Sul confine russo saranno dislocati carri armati tedeschi Leopard
Un articolo di ‘Die Welt’ sulle grandi manovre della NATO a est e a sud dell’Europa. La stretta collaborazione tra NATO e UE dovrebbe infine suggerire qualcosa sulla natura di quest’ultima agli adepti dell’europeismo; potrebbe loro suscitare qualche preoccupazione il riposizionamento ai confini della Russia di reparti di quelle forze armate tedesche che nella Seconda guerra mondiale vi condussero una guerra di sterminio. Ma gli europeisti non si daranno pena: la NATO vuole soltanto aiutare l’Europa, i Tedeschi vogliono soltanto difendere gli amici.
(Traduzione di PAOLO DI REMIGIO – FSI Teramo)
Oltre a qualche centinaio di soldati, l’esercito tedesco sposterà anche carri armati di tipo Leopard 2 in Lituania. Come confermato da un portavoce del Ministero della difesa mercoledì sera, i sistemi di arma pesanti saranno parte dell’equipaggiamento che le truppe tedesche porteranno con sé l’anno prossimo nel paese membro dell’alleanza, che confina con la Russia.
La decisione di inviare in Lituania non solo fino a 600 soldati, ma anche carri armati da battaglia, equivale a un segnale di come la Germania prenda sul serio le preoccupazioni dei membri orientali. Si sentono minacciati soprattutto gli Stati baltici e la Polonia, da quando il grande vicino russo ha annesso nel 2014 la penisola ucraina sul mar Nero, la Crimea.
Per le relazioni tra Berlino e Mosca gli annunci potrebbero invece rappresentare un’ulteriore prova di resistenza. Già in estate la Russia aveva criticato con forza le direttive della NATO sul riarmo in oriente. «L’alleanza concentra le sue forze per arginare un pericolo orientale inesistente», aveva dichiarato allora il ministro degli esteri e aveva rinfacciato alla NATO una «demonizzazione» della Russia.
I piani tedeschi, divenuti pubblici al margine di un incontro di due giorni dei ministri della difesa in Bruxelles, sono parte del più grande programma di riarmo della NATO dalla guerra fredda. Tra l’altro esso prevede di dislocare dal prossimo anno truppe multinazionali da battaglia negli Stati membri di Polonia, Lituania, Lettonia ed Estonia. La Germania ha accettato di assumere il ruolo di nazione guida in Lituania. In Polonia lo fanno gli Stati Uniti, in Lettonia i Canadesi e in Estonia i Britannici.
Mercoledì il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg ha dichiarato che le truppe da combattimento dovrebbero essere operative la prossima estate. Il ministro della difesa tedesco Ursula von der Leyen ha definito le forze previste ‘esattamente adeguate’ e ‘difensive’. Solo l’anno scorso, come conseguenza della crisi ucraina, l’esponente del CDU aveva deciso di riarmare l’esercito tedesco aggiungendo circa 100 Leopard 2. I carri armati, già impiegati e rottamati, devono essere riordinati all’industria e modernizzati a partire dal 2017. Il limite superiore per l’esercito tedesco di 225 carri armati Leopard 2, deciso nel corso della riforma dell’esercito nel 2011, è quindi rialzato a 338. Quanti ne saranno spostati in Lituania resta per ora oscuro.
Al secondo giorno del loro incontro a Bruxelles, questo giovedì i ministri della difesa vogliono discutere della collaborazione dell’Alleanza con l’Unione europea. Già mercoledì sera, su indicazioni degli ambienti dell’Alleanza, hanno deciso di mettere a disposizione capacità logistiche e di ricognizione per l’operazione marina della UE «Sofia» davanti alle coste libiche. Così le navi della NATO potrebbero per esempio trasmettere informazioni radar e assicurare il rifornimento di carburante alla coalizione della UE.
L’operazione di marina della UE ‘Sofia’ è iniziata lo scorso anno come intervento contro il traffico illegale, in seguito ha avuto anche il permesso di contrastare il contrabbando di armi in direzione della Libia. Inoltre comprende un programma di formazione per le forze di difesa costiera libiche. A causa della situazione della sicurezza in Libia il programma è condotto non a terra ma in alto mare.
Dall’operazione ‘Sofia’ gli Stati UE come Italia e Germania si ripromettono tra l’altro una decisa diminuzione della migrazione incontrollata dalla Libia.
Fonte: www.welt.de
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