Sovranismo o sudditanza
di GIANLUCA BALDINI (FSI Pescara)
Essere sovranisti vuol dire essere dalla parte della verità, anche quando questa non ci conviene, o non ci piace.
La sovranità psicologica degli individui è la precondizione necessaria alla sovranità politica ed economica di un popolo.
Quando non ci accontentiamo della minestra riscaldata, della narrazione distorta dei media sempre allineati al potere costituito, quando capiamo che un messaggio funzionale a deviare la pubblica opinione su un argomento viene ripetuto ossessivamente al fine di inocularlo negli individui per trasformarlo in realtà, quando ammettiamo di aver commesso errori di valutazione e di aver sbagliato obiettivo, o di aver confuso gli amici coi nemici e viceversa, e quando ci apriamo alla rilettura della storia, anche assumendoci le nostre responsabilità individuali, allora stiamo preparando la nostra mente all’emancipazione dai pregiudizi e dalle favole di cui è intrisa la modernità.
Per capire che il nostro Paese non è quello che ci raccontano, dobbiamo anzitutto realizzare che noi non siamo quello che ci hanno fatto diventare. Siamo migliori. Siamo più svegli, più intelligenti, siamo capaci di analizzare e studiare e non ci accontentiamo delle letture strumentali fornite da altri, siamo in grado di capire cosa è giusto e cosa è sbagliato per il nostro futuro e per il futuro del nostro paese e non abbiamo bisogno di un suggeritore esterno che ci indichi la strada da seguire.
Questa è la sovranità. La voglia di capire e la libertà di decidere senza condizionamenti esterni di chi ci vuole schiavi di un sistema. La sovranità altro non è che uno strumento di libertà. Il contrario di sovranismo è sudditanza. I sudditi sono schiavi, i sovranisti ambiscono alla libertà.
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