Lo Stato imprenditore: l’Italia era anche un po’ socialista
“Così come la nazionalizzazione è stata al centro del programma collettivista con cui i governi laburisti hanno cercato di rimodellare la società britannica, la privatizzazione è al centro di ogni programma di bonifica del territorio di libertà” (Margaret Thatcher).
L’Italia, un’Italia che era senza alcun dubbio molto migliore di quella attuale, era anche un po’ socialista:
“Alla fine degli anni Settanta, il valore aggiunto prodotto dalle imprese pubbliche in Francia era pari all’11% (15 per cento dopo il programma di nazionalizzazioni avviato dai socialisti nel 1981), in Inghilterra, alla metà degli anni Settanta era dell’11%, nel 1983 in Germania era del 9,6%, all’inizio degli anni Novanta, rappresentava ancora circa il 18% in Italia. Nel 2010, di tutta questa presenza dello Stato imprenditore era rimasto ben poco, con i settori finanziario, manifatturiero, dei trasporti e della logistica, delle comunicazioni ed energetico, in larga misura “bonificati” dalla presenza pubblica” (da A. Barba e Massimo Pivetti, La scomparsa della sinistra in Europa, Imprimatur, 2016, p. 64 – la citazione della Thatcher è tratta da p. 62. Un libro che tutti i sovranisti devono leggere e dal quale nei giorni a venire trarremo alcuni brevi post).
STEFANO D’ANDREA
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