E sono stati i giornali americani a raccontare che già subito dopo il 2014 gli Usa avevano disseminato di basi Cia il confine tra Ucraina e Russia. La domanda però resta: perché minare così il Governo tedesco e la sua (già scarsa) credibilità internazionale? Non era meglio lasciare che Scholz proseguisse nel suo tentativo di moderazione? Tra l’altro, la Germania è l’unico Paese che ancora indaghi sul sabotaggio dei gasdotti Nord Stream… Chissà. Forse i russi sanno cose che noi non sappiamo, sia dei mal di pancia del Governo tedesco sia del destino di Scholz. O forse, più semplicemente, qualunque divisione all’interno del fronte europeo a loro conviene.
È sempre più chiaro, comunque, che esiste una spaccatura tra la guida dell’Unione Europea, bellicista e iper-atlantista, e molti governi nazionali. Macron continua a sognare l’esercito europeo, Scholz teme l’escalation, la Polonia vuole un esercito nazionale forte, la Slovacchia e l’Ungheria si dissociano ovunque possono, in Olanda non si fa il Governo per non doverlo consegnare al filo-russo Wilders, la Finlandia chiede agli Usa di mandarle i Marines, i Baltici fanno i provocatori convinti che l’Alleanza Atlantica fornisca loro l’immunità. È uno dei tanti effetti di questa guerra. La politica, in Europa, la fa la Nato. La Ue al massimo fa i commerci.
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[Fonte: https://it.insideover.com/guerra/i-dolori-del-povero-scholz-tradito-anche-dai-generali-bombaroli.html]
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