L’obiettivo in Eurasia dei falchi interventisti statunitensi: prevenire un’alleanza russo-tedesca e il progetto cinese “Una Cintura, Una strada”
Traduzione di ANTONIO GISOLDI (FSI di Bologna)
Gli USA vogliono impedire un’alleanza tra Germania e Russia perché la combinazione di capitale e tecnologia tedeschi con le risorse e la manodopera russe potrebbe contrastare il dominio americano. La loro mossa di destabilizzare paesi nell’area euroasiatica minaccia il progetto cinese “Una Cintura, Una Strada” (“One Belt, One Road” – OBOR) che faciliterebbe l’integrazione economica eurasiatica e ridurrebbe le aree prive di controllo governativo in cui le organizzazioni terroristiche possono prosperare. Il mondo ora è in attesa di scoprire se le elezioni americane di novembre possono inaugurare una nuova era di multi-partenariato mondiale per affrontare le sfide globali.
[NOTA DEL TRADUTTORE: Cos’è esattamente il progetto OBOR (“One belt, One Road” in inglese)? In italiano è conosciuto anche come “Nuova via della seta” ed è una grandiosa iniziativa cinese mirante a promuovere l’integrazione economica euroasiatica tramite massicci investimenti nel campo del commercio e dei trasporti, lungo due direttrici, una terrestre e una marittima, attraverso l’area euroasiatica. In rete è possibile trovare numerosi articoli in italiano che approfondiscono questo tema. Il progetto OBOR riguarda anche l’Europa e il Mediterraneo: fin qui si spinge infatti l’ambiziosa iniziativa cinese]
Sembra che il popolo americano e gli alleati degli USA in Europa e in Asia siano sempre più disillusi rispetto alla politiche dei falchi di Washington che stanno minacciando la stabilità globale.
Alla convention nazionale democratica delegati arrabbiati hanno gridato “niente più guerre” allorché l’ex direttore della Cia ed ex segretario alla difesa Leon Panetta ha iniziato a criticare Trump.(1)
Sebbene Panetta ne sia apparso sorpreso, la frustrazione dei delegati dovrebbe essere comprensibile: dopo che i falchi interventisti dell’establishment hanno sprecato trilioni di dollari dei contribuenti in guerre controproducenti e interminabili in Afghanistan, Libia, Iraq e Siria, che hanno distrutto quei paesi e rafforzato lo Stato Islamico (IS) e Al-Qaeda, ipotecando la prosperità delle future generazioni americane con un fardello di debito di 21 trilioni di dollari, gli americani ne hanno abbastanza.
E così è anche per gli alleati degli USA in Europa e in Asia.
In Asia, il presidente filippino ha accusato gli USA di importare terrorismo in Medio Oriente attraverso le loro politiche di “cambiamento di regime”, i giapponesi protestano con l’obiettivo di cacciare le truppe americane da Okinawa, e il primo ministro di Singapore ha rimproverato gli Stati Uniti perché hanno escluso la Cina, principale partner commerciale del suo paese, dal Partenariato Trans Pacifico (TPP).(2)
In un’intervista al Wall Street Journal, il primo ministro di Singapore Lee Hsien Long ha messo in dubbio le intenzioni degli USA rispetto al loro “fulcro asiatico” e ha dichiarato che i paesi asiatici “non vogliono avere avversari o ostilità quando non è necessario” e ha chiesto: “Per sviluppare una relazione trans-pacifica, dovete accrescere il commercio trans-pacifico e i legami degli investimenti, che tanto hanno fatto per beneficiare le popolazioni di ambo le parti … Se invece vi state riposizionando verso l’Asia con portaerei e aerei da guerra, a che giova?”
Peter Lee di Asia Times ha notato che Singapore e altri partner asiatici sono preoccupati di azioni degli USA che potrebbero aumentare le tensioni e destabilizzare la regione, e vogliono qualcosa di più della “leadership militare americana sul lato anti-cinese di un regime di sicurezza polarizzato in Asia orientale”.
Similmente in Europa, i britannici hanno detto agli USA di non mettere becco nella loro decisione sovrana per il Brexit,(3) il ministro degli esteri tedesco ha accusato la NATO a guida americana di essere guerrafondaia,(4) il primo ministro bulgaro ha rifiutato di unirsi ad una flotta NATO contro la Russia nel Mar Nero,(5) e un parlamentare tedesco ha criticato aspramente gli USA, accusandoli di essere la più grande minaccia alla pace e alla stabilità europee.(6)
Rivolgendosi al parlamento tedesco a luglio, la vice presidente del partito Die Linke Sahra Wagenkhneht ha dichiarato, “Gli americani stanno piazzando testate nucleari in Germania, a quanto pare per reagire ad un’aggressione di Putin nei paesi baltici. Gli americani si aspettano sul serio che crediamo ad una tale fesseria?”
Con la Germania che ora soffre di un numero crescente di attacchi terroristici e che è sommersa dal flusso di rifugiati causato dalle aggressive politiche americane di cambiamento di regime, Wagenkhneht ha accusato gli USA di approfittare impropriamente dell’articolo 5 della NATO a proposito della difesa collettiva mentre in realtà stanno infrangendo l’articolo 1 della NATO, che afferma che l’alleanza non ha natura offensiva, aggiungendo che “sta diventando abbastanza chiaro che l’intero fiasco in Medio Oriente viene osservato solo da un’angolazione, quella che fa comodo all’alleanza.”
Ora sembra che gli USA vedano la Russia come il prossimo obiettivo dopo la destabilizzazione del Medio Oriente, e stanno accumulando soldati e armamenti dai paesi baltici al Mar Nero.(7) Stanno inviando armi all’Ucraina, e anche posizionando carri armati, caccia stealth F-22 Raptor, bombardieri pesanti B-52, aerei A-10 caccia carri e altra artiglieria pesante in Europa centrale e sud-orientale in preparazione per la guerra.
Il controverso obiettivo statunitense in Europa
Secondo il presidente di STRATFOR George Friedman, che è consigliere della comunità della sicurezza e dell’intelligence americana, mentre gli USA vedono la Russia come una minaccia presente, vedono invece la Germania come una minaccia potenziale.
Nel suo discorso di febbraio presso il Chicago Council on Global Affairs, Friedman ha affermato che l’interesse fondamentale per gli USA è impedire una coalizione tra Germania e Russia, perché la combinazione tra capitale e tecnologia tedeschi e risorse naturali e manodopera russe è la sola che può contrastare il predominio statunitense.
(nota del traduttore: la traduzione del discorso di Friedman, di cui si raccomanda caldamente la lettura per conoscere alcune verità taciute dalla narrativa ufficiale dei media mainstream occidentali, può essere trovata qui: http://www.effedieffe.com/index.php?option=com_content&view=article&id=318693:il-nostro-vero-nemico-e-il-grande-alleato-la-prova-definitiva&catid=83:free&Itemid=100021)
Posto che l’obiettivo della NATO è “tenere i russi fuori, gli USA dentro, e i tedeschi sotto”, gli USA stanno ora rinforzando la NATO e si sono concentrati nella creazione di un “cordone sanitario”, o zona-tampone, (vedi mappa sotto) dai paesi baltici al Mar Nero nell’Europa centrale e orientale, e nella separazione della Germania dalla Russia.(8)
Friedman osserva come la Germania sia “il difetto fondamentale dell’Europa”, e ha imputato la crisi dell’UE meno al debito greco che alla manipolazione e al dominio da parte della Germania dell’Euro, al fine di creare un mercato continentale per le esportazioni tedesche. Ha espresso preoccupazione per il fatto che la Germania è “economicamente potente e insieme geopoliticamente fragile”, e, se separata dai suoi legami con la UE, potrebbe guardare a oriente verso la Russia.
In Eurasia divide et impera il progetto OBOR della Cina?
Oltre a stabilire un cordone sanitario nell’Eurasia occidentale, Friedman ha suggerito che la miglior politica statunitense nell’Eurasia centrale sia il “divide et impera”, simile a quella che attuò Reagan finanziando entrambi i contendenti nella guerra Iran-Iraq così che combattessero l’uno contro l’altro e non contro gli USA.
Dal momento che gli USA non hanno le risorse per occupare tutta l’Eurasia, Friedman ritiene che la miglior politica sia supportare, attraverso il sostegno politico, economico e militare, varie potenze rivali (per esempio India e Pakistan), così che si concentrino su loro stesse, oppure condurre “attacchi distruttivi” (spoiling attack) come in Vietnam, Iraq e Afghanistan, al fine di “destabilizzarle come abbiamo fatto con Al-Qaeda in Afghanistan”.
Tuttavia, Al-Qaeda è più forte di prima in Afghanistan e ora in Siria, e il sostegno degli USA ai jihadisti siriani ha dato origine all’IS che ora minaccia i tre continenti di Africa, Europa e Asia.(9) La strategia USA di destabilizzare paesi per mantenere il dominio in Medio Oriente è in realtà quello che ha contribuito ad alimentare il movimento jihadista globale.
Inoltre, destabilizzare paesi in Eurasia minaccia il progetto cinese “One Belt, One Road” (vedi mappa sotto) che aiuterebbe l’integrazione economica euroasiatica e ridurrebbe le aree fuori controllo in cui potrebbero prosperare le organizzazioni terroristiche.
Con l’IS e Al-Qaeda in marcia e che sono diventati un elemento di svolta a livello globale, in grado di minacciare USA, Cina, Russia, India, Germania e molte altre importanti civiltà attraverso tutta l’Eurasia, un mondo sempre più multipolare potrebbe in realtà significare un mondo multi-partner, nel caso in cui gli USA scegliessero di cooperare con questi paesi per affrontare collettivamente questa sfida globale emergente.(10) Il Defense College della NATO a marzo ha pubblicato un nuovo volume sulla cooperazione alla sicurezza tra grandi potenze per queste minacce di tipo non tradizionale.
Inoltre, ci si interroga se sia prudente per gli interventisti americani neoconservatori o neoliberali pensare ancora nei termini di una scacchiera geopolitica da “grandi giochi” in stile Guerra Fredda, con lo scopo di destabilizzare più paesi al fine di creare più aree fuori controllo.
Sfortunatamente, come Amb Chas Freeman del Brown University’s Watson Institute ha osservato nel suo articolo “La fine dell’Impero Americano”, gli USA sono soliti usare il potere militare per soppiantare piuttosto che supportare la diplomazia, e non coltivano ancora l’abitudine di chiedersi “e poi che succede?” prima di dare inizio a campagne militari.(11)
Stando così le cose, il mondo ora trattiene il fiato ed è in attesa di scoprire se le elezioni americane di novembre daranno inizio ad una nuova era di multi-partenariato mondiale per affrontare sfide globali come la lotta al terrorismo, o si troverà in una nuova Guerra Fredda fatta di nuovi cambiamenti di regime finalizzati alla lotta per il potere in un mondo multipolare.
La Dr.ssa Christina Lin è membro del Center for Transatlantic Relations presso la SAIS-John Hopkins University dove è specializzata in relazioni Cina-Medio Oriente/Mediterraneo, ed è consulente di ricerca per il Jane’s Chemical, Biological, Radiological, and Nuclear Intelligence Centre presso IHS Jane’s.
NOTE
(1) http://www.politico.com/story/2016/07/dnc-2016-leon-panetta-chant-226335
(2) Gareth Porter, “US ‘Regime Change’ Madness in the Middle East”, Common Dreams, 4 January 2016, http://www.commondreams.org/views/2016/01/04/us-regime-change-madness-middle-east; “President of the Philippines: “It is the US that Imported Terrorism into the Middle East!”, Middle East News Agency, 9 July 2016; Jonathan Soble, “At Okinawa Protest, Thousands Call for Removal of U.S. Bases”, New York Times, 19 June 2016.
(3) Karla Adam, “London mayor tells Obama to butt out of EU. Debate”, Washington Post, 14 March 2016; “Obama urges ‘friend’ U.K. to stay in EU but Brexit camp tells him to ‘butt out’, The Japan Times, 22 April 2016; Benjamin Brackett and Dominic Hinde, “Britain offended by Obama pressure to stay in EU: Sort of 1776 in reverse”, Washington Times, 13 April 2016.
(4) Justin Huggler, “German foreign minister accuses Nato of ‘warmongering’ against Russia”,Telegraph, 18 June 2016.
(5) Georgi Gortev, “Bulgaria refused to join NATO Black Sea fleet against Russia”, Euractive, 16 June 2016.
(6) “German MP: US is a threat to European peace, not Russia”, Macedonia Online, 12 July 2016,http://macedoniaonline.eu/content/view/29783/54/
(7) Marc Champion, “Baltics to Black Sea: NATO Unity May be Tested by Next Challenge”,Bloomberg, 9 July 2016; Otto Kreieher, “Atlantic Council argues for NATO Naval Force in the Black Sea, Coordination in Arctic”, US Naval Institute News, 21 June 2016; Juliane E Barnes and Thomas Grove, ‘NATO Set to Approve Baltic Force at Warsaw Summit”, Wall Street Journal, 7 July 2016,http://www.wsj.com/articles/nato-set-to-approve-baltic-force-at-warsaw-summit-1467894778
(8) https://www.youtube.com/watch?v=AgvtMeC_7_o ; https://www.thechicagocouncil.org/event/europe-destined-conflict
(9) Bill Roggio and Thomas Joscelyn, “US military admits Al Qaeda is stronger in Afghanistan than previously estimated”, The Long War Journal, 13 April 2016; Yara Bayoumy, Noah Browning and Mohammed Ghobari, “How Saudi Arabia’s war in Yemen has made al Qaeda stronger-and richer”, Reuters, 8 April 2016; Jordan Schachtel, “US-backed Moderate Free Syrian Army Factions Join ISIS Terror Group”, Breitbart, 8 July 2014; Daniel Greenfield, “Al Qaeda: Bigger, Stronger & More Dangerous Than Ever”, Front Page Magazine, 8 January 2014.
(10) Christina Lin, “China’s Pivot West: Opportunities for Cooperative Security”, in NATO and Asia Pacific, Forum Paper 25, NATO Defense College, March 2016,http://www.ndc.nato.int/news/news.php?icode=915
(11) Chas W. Freeman, Jr., “The End of the American Empire”, War on the Rocks, 11 April 2016,http://warontherocks.com/2016/04/the-end-of-the-american-empire/
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