Storia e memoria
Per vaticinare il fallimento dell’Euro e della UE ,non era necessario ricorrere ai Libri Sibillini o ai pronostici degli aruspici etruschi,sarebbe stato piu’ che sufficiente il possesso di poche,elementari ,nozioni di storia,che chiunque,dovrebbe almeno in parte possedere.Il primato assegnato alla scienza economica come esclusivo principio ispiratore del progetto EURO e UE,si e’ rivelato catastrofico e non di rado commistionato con una mistificazione mediatica che densa di tecnicismi truffaldini ,e’ stata in grado di inebetire le masse gia’ ,in larghissima parte,non in grado di comprenderne i contenuti e meno che mai i lambiccati tecnicismi.Alla base della propaganda si agitavano gli spauracchi delle potenze emergenti (Cina e IIndia ) che piccoli ,inermi stati, non avrebbero saputo o potuto fronteggiare da soli .Pochi,forse,ricordano ,la lunga teoria di economisti ,che facendo la loro comparsa nei tg ,e nelle pagine economiche dei giornali,si sbracciavano per ventilare i rischi di un isolamento e di un declino certissimo,solo che non avessimo aderito al progetto EURO (sarebbe utile sapere dove sono questi cantori della moneta unica e del pericolo giallo ,ora che le sanzioni alla Russia prospettano perdite economiche abissali).Se si fosse guardato al passato con raziocinio si sarebbe compresa facilmente la fandonia falso-utopistica ,delle Europa dei popoli,della solidarieta’,del sostrato comune che unisce paesi dell’area UE.,si sarebbe dovuto ammettere che non esiste nulla che possa neppure lontanamente assimilare un abitante di Patrasso con un abitante di Anversa,nulla in comune tra un abitante di Palermo e un abitante di Amburgo,nulla in comune tra un romano o un bresciano (tra loro gia’ molto diversii) e un abitante di Gand o di Brema.Cio’ che manca, e sempre manchera’ ,e’ una mistica ideale comune ,un elemento connettivo ,una unita’ di ispirazioni e di intenti,che popoli diversi per cultura,formazione,nascita,non hanno mai avuto ,e non potrebbero avere. Ad impedire questa misura comune sono gli sforzi millenari che le diverse compagini nazionali hanno impiegato per costituirsi come tali;le lotte per l’egemonia continentale che hanno visto protagonisti ora gli uni,ora gli altri,e,senza voler scadere nel determinismo,la natura dei dei popoli,che piu’ volte ,si e’ palesata originale e non assimilabile (pensiamo alla Riforma Protestante o ad esperienze unificatrici fallimentari come quella della Spagna di Filippo II o di Napoleone).E’ accaduto,ed era prevedibile ,della UE ,cio’ che e’ accaduto nella Grecia del V secolo con la Lega di Delo :lo spauracchio dell’oriente ha sospinto in una unita’ maldestra stati e città diversissimi per potenza economica, ,densià’ demografica,risorse militari,aprendo la via allo sfruttamento e alla egemonia ateniese e alla prigionia politico_economica degli altri stati.Per non cadere in errori rovinosi ,sarebbe bastato non affidarsi alle piroette ragionieristiche dei soloni economici ,sarebbe bastato un Bignami di storia.
Orlando Orlandi
Nulla in comune tra un romano e un bresciano?
Scusate ho letto male e in fretta.