Paolo Muto
Quella sera mia figlia dodicenne mi si avvicina spaventata: c'è un'ombra inquietante che la segue, mormorando frasi sconnesse. Come ogni anno stiamo andando a fare gli auguri di buon anno agli zii che ancora abitano nel quartiere dove ho trascorso la mia infanzia. L'oscurità unita alla nebbia rendono spettrali le deboli lampadine che illuminano gli androni da cui si dipanano le mille scale che salgono verso gli appartamenti. Sembra che il tempo e lo spazio...
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