Il problema con la P maiuscola
di LORENZO D’ONOFRIO (RI Pescara)
Cacciari qui dice una cosa fondamentale, centrando IL PROBLEMA, che del resto denunciamo da tempo. L’emergenza non è sanitaria ma democratica. L’emergenza nasce tanti anni fa, la pandemia ha solo offerto un’occasione della quale la classe dirigente meno rappresentativa della storia repubblicana sta approfittando.
IL PROBLEMA è lo spostamento del centro decisionale, ormai in via ordinaria e quasi definitiva, dal Parlamento al Governo. Certo, questo Parlamento del Partito Unico Liberale probabilmente adotterebbe la stessa linea, ma sarebbe chiamato a discuterne e ad assumerne la responsabilità di fronte agli elettori. La questione è delicatissima, non si tratta di semplice forma, ma è la SOSTANZA della Democrazia: nella testa delle persone, anche degli operatori del diritto, è tristemente diventata normale ed è ormai pressoché accettata senza riflessioni o dubbi, la rinuncia al parlamentarismo, alla divisione dei poteri.
L’organo rappresentativo dei cittadini sta definitivamente sparendo, fra scroscianti applausi e in nome di uno stato di emergenza che è ormai condizione politica e sociale ordinaria. La Tangentopoli mediatica dei primi anni 90, il giustizialismo forcaiolo della Lega, il Dipietrismo e poi il Travaglismo/Grillismo, hanno preparato il terreno per la Soluzione Finale.
Ma non è altro che il compimento di quella “Rivoluzione Liberale”, in realtà il fenomeno più reazionario della nostra Storia, che dagli anni ’70 ha iniziato a minare le fondamenta dell’ordinamento costituzionale nato dalla Resistenza, progressivamente annientando le conquiste politiche e sociali che tanto ci erano costate. Ma la deriva è partita con la fine dei Partiti, quelli veri, quelli Popolari, quelli rappresentativi: anche questo, sostanzialmente, denuncia Cacciari quando parla di destrutturazione totale delle forze politiche.
Ancora una volta RESISTEREMO!
Dovranno essere spianati per porsi domande… e forse non se le faranno MAI.