Una giornata ordinaria in un paese in ripresa
Come ogni mattina, puntuale alle 5.40 suona la sveglia e mi appresto a cominciare la giornata, aprire il locale, preparare le colazioni per i clienti. Mentre sono in bagno a sbrigare le "faccende personali" del risveglio accendo la radio in streaming e sfoglio alcuni articoli da vari blog e trovo questa immagine e la collego ai discorsoni che sentiamo in questi giorni che parlano di crisi finita, paese in ripresa, occupazione in aumento e soprattutto di investitori stranieri felici di investire nel nostro paese.
Facce felici, ottimismo, il saluto hawaiano del nostro Premier poi mi rende produttivo ed esaltato per cominciare la giornata.
Ora ve la descrivo la giornata tipo di chi fa impresa in questo paese in ripresa.
I primi clienti sono una squadra di operai serbi che lavorano in un cantiere vicino, cantiere che stanno cercando di rallentare nella sua fase finale in quanto una volta finito non avranno di che vivere. Chiedo "Ma la ripresa?" la risposta è un "vaffanculo, ripresa no per operaio serbo, jebiga (cazzo in serbo)". Sono solo le 6.30 ed un vaffanculo ed un cazzo – anche se in lingua straniera – sono di buon auspicio.
Entrano altri avventori, uno di questi ha un'agenzia immobiliare. Gli chiedo "allora Guido, come va?" "alla grandissima" risponde in maniera ironica "se va avanti così tra due mesi chiudo". Evito la domanda sulla ripresa, un altro vaffanculo prima delle 7.30 potrebbe mettermi di cattivo umore.
Altri clienti, chi legge il giornale, chi ha fretta, chi invece mi chiede dov'è la sede della cooperativa che esegue pulizie che deve portare il curriculum; è un uomo di 50 anni dall'aspetto curato e non deve essere semplice per lui andare a fare un colloquio per un lavoro da 4,75€ l'ora lordi. Gliela indico e gli faccio un in bocca al lupo, sorride malinconico allargando le braccia. Lo comprendo.
Sono le 8.30 e faccio il mio solito giro di commissioni, vado in posta, in banca ed a fare la spesa. Nel tragitto per andare in posta vedo che il frutta e verdura che era aperto fino alla settimana prima è chiuso, chiedo all'edicolante e mi dice che ha chiuso sabato passato. Per sempre. Erano marito e moglie e da 6 mesi sono diventati genitori. Chiuso.
Arrivo in posta ed è pieno di gente che deve ritirare raccomandate della Esatto, l'azienda comunale che si occupa della riscossione della Tares. 32.000 raccomandate per tassa rifiuti solidi urbani non pagate nel 2013. 32.000 in una città di 200.000 abitanti. La ripresa.
Vado in banca, davanti a me c'è un artigiano che deve parlare con il direttore perchè gli è arrivata una lettera in cui gli si chiede il rientro immediato del fido, fido cancellato. Il direttore, una brava persona che conosco, gli spiega che la lettera arriva direttamente dalla sede, lui non può farci niente, non è più direttore ma semplice dirigente di filiale, il direttore è il PC che decide chi, come e quando può avere o meno un fido. La ripresa.
Di ritorno passo dal fruttivendolo vicino alla Chiesa per fare la spesa e mi dice che il Mercato all'ingrosso in via sperimentale chiuderà anche durante la settimana il giovedì perchè non c'è tonnellaggio sufficiente per giustificare l'apertura della struttura, costa troppo per il Comune tenere aperto. Di conseguenza anche le ditte che lavorano all'interno dovranno tenere chiuso, quindi anche i dipendenti lavoreranno 4 giorni in meno. La ripresa
Sono quasi le 9.30 e passando di fronte la Chiesa per tornare in locale vedo la solita fila di persone che chiedono un aiuto, la stessa fila sarà poi più lunga ad ora di pranzo quando viene distribuito un pasto caldo. La ripresa
Torno in locale, fino alle 11.30 tutto tranquillo poi tra le 11.45 e le 13 ricevo almeno 5 telefonate di "offerte telefoniche" per passare a TIM, a WIND, a INFOSTRADA, a VODAFONE, a FASTWEB, a MEDIASETPREMIUM, tutte chiamate effettuate da call center in Romania o Albania. La ripresa.
Nel pomeriggio altre commissioni, versare il magro incasso in banca, acquisti per il giorno successivo e appuntamento dal commercialista che mi dice che anche il loro studio non sa se tra 6 mesi sarà ancora aperto. Troppi crediti da incassare che non incasseranno mai, troppe norme che cambiano da un giorno all'altro, sono stufi di fare gli esattori per conto del governo. La ripresa.
Arriva la sera, ormai aperitivi non se ne fanno più e quindi anche gli acquisti si fanno di conseguenza. I fornitori una volta ti vincolavano ad acquistare cartoni di vini e spumanti, ora vendono le bottiglie singole, anche in offerta come al supermercato. La ripresa.
Orario di chiusura, su TGCOM24 parla il ministro Saccomanni che dice che oramai siamo in piena ripresa ed in collegamento parla anche il nostro Premier dal saluto hawaiano che, entusiasta, ci dice che il Kuwait è interessato ad investire nel nostro paese e lo farà con la mirabolante cifra di 500.000.000 (cinquecentomilioni) di eurozzi. Questa cifra corrisponde al fatturato del Manchester United o quello che ha pagato Thohir per comprarsi l'Inter. Ah beh però, forti sti kuwaitiani. La ripresa
E' proprio vero, siamo un paese destinato alla crescita, con queste cifre possiamo dormire sonni tranquilli soprattutto quando chi governa ha tutte le intenzioni di riprenderci, ma solo riprenderci per il culo.
P.S. per una semplice questione morale ho evitato di toccare chi si è suicidato per la crisi. In un articolo ironico non mi sembrava il caso ma le persone che ho conosciuto e non ci sono più saranno sempre nei miei pensieri, anche per loro
CI LIBEREREMO!
Walter Impellizzeri – ARS Friuli Venezia Giulia
Complimenti a Walter. Risate amare che spero stimolino una riflessione che porti a scegliere la strada della militanza politica.
Il degrado economico che stiamo vivendo è il frutto delle scelte politiche sbagliate compiute dalla classe dirigente italiana degli ultimi 35 anni.
Una classe dirigente che ha calpestato la Costituzione Repubblicana rinunciando all'applicazioe dei principi in essa contenuti e scegliendo la strada neoliberista e globalista indicata dalle varie "commissioni europee" (non elette da nessun cittadino europeo) che si sono succedute nel corso degli anni.
Nessuna forza politica oggi in campo ha intenzione di salvarci (Casaleggio compreso). Ci dovremo salvare da soli e per farlo dovremo organizzarci politicamente.
CI LIBEREREMO !!!