Immigrazione: la sinistra muore liberale

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  1. stefano.dandrea ha detto:

    Articolo interessante, che solleva un problema serio. Nessun dubbio che la politica del centrosinistra in tema di immigrazione sia stata eticamente preferibile a quella del centrodestra. Nessun dubbio che la politica centrodestra (in particolare gli slogan ideologici strombazzati durante le lunghe campagne elettorali) sia stata politicamente ed elettoralmente vincente. Nessun dubbio che l'esercito industriale di riserva avvantaggia il capitale e svantaggia i lavoratori italiani (alcuni di quei lavori che, si dice, non verrebbero svolti, in realtà verrebbero svolti da italiani per salari più alti). E' una situazione nella quale non è agevole prendere una netta posizione, se si ha a cuore la questione sociale (e non soltanto la "libertà" e il multicularismo). Probabilmente il dubbio sarà sciolto dalla crisi. Nei prossimi dieci anni i fenomeni migratori si attenueranno o prenderanno altre direzioni. E non saranno pochi gli immigrati che torneranno nei paesi d'origine, nonostante il disonore (i popoli poveri conoscono ancora questi valori) per aver "fallito".

  2. Tonguessy ha detto:

    L'articolo non tiene conto di un fatto: la sinistra può solo offrire delle nicchie all'interno del Mercato. La sinistra non è il Mercato nè lo ha mai seriamente contrastato. La sinistra gioca i suoi ruoli all'interno della globalizzazione, non se ne può staccare. La destra pure, ma, guarda casa, ha fini coincidenti. La sinistra, al contrario, avrebbe fini diversi ma non riesce a competere con i colossi del Mercato e di conseguenza può solo partorire topolini. Che il Mercato detti legge lo ha dimostrato il motivo per cui De Gennaro dopo i fatti di Genova non venne esonerato da Prodi nonostante egli fosse il diretto responsabile di ciò che Amnesty dichiarò «La più grave sospensione dei diritti democratici in un Paese occidentale dopo la seconda guerra mondiale» (Bolzaneto)

    Una cosa poi va sottolineata: il potere mediatico è di proprietà del Mercato (praticamente tutto a destra). Quindi la fabbrica del consenso lavora incessantemente per plasmare la percezione sociale portando alla massima dimensione ciò che deve essere notato e alla minima ciò che non deve essere notato. Si spiega così la statistica dei 6 Italiani su 10 che vedono l'immigrato colpevole di azioni criminose a fronte delle statistiche reali su chi commette tali azioni. O la recentissima storia di Emergency in Afganistan dove si vuole mettere a tacere quelle voci che spiegano cosa sta succedendo lì. 

    Infine un'ultima considerazione: non credo sia sensato mettere sullo stesso piano il "legittimo respingimento" ed i campi di concentramento in Libia con i tentativi di dare loro un tetto ed un lavoro. Sinceramente spartire equamente le colpe tra destra e sinistra per certe leggi e scelte mi sembra ingeneroso. 

  1. 10 Aprile 2010

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  2. 12 Aprile 2010

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