La fede nel Mercato
di ANDREA D’AGOSTO (RI Bari)
I liberali sono i perfetti nemici dello Stato, quindi della comunità sociale. Infatti, l’UE non è altro che lo strumento per distruggere lo Stato o, meglio, per indebolire gli Stati periferici a favore degli Stati centrali più forti.
È un sistema perfetto per aumentare le diseguaglianze all’interno degli Stati periferici attraverso la distruzione dell’apparato pubblico ed è congegnato in modo tale da far apparire coloro che li indeboliscono e distruggono come i paladini della libertà. Ma è una libertà particolare: quella di distruggere i più deboli, ovvero le basi stesse della comunità umana.
Senza l’apparato pubblico, che dai liberali viene descritto sia come il luogo della maligna inefficienza che dello spreco, non ci può essere alcun controllo o difesa dell’interesse popolare, che così è lasciato alla rapina dei più forti; d’altra parte, il concetto stesso di solidarietà sociale e di equilibrata riproduzione sociale è bandito. Infatti, tutto si fonda sull’individualismo metodologico, sui principi economici neoclassici e sul mercato, quale luogo della razionalità economica.
Lo Stato in un sistema liberale è lo strumento della distribuzione dell’ineguaglianza a piene mani: nessuna tutela della salute pubblica, nessuna tutela dell’istruzione, nessuna tutela degli investimenti, nessuna tutela dell’eguaglianza, nessuna tutela dei più fragili.
Sappiamo, invece, empiricamente che il Mercato tutto è tranne che il luogo della razionalità, dato che puntualmente deve fallire per distrugge i più deboli. Non si considera, infatti, che la storia del mondo è una storia di emergenze continue e che l’allocazione delle risorse debba avvenire nella salvaguardia dell’interesse di tutti, il Mercato se catafotte dell’interesse di tutti, dato che specula, e chi specula non ha un approccio razionale verso la distribuzione delle risorse scarse. Al contrario, si vuole appropriare di tutte.
Non riuscire a riconoscere questa finalità è francamente inconcepibile ed antiumano e si può giustificare solo perché la sovrastruttura è concepita come una Chiesa, ovvero come il luogo e l’istituzione di un dogma di fede religiosa: l’illimitato arricchimento personale che, in relazione ad un mondo di risorse limitate, non ha assolutamente nulla di razionale, ma appunto si fonda su un articolo di fede.
I liberali, allora, sono neo-catecumeni: vogliono essere ammessi alla fonte del battesimo della fede nel Mercato, che gli consente di espandere illimitatamente la loro sete di ricchezza, cosa mostruosa e inumana in sé.
Vanno fermati: subito.
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