"1000 parlamentari sono troppi"
di LORENZO D’ONOFRIO (FSI Pescara)
“1000 parlamentari sono troppi”: questa è la motivazione più ipocrita, falsa e patetica per stravolgere la Costituzione.
Significa scaricare sulla Costituzione le colpe di una classe politica inetta e votata ad interessi d’elite, che da anni legifera in maniera autoritaria e che ha consolidato il proprio potere attraverso un sistema elettorale incostituzionale, che mortifica la rappresentatività.
1000 parlamentari ELETTI con il sistema proporzionale hanno, per almeno 30 anni, rappresentato in Parlamento tutto il Popolo italiano, contribuendo al progresso e allo sviluppo del Paese, garantendo mobilità sociale e redistribuzione equa della ricchezza, come Costituzione vuole.
1000 parlamentari NOMINATI con questo balordo sistema maggioritario e incostituzionale, hanno eseguito pedantemente i voleri del grosso capitale internazionale, mascherato da “integrazione europea”, stravolgendo, prima di fatto, adesso anche formalmente, il sistema costituzionale.
Ridurre il numero dei parlamentari significa ostacolare l’emersione di nuovi partiti popolari che possano:
– opporsi alla deriva del Paese;
– portare nelle Camere le esigenze del Popolo italiano;
– aspirare a diventare forza di governo.
L’OPPOSIZIONE PARLAMENTARE non è un peso, ma è garanzia di DEMOCRAZIA e di ampia condivisione popolare delle scelte fondamentali per il Paese.
La governabilità non è un valore costituzionale e l’instabilità dei governi della Prima Repubblica non è MAI stata un freno per il progresso, ma un limite alla deriva autoritaria della politica.
La deriva autoritaria è stata possibile solo dopo Tangentopoli, quando l’ondata emotiva e la masochistica avversione verso il sistema partitico sono state cavalcate dal grande capitale per sfondare l’argine della rappresentatività ed introdurre il sistema elettorale maggioritario, che ha spianato la strada all’avvento di un Partito Unico liberista e nemico della Costituzione.
…E ADESSO ATTENDO QUALCUNO CHE PROVI A SMENTIRMI… ma con dati, non con le fregnacce.
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