La disuguaglianza studia all’ultimo banco

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5 risposte

  1. Vittorio ha detto:

    Questi sono i risultati delle decisioni politiche attuate negli ultimi dieci-quindici anni. Per contrastare l’abbandono scolastico e per competere con gli altri paesi europei nel numero di laureati, si è deciso che tutti dovessero essere promossi. Non solo alle elementari, ma anche alle medie e alle superiori si è deciso di non bocciare più nessuno introducendo il meccanismo demenziale dei debiti formativi e abbassando sempre di più l’asticella delle difficoltà da superare. Tra le ultime proposte geniali del governo in carica spiccano quella di abolire il voto in condotta e di consentire l’uso degli smartphone in classe (On. Faraone). Il risultato (forse voluto) di queste politiche è la creazione di una scuola non selettiva che abdica al suo ruolo fondamentale di ascensore sociale per trasformarsi in strumento classista.

  2. stefano.dandrea ha detto:

    Vittorio,
    ci segui da tempo e sembra che tu abbia fondamentalmente le nostre idee. Ci dici allora per quale ragione non ti iscrivi?
    Se decidi di iscriverti, segui questa procedura: http://www.riconquistarelasovranita.it/iscrizione-al-fsi

  3. Paolo Di Remigio ha detto:

    Bello l’articolo di Luca Ricolfi perché sottolinea come la polemica sessantottina contro il classismo della scuola selettiva sia diventata la copertura di un nuovo classismo, che lascia la stragrande maggioranza dei giovani nella più completa miseria cognitiva. Il disegno (neoliberale) che ci ha portati a questo disastro è l’applicazione ideologica, ottusa, del modello aziendale alla vita scolastica, sull’esempio anglosassone, COME SE la scuola anglosassone non fosse un cattivo esempio di come si faccia scuola.

  4. Lorenzo ha detto:

    Lo sfascio della scuola italiana, più o meno intenzionalmente perseguito da tutti i governi che si sono susseguiti da 25 anni a questa parte, per come la vedo io ha tre motivi portanti:

    1) desiderio di smantellare e privatizzare la scuola pubblica, per non doverci spendere e allacciare proficui maneggi colle private;

    2) naturale conseguenza di una società totalmente mediatizzata e consumistizzata, che vuole solo non pensare e vivere alla giornata. Questo processo viene accentuato anziché essere avversato dalla crisi galoppante;

    3) intento di fare della scuola il sostituto della famiglia in fase di disgregazione trasformandola in un parcheggio sociale garantito a tutti che tenga i giovani lontano dalla strada finché non si trovano qualcosa da fare. Intento alla necessità del lavoro femminile e all’invasione extracomunitaria.

  5. Matteo ha detto:

    Quarta causa: riduzione della scuola pubblica ad ammortizzatore sociale che la trimurti CGIL-CISL-UIL ha garantito per decenni ad ogni cretino loro tesserato.
    E si vede sulla qualità umana (non solo scientifica) del docente medio.

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