Come volevasi dimostrare.
di TERMOMETRO GEOPOLITICO (Alessandro Volpi)

Come volevasi dimostrare. Dopo la cena di gala in cui Trump e Giorgia Meloni sorridevano amabilmente e dopo le dichiarazioni in merito ad un ammorbidimento del presidente americano, dato l’impegno europeo in termini di spesa militare, la realtà è tornata a farsi sentire.
Trump ha infatti ribadito, con tono minaccioso, che non ha alcuna intenzione di accettare condizioni, in materia commerciale, non apertamente favorevoli agli Stati Uniti. “L’Europa imparerà a non essere cattiva”, ha dichiarato agli “amici europei” che pensavano di averlo già accontentato e ha fatto capire che neppure un’aliquota del 25% potrebbe essere accettabile per gli americani.
Dunque, le illusioni meloniane di un’aliquota al 10% sono già tramontate. E’ evidente che il servilismo non paga. Intanto, mentre l’Europa non ha mai applicato neppure per un giorno dazi verso gli Stati Uniti, Trump ha ancora in vigore i dazi al 50% su acciaio e alluminio europei e al 25% sulle auto.
Il dazio generale è passato invece dal 2,2 al 10%. Se a ciò si aggiunge un dollaro che vale 0,85 euro è chiaro che esiste un onere pesante per le imprese europee. Inoltre, Trump ha dichiarato decaduta l’adesione americana alla Minimum Global Tax, con l’effetto di ridurre del tutto il già inesistente gettito fiscale pagato in Europa dalle Big Tech Usa, e ha applicato ritorsioni nei confronti dei paesi come l’Italia che hanno intentato cause contro le stesse Big Tech per evasione fiscale, aggiungendo anche un’aliquota del 5% sui profitti di imprese estere in Usa. Di fronte a tutto ciò, davvero, emerge un’Europa totalmente impresentabile, inutile e dannosa.
A questo riguardo vorrei aggiungere un’ulteriore considerazione. Gli europei si sono impegnati a portare la spesa militare al 5% del Pil in 10 anni. E’ singolare che in merito al costo effettivo per l’Italia di un simile impegno siano state formulate le stime più svariate: dai 175 miliardi, espressi da vari esponenti del governo e dell’opposizione, ai 350 miliardi di Carlo Cottarelli, ai 450 di Elly Schlein.
Il dato evidente che traspare da questa ridda, abbastanza incredibile, di stime è costituito però dal fatto che la spesa militare sarà la variabile decisiva nella costruzione delle Leggi di bilancio dei prossimi anni e dunque ad essa sarà subordinato il peso delle altre voci.
E’ paradossale, allora, che una simile mostruosa ipoteca avvenga senza generare alcun effetto nella definizione delle politiche doganali da parte degli Stati Uniti, senza aver alcun elemento vero sull’incidenza in termini economici visto che le stime del Pil parlano di una crescita di poco meno dell’1%, e rinunciando ad ogni azione di natura fiscale verso i colossi americani che fanno straordinari utili in Italia: senza contare che le più grandi commesse di armi da parte dell’Italia sono con industrie americane.
Siamo davvero la più sottomessa provincia dell’impero, destinata ad essere ancora più impoverita dagli Stati Uniti.
#TGP #Italia #Usa
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