Se un israeliano spara a Gaza, una sinagoga brucia a Parigi
Domani é festa anche in Francia, almeno per quest'anno. L'uomo forte del partito socialista Delanoe, sindaco uscente di Parigi, ha infatti proposto la soppressione del giorno festivo di ferragosto per far posto a quello della festa del sacrificio caro ai musulmani. Per molti doomani, é l’ultimo giorno di vacanza. Oltralpe infatti, come in molti altri paesi, le industrie come le attività commerciali, distribuiscono le ferie ai propri dipendenti in parti uguali tra la fine di giugno e l’inizio di agosto senza concentrarle in un solo periodo, e spesso Ferragosto rappresenta proprio l’ultimo giorno di contro-esodo. E’ stato un mese abbastanza fiacco dal punto di vista di politica interna, in attesa delle univerisités d'été che segnano la ripresa delal vita politica, un equivalente chic, delle nostre feste di partito tardo-estive. Il mese é iniziato con il solito amatorialismo di Hollande in materia di riforme delle regioni, in cui fino alla mattina stessa del comunicato ufficiale é stato consegnato alla stampa un bollettino che annunciava 13 nuove macro regioni al posto delle attuali sancite niente meno che dalla rivooluzione francese, per poi scoprire solo 3 ore dopo che erano già ridiventate 14. La curiosità era pero’ che a essere salvata dall’accorpamento era proprio le Poitou-Charente, feudo storico della ex-moglie di Hollande, Segolene Royale. Tale fazzoletto di terra alle foci della Loira é stata lasciata intatta, col paradosso che una regione piccola come l’Abruzzo sopravviveva alla riforma senza nessuna giustificazione strategica, metre il Rodano-Alpi che già é grande quanto la Padania e rappresenta il primo polo industriale del paese, viene ampliato a dimensioni colossali, con una superficie quasi uguale a metà di quella dell’intera Italia peninsulare. Si é trattato di un grosso pasticcio, dove sempre più chiaro appare che l’obbiettivo principe di questa riforma non é lo snellimento delle strutture burocratiche, ma piùttosto lo sradicamento di ogni tipo di riferimento identitario del popolo francese e l’allontanamaneto e il concentramento dei centri decisionali dei servizi pubblici(acqua, immondizia, trasporti ) per esser poi pronti a essere ceduti ai vari colossi privati francesi come Veolia, Vivendi o Vinci. Colossi che in realtà stanno scaldando i motori per lo stesso banchetto che si terrà nei prossimi mesi anche in Italia.
Per distogliere ancora l’opinione pubblica da queste polemiche, Hollande annuncia prima delle vacanze che al rientro si occuperà del diritto di voto degli stranieri e dell’autorizzazione dell’utero in affitto, annuncio tattico per riaccendere gli entusiamsi del suo elettorato più a sinistra ormai scisso tra l’adesione alla nuova sinistra noglobal di Besançot o al socialismo patriottico di Marine Le Pen. E proprio mentre si apprestava a iniziare il suo classico giro delle coste francesi in cappellino e maglietta con tanto di selfies, scoppia di nuovo il conflitto Israelo-Palestinese. A giudicare i voolti di Valls e Hollande il giorno della ripresa dele ostilità, già sapevano cosa sarebbe successo in Francia nei giorni successivi, prova provata che gli argomenti del Front National non sono slogan xenofobi, ma la triste analisi della realtà sociale francese che anche loro ben conoscono. Sono stati innumerevoli gli appelli di Hollande «a mantenere la calma» quasi come se i cecchini dovessero iniziare a sparare in Borgogna o in Bretagna o «a non portare il conflitto mediorientale in Francia», vorrei vedere con la prima riserva di djihadisti in Europa e di gran lunga anche più numerosa di quella nei paesi del Maghreb, gli effetti potrebbero essere catastrofici. Detto fatto sono iniziate le sfilate autoproclamate e non autorizzate dei cittadini francesi pur sempre binazionali, in sostegno dei fratelli nella fede palestinesi. 300, 3000, 30.000 persone ogni volta nelle maggiori città francesi. Come previsto agli slogan pro-paelstina si affiancarono fino a superarli, prima quelli anti-israele e poi anti-ebrei tout court, e naturalemtne come al solito contro la Francia. Sono spuntate perfino le bandiere nere dei djihadisti siriani durante i cortei. Bilancio del primo giorno di manifestazioni: più di 100 poliziotti feriti, una quindicina di mezzi delle forze dell’ordine bruciate, sparatorie nella metro a Parigi e addirittura intere stazioni e ferrrovie completamente divelte, 2 sinagoghe date alle fiamme. Alla polizia é stato ordinato come al solito contro certi manifestanti, di limitarsi a usare gas larimogeni mentre i manifestanti usavano invece proiettivli e molotov. Bilancio finale: solo 15 denunciati. Qualche mese prima per le manifestazioni delle associazioni cattoliche contro l’adozione per gli aomosessuali gli arresstati furono a decine e l’uso indiscriminato del manganello autorizzato contro chiunque si trovasse là, nonstante questi non avessero né molotov né proiettili. Solo 3 giorni prima addirittura i denunciati per aver osato fischiare Hollande durante il suo passaggio sugli Champs Elysés furono ben 40!
Ma l’incubo per Valls arriva 2 giorni dopo: dei manifestanti autoconvocati a République, in pieno centro a Parigi, si dirigono verso il quartiere storico delgi ebrei, quello che molti italiani conoscono con il nome di «Marais». Sembrava di rivivere una vera e propria notte dei cristalli, una folla armata di bastoni e armi si riversavano nel quartiere per incendiare e rompere le vetrine dei negozi che appartengono ad ebrei, circondano e provano a incendiare le sinagoghe del quartiere e inizia una vera e propria caccia agli ebrei per strada. Per la prima volta il CRIF, l’associazione che rappresenta gli ebrei di Francia, da sempre alleato fedele di Hollande, che rimase muto perino dopo la sparatoria in un museo ebraico ad opera di un altro islamista francese che uccise 4 persone, neanche 4 mesi fa, prende finalmente le distanze dall’esecutivo. Il ministro degli interni, nel pieno caos, é completamente sparito! Cosa mai vista a memoria d’uomo, per 4 giorni né un comunicato, né una confererenza stampa, nulla di nulla, tutti aspettavano che la situazione sfiammasse e nessuno osava prendere posizione fra due comunità cosi’ potenti in Francia. E’ il multicomunitarismo bellezza! Fosse stato un bianco francese magari pure cristiano e per giunta di destra, a dare solo una sberla a un ebreo lo zelante ministro non avrebbe esistato a mettere in guardia il popolo francese dal ritorno delle ore più buie della nostra storia, ma adesso che intere singagoghe vengono bruciate (in realtà anche 3 chiese sono state saccheggaite in quei giorni, ma vabbé siamo abituati anche a quello ormai nella terra di Voltaire) il silenzio assoluto. Ma il grottesco si raggiunge quando un’associazione cristiana prova a organizzare un evento di solidarietà per i cristiani massacrati in Iraq, come previsto i manifestanti erano appena qualche centinaio, prova provata che per certi difensori dei diritti dell’uomo, come un po’ anche in Itaia, c’é sangue impuro che merita di essere versato e altro che invece subito ci fa pensare ai notri frateli ai nostri figli. Ci sono popoli che han diritto a restare sulla terra che abitano da secoli e altri invece che possono essere cacciati tranquillamente da quella che abitano da milleni. Fatto sta che tale manifestazione pro-cristiani d’Iraq che si tiene sulla piazza del trocadero, viene attaccata dagli islamici del Camerum al grido di «Allah akbahr» e che forse erano anche più numerosi di quelli pro-cristiani. Il giorno dopo si scopre niente meno che tale, dicamo contro-manifestazione, nello stesso luogo e nella stessa ora é stata autorizzata dallo stesso prefetto di Parigi, fedelissimo di Hollande. Monsieur le Président si é ben visto dal dire una sola parola su tale argomento, anzi proprio ieri ha fatto sapere che la Francia fornirrà le armi contro i perseguitati degli islamisti in Iraq, ci ha tenuto pero’ a specificare che le armi verrano date solo alla minoranza Curda (minoranza musulmana) per difendersi da altri musulmani. Non sia mai il Quatar possa pensare che la Francia in qualche modo aiuti dei cristiani contro le milizia che egli stesso finanzia. Come al solito l’unica a denunciare l’ipocrisia del governo e la crescita inarrestabile del nuovo fascismo verde é Marine Le Pen. Non sorprende qundi più nessuno, neanche i socialisti, che nei sondaggi il suo partito é primo classificato con una media dle 30%, e che ora la lotta é per il secondo posto con l’UMP di Sarkozy.
Ultima chicca del partito socialista, fresca fresca, proprio di ieri,l’abolizione delle borse di studio per merito per licei e università. Questa riforma arriva dopo quella dell’anno scorso che aboliva i voti nelle scuole primarie, perché a detta del ministro dell’istruzione, uno dei portavoce del movimento del maggio ‘68 in Francia, il voto creerebbe disparità fra gli alunni, e mette gli studenti con voti bassi in siatuazione di disagio pisocologico. Con l’abolizione delle borse di studio in base al merito e la loro attribuzione solo in base al reddito, in un paese come la Francia coi suoi "redditometri" ababstanza atipici, si fa in fretta a capire a chi andranno le borse di studio e a chi saranno tolte. Ultimo schiaffo alla République dopo la cancellazione degli aiuti statali per i nuovi nascituri che dai tempi di Jean Jaurés venivano erogate a tutti i nuovi figli della Nation a prescidnere dal censo,l’origine o la residenza. Adesso coi socialisti al potere colo certe categorie di popolazione(che guarda caso hanno votato al 90% per Hollande alle scorse elezioni) e che non sono le più povere del paese, avranno diritto a assegni famigliari, premi per bébé e borse di studio. Un altro tassello di quello che qualche storico francese inizia a chiamare «genocidio per sostituzione» riprendendo l’espressione niente meno che di un politico della Martinique. Non sono più i popoli che cambiano di governo, ma i governi che cambiano di popolo!
Gran bel post.
La Francia sarà l'innesco.
Purtroppo mi sembra che anche in Italia, pur non arrivando ancora a una situazione come quella francese, ci sia parecchio antisemitismo, a destra come a sinistra, e non solo tra gli immigrati islamici.
A me pare sia molto più diffuso l'anti italianismo…
Certo, anche quello e' molto diffuso.