Migliaia di persone moriranno di fame e di malattie a Gaza
di GLI ASINI (Alex De Waal)
Un articolo di Alex de Waal sul Guardian il 21 marzo scorso avverte che la crisi umanitaria a Gaza ha assunto proporzioni terribili. A tal punto che se anche i combattimenti si fermassero oggi e i camion degli aiuti riprendessero ad entrare, le morti per fame continuerebbero a lungo. Non solo: il numero de morti per fame potrebbe superare quello delle morti provocate dalle bombe e dai proiettili. Lo stesso de Waal, che è direttore esecutivo della World Peace Foundation e professore presso la Fletcher School of Law and Diplomacy, della Tufts University in Massachusetts, aveva lanciato l’allarme a gennaio in un articolo sul Guardian intitolato “Se Israele non cambia rotta, potrebbe essere legalmente colpevole di aver affamato intenzionalmente migliaia di persone ” e in un’intervista a The New Humanitarian, in cui lanciava lo stesso allarme. La rivista torna a intervistarlo ora sulle proporzioni assunte dall’emergenza.
Ringraziamo The New Humanitarian per aver concesso il permesso per la pubblicazione dell’intervista e Andrew Gully per averla curata. Traduzione di Giovanni Pillonca
The New Humanitarian: Quando ci siamo incontrati a gennaio, i funzionari delle Nazioni Unite sostenevano già che in alcune parti di Gaza si stava verificando una carestia. Cosa abbiamo appreso dalle nuove analisi IPC (Food Security Phase Classification) e FEWS NET (Famine Early Warning System Network) e qual è il loro significato?
De Waal: I commenti politici si sono concentrati sulla domanda :: “È carestia? Non è carestia?”. E, francamente, anche quando non si raggiunge il livello cinque dell’IPC (l’IPC utilizza una scala a cinque livelli per valutare l’insicurezza alimentare), quando tutti e tre gli indicatori indicano la carestia, ed è “solo” il livello quattro, la situazione è grave. Davvero grave. In queste condizioni moriranno un gran numero di persone, soprattutto bambini.
Per quanto riguarda gli ultimi rapporti, questa è l’indicazione più chiara e inequivocabile di carestia emessa dall’IPC o da FEWS NET da quando esistono. FEWS NET esiste dagli anni ’80 e IPC esiste da quasi 20 anni. Non esiste un caso così chiaro e categorico come questo.
Nel caso più simile, in Somalia nel 2011, c’erano 490.000 persone nel livello cinque dell’IPC. A Gaza, un paio di settimane fa, erano 677.000. E quel numero aumenta ogni giorno. Quindi questa è l’emergenza alimentare, la crisi o la carestia più grave mai registrata.
Ci sono stati molti avvertimenti a questo riguardo. A dicembre è stato pubblicato un rapporto del Comitato per la revisione della carestia, secondo il quale era necessario un cessate il fuoco o, nello specifico, la fine della distruzione di tutte le infrastrutture essenziali, insieme alla fornitura di servizi essenziali e di aiuti umanitari, e che se ciò non fosse stato fatto, allora si sarebbe aperto uno scenario di incessante deterioramento che avrebbe portato alla carestia. Queste cose non sono state fatte e quello scenario si è avverato. La loro analisi è stata convalidata.
TNH: il capo dei soccorsi delle Nazioni Unite Martin Griffiths ha detto che c’è ancora tempo per evitare una dichiarazione di carestia, mentre altri nel settore umanitario dicono che è già troppo tardi. Cosa ne pensi?
De Waal: È troppo tardi per evitare un disastro umanitario che ucciderà migliaia, se non decine di migliaia, di persone. Questa è la mia conclusione. I diplomatici umanitari potrebbero ritenere appropriato dire che c’è ancora tempo per evitare la carestia o una dichiarazione di carestia perché pensano che ciò li aiuterà a sfruttare l’assistenza e a non inimicarsi gli attori chiave, vale a dire Israele e gli Stati Uniti. Questo è il loro lavoro.
TNH: Cosa deve accadere per invertire la situazione di insicurezza alimentare a Gaza? In assenza di un cessate il fuoco immediato, cosa si può fare, se non altro, per evitare lo scenario peggiore?
De Waal: Penso che la prima cosa da dire sia che i lanci dal cielo e questo porto galleggiante [che gli Stati Uniti stanno costruendo] sono messe in scena. Non fermeranno la fame. Se il loro scopo è spingere Israele a intraprendere un’azione seria, allora hanno una valore. Se il loro scopo è sostituire un’azione seria, allora è assurdo fingere che non siano altro che una foglia di fico.
La questione del cessate il fuoco è fondamentale. È possibile che la distruzione diffusa e sistematica degli oggetti indispensabili alla sopravvivenza cessi in assenza di un cessate il fuoco? Può Israele continuare a condurre ostilità di qualsiasi tipo senza creare condizioni in cui la vita sia impossibile a Gaza? Se la risposta a queste domande è “no”, allora deve esserci un cessate il fuoco. Questa è la cosa più importante.
Senza un cessate il fuoco, non può esserci la fornitura di servizi essenziali, e questi sono essenziali non solo per la vita di tutti i giorni, ma per la sopravvivenza. E poi l’assistenza umanitaria è la terza componente. Penso che ci sia un malinteso sul fatto che gli aiuti umanitari possano essere efficaci quando queste altre due cose non sono presenti. Non è possibile realizzare un’operazione umanitaria significativa e salvavita senza avere i servizi essenziali e senza porre fine alla distruzione di tutto ciò che è essenziale per la sopravvivenza.
TNH: E’ giusto dire a questo punto che è necessario un cessate il fuoco per porre fine alla distruzione delle infrastrutture essenziali per il sostentamento della vita a Gaza?
De Waal: Sì.
TNH: Il quadro è chiaro in termini di gravità dell’insicurezza alimentare e di cosa sia necessario invertire, almeno da dicembre. Cosa significa che gli Stati Uniti, il Regno Unito e altri paesi stranieri che hanno un peso dal punto di vista finanziario non sono stati disposti o in grado di usarlo per fare pressione su Israele affinché agisca per cambiare la situazione?
De Waal: Ciò dice che gli Stati Uniti, la Gran Bretagna e una manciata di altri paesi sono pronti a tollerare la creazione deliberata di carestia, anche quando c’è stato ampio preavviso che ciò sarebbe accaduto. Illustra sia i doppi standard sia un senso di impunità. Ed entrambe queste cose sono profondamente preoccupanti.
TNH: Anche se ci fosse presto un cessate il fuoco, qual è lo scenario migliore che possiamo sperare a questo punto? E cosa sarebbe necessario per iniziare a salvarla popolazione di Gaza dalla situazione attuale?
De Waal: Gran parte delle infrastrutture essenziali sono state distrutte o danneggiate al punto da essere difficilmente utilizzabili. Quindi è probabile che per settimane, forse mesi, le persone vivranno in alloggi molto scadenti, avranno acqua e servizi igienico-sanitari molto poveri e mancheranno elettricità e combustibili essenziali per cucinare, per non parlare di buoni servizi sanitari.
La natura di una crisi come questa è che una volta che l’ecologia umana sarà stata sconvolta nella misura in cui lo è stata, si verificherà un’interazione viziosa tra malnutrizione e malattie infettive e condizioni di vita antigeniche e sovraffollate che porteranno a crisi sanitarie, epidemie, eccetera. Quindi, anche se le uccisioni cessano, i decessi continueranno per qualche tempo.
TNH: L’accusa secondo cui Israele sta intenzionalmente affamando la popolazione di Gaza è centrale nel caso del Sud Africa all’ICJ, e sembra esserci un po’ più di slancio ora attorno all’indagine della Corte Penale Internazionale sui crimini di guerra nei territori palestinesi. Qual è il significato delle nuove analisi IPC e FEWS Net in questi contesti?
De Waal: I crimini di riduzione alla fame necessitano che se ne provi l’intenzione, e questo può essere controverso. Ma qui c’è un elemento chiave dato dalla conoscenza delle conseguenze previste. Una delle cose che distingue il crimine di guerra per fame e l’elemento di riduzione alla fame nel crimine di sterminio da altri crimini è che il periodo di tempo durante il quale si svolge significa che se viene dato il dovuto preavviso sull’esito, cioè la denutrizione, c’è tempo per l’autore del reato di modificare la sua linea di condotta. Ciò significa che se non vi è alcun cambiamento nel suo comportamento, l’attribuzione dell’intento è relativamente semplice. Esiste la responsabilità derivante dal non aver cambiato rotta quando sei stato avvisato in modo autorevole su quale sarebbe stato il risultato di ciò che stavi facendo.
TNH: I sistemi per determinare i livelli di insicurezza alimentare a livello globale sembrano essere poco compresi e tendono a stimolare l’azione una volta che i livelli di crisi sono già stati raggiunti. I sistemi devono essere rivisti per comunicare in anticipo il livello di rischio?
De Waal: Penso che entrambi questi sistemi abbiano funzionato bene, come ci si poteva aspettare, e abbiano dato avvertimenti tempestivi in anticipo. Si tratta di una crisi che non era stata prevista e che si è svolta in modo straordinariamente rapido. Sarebbe ingiusto giudicare questi sistemi nel complesso basandosi sul caso Gaza, dato che è così atipico. Ma anche in questo caso i sistemi tecnici hanno funzionato. Ciò che non ha funzionato è la risposta politica a questi avvertimenti. Gli avvertimenti non avrebbero potuto essere più chiari e tempestivi. Il fallimento si è verificato nella risposta che è mancata.
TNH: Hai lavorato per decenni sulle crisi alimentari e sulle carestie. Come si confronta l’incapacità politica attuale nel rispondere agli avvertimenti a Gaza con ciò che avete visto in altri contesti?
De Waal: Negli ultimi anni abbiamo assistito a una tendenza all’inazione e all’impunità. Abbiamo assistito a un’azione debole in Yemen e Nigeria. Abbiamo assistito ad un’azione estremamente debole nel Tigray. Il Sudan è un caso difficile perché i belligeranti sono stati l’ostacolo principale, più delle potenze internazionali. Ma Gaza sta davvero portando l’indifferenza verso le norme umanitarie a un livello che non credo nessuno di noi si sarebbe mai aspettato, un livello in cui i Paesi che si consideravano i campioni dell’umanitarismo internazionale si rifiutano di comportarsi secondo i propri principi.
FONTE:https://gliasinirivista.org/migliaia-di-persone-moriranno-di-fame-e-di-malattie-a-gaza-alex-de-waal/
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