Kannellos, Loukanikos e Thodoris Storia di Cani da Guerra al tempo delle proteste di Atene
Sarò sincero con il lettore fin da subito, questo è un testo di parte, schierato a pieno titolo non tanto con le istanze greche che dal 2008 hanno alzato il livello d'attenzione sulle politiche di Austerità propagate nei paese Mediterranei dalla UE( chiaramente militando in ARS sono schierato a pieno titolo con i Greci ) ma con uno dei simboli di questa lotta, l'emblema di una ritualità quasi sfumata che proprio nella storia della Grecia affonda le sue radici, la "partecipazione" alla cosa pubblica, non da parte di un militante o di un semplice insoddisfatto, ma da parte dei cani.
Mi occupo di politica da tantissimo tempo ormai, gli argomenti che interessano ARS sono diventati di mio interesse solo nel corso degli ultimi 7 anni, posso però collocare esattamente il momento in cui " ho capito che eravamo tutti trascinati dentro qualcosa di più grande di noi".
Era il 2008 e su tutte le tv passano le immagini delle proteste ad Atene sfociate in vere e proprie rivolte popolari, caos e molotov gettavano l'Europa nell'inizio di una profonda crisi sociale. Nonostante la disinformazione mainstreaming qualche notizia sana era possibile recuperarla nel web e così ho inziato quel lungo processo di contro-cultura che mi ha portato a conoscere ARS e ad aderire come militante.
Nulla però sarebbe successo senza questa immagine :
ma andiamo con ordine, partendo dalla Storia.
Cani e Uomini, una fratellanza eterna
In famiglia, avendo una tradizione secolare legata all'agricoltura e alla pastorizia conclusa con la generazione dei miei nonni e portata avanti in maniera ridotta dalla mia famiglia, sono sempre stato cresciuto con dei profondi insegnamenti rispetto al legame Uomo/Cane. Non solo ho avuto la fortuna di averne diversi e quasi tutti di razza Lupoide, ma ho coltivato proprio l'interesse per la figura del Cane nella società, specialmente in quella Indoeuropea, dove il Cane assume a pieno titolo il ruolo di " miglior amico dell'Uomo sociale".
Ho coltivato questa passione per il rapporto tra questi due esseri viventi proprio documentandomi sulle storie che vedono il cane e l'uomo, l'uno compagno dell'altro, protagonisti e non vi nascondo che ho provato ( seppur in età adolescenziale ) un profondo dolore quando lessi nell'Odissea la parte relativa alla morte del cane Argo, quasi come se quel lutto appartenesse alla mia famiglia.
Ulisse, uomo tutto d'un pezzo e guerriero senza paura, pareva così vulnerabile e in procinto di piangere di fronte alla vista del suo cane invecchiato che lo attendeva ad Itaca (dentro la figura di Ulisse che piange c'è tutta una filosofia legata all'umanità del suo personaggio e alla sua "non paura" della mortalità umana )
Ci sarebbe voluto un poema celtico come il "Tain bò cuailnge" ( I secolo A.C ), la genesi della cultura celtica irlandese, per leggere e scoprire il significato profondo del titolo gaelico Cu ( cane o guerriero ), affibbiato al bambino eroe Setanta che, rimasto unico uomo dell'Ulaid ( l'attuale Ulster ) in grado di combattere,difende da solo i confini del regno del Re Concobar e uccide il cane da guardia del Fabbro Cullain, diventando appunto ( in un rito di passaggio) Cu Cullain, " il cane del fabbro Culain" ottenendo così poteri totemici.
Nasce così il primo eroe nazionale d'Irlanda.
Cani e Guerrieri, un binomio Occidentale che trova ampiamente spazio nella cultura mediterranea, ma non solo, diventa anche "immaginario" e dalla leggenda alla realtà il passo è breve, anzi, a volte quasi non si capisce dove sia la linea di confine.
Andrea Pazienza, grande fumettista italiano scomparso in giovane età, ci lascia come eredità una novella grafica sulla figura di Astarte, il presunto cane da guerra di Annibale, un molosso cresciuto nella Guerra Punica che il fumettista rende il protagonista di un'Epica e gli dona dei tratti emotivi umani, come se nella battaglia delle Guerre Puniche non vi fosse distinzione alcuna tra le razze e lo stratega Annibale fosse una figura minore rispetto al coraggio e alla determinazione del suo fedele compagno a 4 zampe.
Leggenda o realtà ( nessuno ha mai verificato l'esistenza di Astarte e gli storici convengono tutti quanti che il Tain bò cuailnge è un testo che spiega la toponomastica irlandese attraverso la narrazione di un mito ), queste storie di cani e uomini non appartengono solo al passato e alla storia, ma ancora oggi vivono e nutrono l'Epica.
Loukanikos,Kannellos, Thodoris detti a voce alta potrebbero sembrare i nomi di guerrieri opliti chiamati a combattere sotto le mura di Troia o alle Termopili, invece sono i nomi di 3 cani o forse di un numero minore, perche una leggenda ha bisogno di "coni d'ombra", che hanno partecipato agli scontri di Atene dal 2008 in poi.
Le foto che ritraggono Kannellos mentre abbaia alla polizia in assetto antisommossa o si schiera, coraggioso come non mai, davanti alle schiere degli insorti hanno fatto il giro del mondo. Mentre le piazze di Atene bruciano, affollate da soggetti sociali differenti ( non solo militanti, ma anche operai, studenti e persino soldati dell'esercito in divisa schierati con i manifestanti), compare un cane dal color miele ( molto diverso dal muscoloso e virile Astarte di Pazienza o dalle rappresentazioni feroci del Cu Culain Gaelico) che senza macchia ne paura affronta le legioni della polizia, tra i lacrimogeni e le bottiglie molotov che piombano da ovunque.
Quell'immagine ( e annesso quell'immaginario conservato in quella dimensione di lotta) mi colpì profondamente tanto da spingermi a cercare informazioni maggiori rispetto a quelle propagandate dalla tv, la stessa che tra un servizio e l'altro riguardanti temi civili e sociali ti metteva il solito servizio dove i cani venivano denigrati a forme di consumo ( il cane che abbaia a ritmo delle canzoncine di natale, il cane del Vip acconciato con vestiti di Dior che costano quanto lo stipendio annuo di un operaio greco, il cane di Paris Hilton che ha un conto in banca ..etc..etc ).
Kannellos entrava a zampe alte dentro il Pantheon dei miei miti personali, non tanto quanto figura antagonista al sistema, quanto invece figura che con il Sistema non c'entrava nulla e nella sua dimensione di compagno di lotte dei manifestanti greci diventava un Anti-Sistema per natura, essendo il cane un essere animale che non è cambiato per niente rispetto ai suoi antenati e che combatte invece un mondo/sistema che tende a cambiare sempre più velocemente, senza lasciare che il suo "animale sociale" per definizione( l'essere umano appunto) sia capace di adattarsi.
Con il tempo però l'opinione pubblica si è fatta fregare nuovamente dalla tv mainstreaming, mentre Kannellos suscitava interesse e simpatie da parte del pubblico ( ma sempre perche alle immagini degli scontri si associava una musichetta sdolcinata), questo non accadeva invece per i manifestanti e credo non sarò l'unico a dire che nel 2008 , tanti di quelli che oggi criticano la Crisi e prendono posizioni sui metodi di uscita parlavano di quella gente con il semplice (e di liberal-invenzione) termine di " Black Block".
Una leggenda ha bisogno appunto dei suoi "coni d'ombra", uno di questi è legato all'identità di Kannelos.
Diversi media hanno riportato la notizia della sua morte, avvenuta per cause naturali nel 2010, di contro però sono comparsi altri due cani, color miele, alla quale sono stati attribuiti due nomi diversi, Loukanikos e Thodoris.
Alcune fonti specificano che i due cani in realtà sarebbero uno, qualcuno affida addirittura la paternità allo stesso Kannelos, d'altronde poco si può sapere rispetto alla progenie di un cane randagio. Kannellos infatti non è un cane addestrato alla guerra, ma bensì un cane randagio ( ve ne sono tanti nei quartieri di Atene ) che ha vissuto nei quartieri di Atene dove la crisi si è fatta sentire con largo anticipo prima dell'arrivo dei riflettori mediatici.
Un cane ben voluto e conosciuto da tutti, una sorta di Vagabondo ( per citare la figura dell'immaginario Disneyano ), destinato alla Guerra non tanto per convinzione quanto per necessità.
Il bene voluto a Kannellos non è solo frutto dell'ammirazione da parte dei manifestanti per il cane guerriero, sembra quasi che la sua figura sia riconosciuta anche dalle forze dell'ordine( non tutte chiaramente) che, come dimostrano i fatti, non hanno mai azzardato a colpirlo ne tantomeno ad escogitare piani per eliminarlo.
Scegliere di attribuire a Kannellos uno "status" di inviolabilità e come riconoscere che lui non appartiene a quel "mondo" di essere vulnerabili e perseguibili( i manifestanti appunto ), è quindi diventa destinatario di una dimensione "sacra" ,riconosciuta persino dal nemico.
Kannellos si trasforma quindi in un "Achille" per i nuovi "Achei" di Argo ( si gli Achei, gli "Occidentali" della città di Argo, coloro che nella lotta contro l'Austerità proteggono la tradizione di un Occidente culla della Democrazia di fronte alla spaventosa macchina da Guerra della Globalizzazione) .
Nella strategia della Guerra, eliminare un simbolo forte fa più danni che sconfiggere un esercito, però Kannellos non ha corso questi rischi e se ne è andato da vecchio, forse stremato dai reumatismi o asfissiato dai gas lacrimogeni.
Di lui restano forse delle progenie, non per forza colore del miele, ma probabilmente cariche della stessa emotività espressa da quel cane che tra le barricate e gli scontri di piazza è sembrato più essere umano dei tanti che la piazza e la militanza la latitano.
Per questo, ma sopratutto per non dimenticare mai che la natura ( e le sue manifestazioni ) sono da sempre un chiaro esempio per l'uomo, Kannellos merita di entrare a far parte di una nuova Epica, quella che fra decine di anni ( o forse secoli) in base all'efficacia dei nostri valori, racconterà di uomini, donne e cani coraggiosi che hanno dedicato la loro vita a combattere un nemico, un mostro o un drago ( o Draghi, inteso Mario )che minacciava la pace e la serenità dei popoli.
Quel nemico, mostro o drago si chiama Unione Europea, il suo esercito porta lo stendardo del Capitalismo ed è equipaggiato con armi letali marchiate Liberismo.
Ma noi tutti, dalla Grecia a Roma, possiamo invece vantarci di avere avuto a combattere tra le nostre file Kannellos, il Cane da Guerra nemico dell'Austerità, simbolo di una lotta "senza quartiere" che ci accomuna e che merita, come l'Iliade, di avere dei nuovi Omero che la raccontino.
Io, senza nessuna pretesa di pormi Poeta della Lotta, nel ricordare Kannellos e le sue progenie vi lascio con un aforismo di Giuseppe Garibaldi
"Proteggere gli animali contro la crudeltà degli uomini, dar loro da mangiare se hanno fame, da bere se hanno sete; correre in loro aiuto se estenuati dalle fatiche, questa è la virtù più bella del forte verso il debole "
Se e quando ci Libereremo, sarà anche grazie a Kannellos,Loukanikos e Thodoris !
Aaron Paradiso
ARS Lombardia
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