Rompere con i moderati
di GIANFRNCO LA GRASSA
Questo ignobile complice dei piddini governativi fa dichiarazioni gravissime sul fatto che Salvini e Meloni sarebbero d’accordo con lui su quasi tutto e su una laida “riunione dei moderati”, cioè dei peggiori opportunisti mai esistiti. Se questi due personaggi, chiamati in causa dal “badogliano”, non smentiscono un simile atteggiamento disgustoso, diventa problematico, direi perfino inutile, andare a votare al referendum. Se vince il SI, il gioco dei due – “bamboccione” e “nano” – va liscio come l’olio.
Se anche vince il NO, il gioco sarà lo stesso con solo qualche giravolta in più, ma senza assolutamente alcuna difficoltà. Quest’individuo, che ormai merita il peggio, è in tutta evidenza assai soddisfatto del sicuro rifiuto del presdelarep circa le elezioni anticipate. Ciò spiana la strada all’operazione di una “grande coalizione”, che mostra proprio crepe in Germania, sempre presa ad esempio dal doppiogiochista.
Del resto, con grandissima probabilità, nemmeno questa vedrebbe la luce; si tratterebbe solo di agitazione propagandistica per rendere più scorrevole l’operazione Parisi, assai simile a quella di tempo fa con Verdini. Berlusconi chiarisce a tutte lettere che la sua preoccupazione è la stessa di Renzi: impedire che i “5 stelle” abbiano una qualsiasi possibilità di far saltare il banco.
Tutto è ormai sotto la luce del sole per chi ha un briciolo di cervello. Salvini e Meloni devono dire con estrema forza e ad altissima voce che il compito principale del momento è impedire il gioco di Renzi; e che si deve andare ad elezioni immediate.
Comunque, che non sono affatto d’accordo con discorsi su “grandi coalizioni”, sulla continuazione della vergogna di avere Renzi come premier, sull’unione di forze “moderate” e cioè del tutto subordinate rispetto alle manovre di chi vuol mantenere la UE quale camicia di forza per l’ormai indispensabile autonomia dei vari paesi. Nessuna “moderazione”, che va lasciata ad un opportunista della peggiore specie qual è il “nano”. Altrimenti, non si vede la necessità di sporcarsi le mani con l’invereconda scheda elettorale, che da settant’anni sancisce la servitù italiana ed europea in genere.
Salvini e Meloni dichiarino immediatamente che non hanno nulla a che vedere con una melmosa “riunione dei moderati”, che non c’è affatto alcun accordo su questo punto con un personaggio di una bassezza senza paragoni. In caso contrario, non ci sarà alcun bisogno di doversi turare il naso e andare a votare assieme a D’Alema e Fini, ai vecchi rigurgiti di un antifascismo di puro tradimento che inneggia alla Costituzione, di cui solleva già forte ilarità l’articolo uno, quello della Repubblica fondata sul “lavoro”. Basta manovre tatticistiche. Si presentino forze nette e senza compromessi, contrarie a tutti gli attuali governi europei e a questa UE, che deve soltanto sollevare ira e disgusto e non essere riformata, ma combattuta senza quartiere.
[[PS Referendum, l’Economist: “L’Italia dovrebbe votare No” (da La Repubblica)
Il settimanale britannico scrive che il nostro paese ha effettivamente bisogno di ampie riforme, “ma non quelle proposte” da Renzi. Le modifiche potrebbero “creare un uomo forte. E questo è il paese che ha prodotto Benito Mussolini e Silvio Berlusconi”]]
Un piccolo diversivo solo per far notare come “paludati” giornali, cui tutti mostrano riverenza (come pure il francese “Le Monde”, ormai scaduto in modo impressionante), sono diretti e scritti da perfetti cretini. Da restare annichiliti di fronte all’idiozia di simili dichiarazioni.
Fonte:http://www.conflittiestrategie.it/rompere-con-i-moderati
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