In 3 Sorsi – L’uso dell’intelligenza artificiale da parte dello Stato Islamico per la diffusione di propaganda estremista segna una nuova era per le operazioni mediatiche dei gruppi terroristici.
1. NEWS HARVEST ALLA RIBALTA
Pochi giorni dopo l’attacco dell’ISIS alla sala concerti Crocus City Hall di Mosca a marzo, un video ha iniziato a circolare su una piattaforma privata affiliata al gruppo terroristico. Il video di 92 secondi mostrava un anchorman in uniforme che dichiarava che l’attacco non era un’operazione terroristica, ma parte del “normale contesto della guerra in corso tra lo Stato Islamico e i Paesi che combattono l’Islam”.
Il presentatore era in realtà un clone generato dall’intelligenza artificiale, creato dai sostenitori dello Stato Islamico come parte del nuovo programma mediatico chiamato “News Harvest”. L’iniziativa mostra come l’intelligenza artificiale possa essere utilizzata per diffondere propaganda estremista in modo rapido ed economico.
Secondo i video e i messaggi di chat condivisi con il Washington Post dal SITE Intelligence Group, che traccia i movimenti terroristici ed estremisti online, il progetto segna un importante passo avanti nell’uso dell’IA come strumento di propaganda. Dal mese di marzo, News Harvest ha offerto quasi settimanalmente video sui vari attacchi e operazioni dell’ISIS in tutto il mondo.
Fig. 1 – Il Crocus City Hall di Mosca una settimana dopo l’attentato del 29 marzo
2. I VANTAGGI DELLA PROPAGANDA CON L’INTELLIGENZA ARTIFICIALE
I video, che imitano lo stile dei notiziari di Al Jazeera, mostrano il tentativo di ricostruire le operazioni mediatiche del gruppo. News Harvest non sembra un esperimento tecnologico, ma una strategia ben ponderata per amplificare l’influenza e potenziare il reclutamento dell’ISIS. La qualità dei video, resa possibile dall’IA, permette di generare contenuti che sembrano professionali e credibili, riducendo la difficoltà di creare e distribuire materiali estremisti, senza la necessità di studi professionali o attrezzature costose. Questo rende la propaganda più accessibile e difficile da contrastare, permettendo di produrre contenuti rapidamente e in gran numero, rispondendo quasi in tempo reale agli eventi globali e rendendo l’IA un’arma non trascurabile nella guerra dell’informazione.
Fig. 2 – Il vessillo dello Stato Islamico sopra un telefono cellulare
3. NUOVI PROBLEMI DA AFFRONTARE
L’uso dell’IA da parte dell’ISIS per la propaganda presenta diverse implicazioni per la sicurezza globale. In primo luogo la facilità di creazione e diffusione di contenuti potrebbe aumentare il reclutamento e il sostegno ai gruppi terroristici. La qualità dei video può rendere la propaganda più convincente, attraendo nuovi membri e simpatizzanti.
In secondo luogo, l’uso dell’IA complica gli sforzi di contrasto alla propaganda terroristica. I contenuti generati dall’intelligenza artificiale possono essere realizzati e distribuiti rapidamente, rendendo difficile per le Autorità intervenire tempestivamente.
La natura anonima e decentralizzata della creazione di contenuti AI complica poi l’identificazione e la cattura dei responsabili.
Infine la diffusione di questa propaganda può avere un impatto destabilizzante sull’opinione pubblica, facilitando la manipolazione delle percezioni collettive sui temi trattati. Questo richiede una maggiore attenzione da parte delle Autorità e delle piattaforme tecnologiche per sviluppare strumenti e strategie efficaci di contrasto.
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