Quasi tutti consegnati gli aiuti militari statunitensi all’Ucraina
di ANALISI DIFESA (Redazione)
Gli Stati Uniti hanno consegnato l’83% delle munizioni, il 67% delle difese aeree e il 60% delle armi promesse all’Ucraina nell’ambito dei piani di aiuto adottati da aprile. Lo ha annunciato ieri il portavoce del Pentagono, generale Pat Ryder.
“Dall’adozione della legge complementare, abbiamo consegnato centinaia di migliaia di proiettili di artiglieria, migliaia di veicoli corazzati, migliaia di munizioni per Himars e armi anticarro, decine di sistemi di artiglieria, importanti capacità di difesa aerea, compresa una batteria Patriot, centinaia di intercettori e decine di altri sistemi”, ha detto in una conferenza stampa.
Le consegne del sistema di difesa aerea strategico che ci siamo impegnati a consegnare ai nostri partner al vertice della Nato sono quasi completate”, ha continuato, aggiungendo che attrezzature per un valore di 3,7 miliardi di dollari sono state prelevate dalle scorte del ministero della Difesa nel quadro delle 12 autorizzazioni presidenziali annunciate tra la fine di aprile e la metà di ottobre.
Con un messaggio su Telegram il primo ministro ucraino, Denys Shmyhal, ha reso noto ieri che gli Stati Uniti hanno fornito all’Ucraina 1,35 miliardi di dollari di aiuti a fondo perduto.
“Dirigeremo questi fondi verso programmi umanitari e sociali prioritari”, ha scritto il capo del governo di Kiev. Il ministro delle Finanze ucraino, Serhiy Marchenko, ha spiegato che il sostegno finanziario diretto degli Stati Uniti da febbraio 2022 ha raggiunto la quota di 28,2 miliardi di dollari.
“E’ il maggior aiuto finanziario per l’Ucraina tra tutti i Paesi del mondo. Una solida partnership con gli Stati Uniti aiuta il governo ucraino a mantenere la stabilità finanziaria e sostenere i cittadini attraverso la fornitura di servizi pubblici di base come l’istruzione e i servizi di soccorso”, ha affermato il ministro. Quest’anno il sostegno degli Stati Uniti al bilancio ucraino dovrebbe raggiungere 7,8 miliardi di dollari.
Da gennaio, con l’insediamento alla Casa Bianca dell’Amministrazione Trump, i fondi destinati all’Ucraina potrebbero diminuire sensibilmente. Ieri lo speaker Mike Johnson ha dichiarato nel corso della riunione a porte chiuse dei deputati repubblicani della Camera che non verranno più inviati soldi all’Ucraina, sdecondo quanto riportato da fonti del New York Times.
Uno sviluppo che preoccupa l’Unione Europea. “In Ucraina sono preoccupati delle decisioni che prenderà la prossima Amministrazione americana, e ci chiedono quali saranno le nostre reazioni quando molto probabilmente Trump deciderà di condizionare il proprio appoggio militare all’Ucraina, probabilmente da gennaio” ha detto Josep Borrell, Alto rappresentante Ue per gli Esteri, intervenendo nella plenaria di Bruxelles del Parlamento europeo per il dibattito sulle relazioni Ue-Usa alla luce dell’esito delle elezioni presidenziali statunitensi.
“Penso che la risposta europea dovrà essere di mantenere i nostri rapporti con l’Ucraina e continuare a offrire l’appoggio necessario affinché possano continuare a difendersi. Tutto questo richiederà risorse. Il rapporto tra gli aiuti americani e quelli europei all’Ucraina è a nostro vantaggio, noi la aiutiamo di più se consideriamo tutte le modalità di supporto. Ma dal punto di vista militare gli Stati Uniti offrono circa il 25% in più rispetto a noi. Quindi, sostituire gli Stati Uniti per noi rappresenterebbe uno sforzo tanto finanziario quanto industriale notevole”.
Kiev ha stanziato circa 55 miliardi di grivnie (1,3 miliardi di euro) per la produzione di armi e attrezzature militari nel 2025. Lo ha reso noto su Telegram il ministro delle Industrie strategiche ucraino, Herman Smetanin. In particolare, 54,55 miliardi di grivnie (1,2 miliardi di euro) serviranno per lo sviluppo della produzione, introduzione di nuove tecnologie, aumento della capacità produttiva dell’industria nazionale di difesa.
Altri 500 milioni di grivnie (11,3 milioni di euro) saranno stanziati per un programma di prestiti per le aziende impegnate nella produzione di armi e attrezzature. Smetanin ha ricordato che nel 2024 il governo ha assegnato circa 51 miliardi di grivnie all’industria della difesa (1,2 miliardi di euro).
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