I prezzi dell’energia in crescita rischiano di mandare l’Europa in recessione
di SCENARIECONOMICI (Fabio Lugano)
Mentre l’Europa si prepara all’inverno, i prezzi all’ingrosso dell’elettricità sono balzati a novembre al livello più alto degli ultimi 20 mesi, gravando ulteriormente sulle industrie chiave delle principali economie che avevano appena iniziato a riprendersi dalla crisi energetica del 2022.
I prezzi medi all’ingrosso dell’energia elettrica di base in Germania, Francia, Paesi Bassi, Spagna e Polonia sono saliti ai livelli più alti degli ultimi 20 mesi, secondo i dati del mercato dell’energia di LSEG, citati dall’editorialista di Reuters Gavin Maguire.
I prezzi in Italia, la terza economia europea dopo Germania e Francia, sono saliti a un massimo di quattro mesi, ma sono stati comunque superiori alla media europea, secondo i dati.
I prezzi spot dell’elettricità più alti in Europa dal febbraio 2023 minacciano la produzione industriale nelle principali economie e incombono sulle prospettive delle imprese.
All’inizio di questo mese, il calo della produzione di energia eolica ha irrigidito i mercati dell’energia in Europa, con i prezzi dell’elettricità in Germania che hanno raggiunto i massimi dal picco della crisi energetica nel 2022.
La velocità del vento nel Regno Unito e in Germania è crollata nel cosiddetto periodo di “Dunkelflaute“, in cui la velocità del vento è bassa. Questo ha fatto lievitare i prezzi dell’energia elettrica nei Paesi dell’Europa nord-occidentale, che hanno dovuto ricorrere maggiormente a combustibili fossili come il gas naturale per soddisfare la domanda.
Il 6 novembre, nel Regno Unito, solo il 4% della domanda di elettricità nelle ore di punta del mattino e della sera è stata soddisfatta dall’energia eolica, mentre la generazione a gas naturale ha raggiunto il 60% del mix energetico. La quota di gas naturale nella produzione di energia elettrica nel Regno Unito ha raggiunto il livello più alto in un anno, dal novembre 2023.
L’aumento dei costi energetici minaccia le principali economie europee, proprio mentre la Germania, la più grande economia europea, ha evitato per poco la recessione nel terzo trimestre dell’anno. Il PIL dell’Eurozona è cresciuto dello 0,4% nel terzo trimestre, secondo la stima flash di Eurostat. Si tratta di un dato superiore alle attese, in quanto Germania e Francia hanno superato le previsioni.
Però questo scarso valore positivo può essere anche facilmente invertito da un improvviso e sostanziale aumento dei prezzi energetici. Contro il quale i governi hanno fatto poco per prepararsi.
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