Hans-Werner Sinn prevede l’uscita dell’Italia dall’Euro
Su ‘Die Welt’ è apparsa questa intervista a Sinn, in cui prevede che l’Italia uscirà dall’Euro perché la sua situazione economica è catastrofica. A Sinn questa previsione provoca qualche dispiacere: non perché pensi al futuro fastidio delle svalutazioni competitive che la moneta sovrana consente e l’Euro impedisce – per carità; sembra invece che gli dispiaccia che l’Italia abbandoni di nuovo il ‘fedele alleato’, che si mostri meno ariana di quanto desideri. Questi Italiani! Parlano tanto, ma non fanno nulla; dovrebbero abbassare i prezzi, ma i prezzi non si abbassano (ma non siamo in deflazione?) ed essi restano non competitivi. Questi Italiani! Fanno fatica anche ad elaborare l’emozione dell’uscita dall’Euro.
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[Traduzione di PAOLO DI REMIGIO – FSI Teramo]
Il più noto economista tedesco, Hans-Werner Sinn, prevede un’uscita dell’Italia dall’Eurozona. «La probabilità che l’Italia continui a restare un membro durevole dell’Euro diminuisce di anno in anno», ha detto l’economista alla «Welt». «Il paese non ce la fa con l’Euro. L’economia italiana non è competitiva e negli anni passati non ha intrapreso nessuno sforzo misurabile per ritornare competitiva.» La situazione economica è così desolata che un’uscita dall’Euro è soltanto questione di tempo. «Mi chiedo effettivamente quanto a lungo l’Italia reggerà ancora nell’Euro», ha detto l’ex presidente dell’Ifo-Institut di Monaco.
L’industria italiana produce ancora il 22% meno di prima della crisi finanziaria, ci sono sempre più fallimenti. La disoccupazione giovanile è appena sotto il 40%. «Un paese non può reggere a lungo una simile situazione catastrofica», ha detto l’economista. Egli stesso, ha detto Sinn, non vorrebbe che l’Italia esca, ma l’establishment italiano non vede più alcuna alternativa a un’uscita. «La metà degli Italiani vuole uscire dall’Euro, è il valore più alto tra tutti i paesi europei in cui sia stata posta la domanda negli ultimi tempi», ha detto Sinn alla «Welt». «Che si guardi alle élite o agli elettori, lo scetticismo sull’Euro diventa sempre maggiore.» Nonostante la situazione difficile dell’economia, resterebbero da fare necessarie riforme: «L’economia deve diventare più a buon mercato, ma non accade nulla», ha detto Sinn.
«In Italia si parla molto, ma non si fa.» L’economia italiana continua a produrre troppo caro per essere competitiva a livello internazionale. Già prima della crisi finanziaria ed economica il livello dei prezzi è stato troppo alto, e da allora non è diminuito di nulla. Dal 1995 l’Italia come luogo di produzione è diventata del 42% più costosa rispetto alla Germania. Nel suo ultimo libro Il giugno nero Sinn disegna un ambizioso programma di riforma per l’Euro e la EU.
Con questa tesi, che l’Italia lascerà l’Euro, Sinn non è solo. Anche il premio Nobel per l’economia Joseph Stiglitz non crede che alla lunga l’Italia possa essere membro dell’Eurozona, come ha dichiarato a inizio ottobre alla «Welt». «Agli Italiani diventa evidente che l’Italia nell’Euro non funziona. Dal punto di vista emozionale questo è realmente difficile per gli Italiani, ed essi si sono rifiutati a lungo di accettare questa consapevolezza», ha detto Stiglitz.
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