A cosa serve l’Unione europea?
di RETE MMT (Alessandro De Salvo)
La tradizione vuole che la sinistra si adoperi per il rafforzamento dello stato sociale, in un’ottica di tutela delle fasce più deboli, e la destra miri ad abbassare le tasse per favorire gli investimenti ed i consumi privati. Il “più Stato” della sinistra corrisponde ad una maggiore presenza dello stesso quando c’è bisogno, il “meno Stato” della destra si traduce in una minore oppressione fiscale. In entrambi i casi la collettività ne beneficia, anche se attraverso vie diverse.
L’Unione europea (UE) impedisce agli Stati di fare l’una e l’altra cosa nonostante, tecnicamente, l’una non escluda l’altra. In UE non si possono abbassare le tasse e non si può potenziare il welfare perché i vincoli di bilancio lo impediscono. Lo Stato così scompare quando si tratta di stare vicino ai cittadini e riappare quando si tratta di depredarli. Ma non finisce qui, le conseguenze di ciò vanno oltre.
Se lo Stato diventa nemico dei suoi cittadini i medesimi lo disconosceranno, saranno sempre più avvezzi alla violazione delle regole, dalle più alle meno influenti. La colpa di ciò non può essere dei cittadini, bensì dello Stato che, come il buon padre di famiglia, dovrebbe per primo dare il buon esempio: essere presente quando serve e non opprimere i cittadini tassandoli oltre una misura ragionevole. Se lo Stato diventa nemico dei cittadini, i cittadini lo diventeranno dello Stato.
Intanto destra e sinistra continuano a farsi la lotta e non intravedono il vero comune nemico. A questo serve la UE, a calpestare i diritti di cittadini ed imprese, con buona pace dei governi, di destra e di sinistra.
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