#Americana4
di GABRIELE GERMANI (Pagina FB)
#Americana4
Non c’è storia degli USA nel ‘900, senza storia del ciclo egemonico, che coincise con una ristrutturazione del capitalismo (da industriale a manageriale, dal liberismo al keynesismo).
Non esiste un momento X in cui gli USA sostituirono il Regno Unito. Alcuni dicono l’apertura del canale di Panama, altri la I o II Guerra Mondiale, altri l’abbandono della convertibilità sterlina-oro (1931).
Oggi possiamo dire che i conflitti mondiali furono un unicum: un conflitto mare-terra e la soluzione fu la dolce transizione. Il potere rimase all’interno della classe dirigente anglosassone.
I paesi che si erano affacciati tardi all’industrializzazione (Germania, Giappone, Italia) adottarono il fascismo come strumento di modernizzazione: industrializzazione centralizzata e repressione delle classi popolari.
Il Regno Unito si avviava a gestire la decolonizzazione (l’Egitto tornava indipendente nel ’22; nel ’26 vi era la Dichiarazione di Balfour -celebre per altro- che riconosceva pari dignità a Canada, Australia, Nuova Zelanda, Irlanda, Sudafrica, Terranova -poi unitasi al Canada-; formalizzata con lo Statuto di Westminster del ’31).
Non vi fu nessuna battaglia per la libertà (non nella classe dirigente) come dimostrò bene l’episodio spagnolo. USA, Regno Unito e Francia furono freddi nell’opporsi al fascismo in Spagna, dove questo non minacciava il grande capitale. La lotta fu tra diverse classi dirigenti, in un mondo che a partire dall’Ottocento per volumi di scambio e velocità di trasporto era diventato un unico sistema-mondo. Diversi imperialismi si confrontarono e quello USA, risultò vincitore.
Al termine della guerra, il mondo fu unificato in un sistema unico (l’URSS era in parte scollegata, ma sempre meno dopo Krusciov).
Gli anni ’50 e ’60 furono il momento di maggior forza dell’egemonia capitalista. In termini culturali si creò quel fenomeno di americanizzazione-globalizzazione; se tutte le civiltà fino a quel momento avevano avuto un doppio standard comunicativo-artistico, quello colto-aulico e quello popolare, con la società di massa cambiava tutto, si formalizzava un unico registro: il pop. I giovani di tutto l’Occidente, ma sempre più anche del resto del mondo, si americanizzarono: musica leggera, conformismo nei vestiti, nella abitudini, tutto veicolato dalla pubblicità.
Gli storici e antropologi del domani vedranno il secondo ‘900 come un grande sedimento geologico nella storia dell’umanità, come il Cretaceo o il Giurassico, gli anni dal 1919 al 2007 furono il secolo americano.
Momento di chiusura e con i fuochi di artificio fu l’allunaggio nel 1969, ma raggiunta la vetta puoi solo scendere. Nello stesso anno usciva nei cinema “Easy Rider”: malinconico e molto meno ottimista, si era chiusa un’epoca spensierata e gli anni ’70 chiesero il conto.
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