Uno dei più grandi salti dell’avventura umana
di GABRIELE GERMANI (Pagina FB)
Uno dei più grandi salti dell’avventura umana sul pianeta è stato certamente quello del primo popolamento dell’Australia, o forse sarebbe più corretto dire del continente Sahul, un super-continente che in passato collegava Australia, Nuova Guinea e Tasmania.
Si stima che i primi uomini giunsero in questo territorio inesplorato tra i 65.000 e i 50.000 anni fa, in base alle cautele dell’interlocutore e degli studi.
Parliamo di un viaggio impressionante che portò piccoli gruppi umani a partire dall’Indocina, attraverso le piccole isole dell’arcipelago indonesiano, fino ad arrivare nel nuovo mondo.
Si trattò di qualcosa di completamente nuovo, i primi uomini dovettero attraversare strisce di mare, probabilmente imparando una rudimentale arte della navigazione (fino ad allora l’uscita dall’Africa era avvenuta tutta via terra) e giunti nei nuovi territori avevano trovato piante e animali (marsupiali e monotremi) sconosciuti.
Aspetto affascinante: le popolazioni di Nuova Guinea e Australia si separarono geneticamente circa 37.000 anni fa, creando due comunità distinte per centinaia di generazioni.
Con la fine delle glaciazioni si ebbe un graduale rialzo dei livelli marini, che portò circa 12.000 anni fa alla sommersione dello Stretto di Bass, separando Australia e Tasmania.
Attorno ai 10.000 anni, fa anche lo stretto di Torres tra Australia e Nuova Guinea si inondò.
Queste tre comunità isolate, mostrano bene la capacità di adattamento del Sapiens ai nuovi ambienti.
In Nuova Guinea, i locali svilupparono una società agro-pastorale, diventando uno dei poli indipendenti in cui l’uomo inventò l’agricoltura.
In Australia, gli aborigeni si adattarono a un clima arido; capiamo bene che non possiamo valutare la società locale, solo in base all’assenza di agricoltura. Clima e piante locali non rendevano vantaggioso uno sviluppo simile.
Ancora più incredibile, il caso tasmaniano, dove gli aborigeni col tempo persero alcune competenze tecniche in caccia e pesca, probabilmente non necessarie nel nuovo ambiente (una società che fabbrica tutto a mano e che deve portare tutto sulle spalle, non vuole fatica e peso in più).
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