Se il Regno Unito è fabbrica di estremisti islamici
di LOOKOUT NEWS (Stefano Piazza)
Dopo l’attentato al parlamento di Londra, si riaccendono i riflettori su uno dei paesi più a rischio di terrorismo. Dalla moschea di Finsbury Park a Londra fino ai predicatori salafiti, viaggio nell’Emirato Britannico
«Non abbiamo paura e non ci facciamo intimorire». Così la premier britannica Theresa May, rivolgendosi ai deputati riuniti a Westminster, all’indomani dell’attentato a Londra. «Lo dico qui, nel più antico Parlamento del mondo perché sappiamo che la democrazia e i valori che rappresenta prevarranno sempre».
L’Inghilterra si è accorta dopo molto tempo di dover fare i conti con l’estremismo islamico salafita. L’MI5, l’intelligence britannica, stima in più di 800 i cittadini britannici andati a combattere nel “Siraq”, le terre occupate dal Califfato tra Siria e Iraq. Alcuni di loro sono diventati vere e proprie star della propaganda del Jihad come il famigerato “Jihadi John”, kuwaitiano d’origine, cresciuto in un’agiata famiglia a Londra nel quartiere residenziale di North Kensington, dov’è stata poi scoperta una rete di estremisti. Il giovane, da timido e impacciato studente, aveva iniziato a radicalizzarsi in Tanzania nel 2009 folgorato dagli Al Shabaab somali ai quali resta legato attraverso Bilal al-Berjawi, leader del gruppo fino a quando non è stato ucciso da un drone USA nel gennaio del 2012.
I predicatori del male in Inghilterra
Gli imam salafiti britannici, tra un arresto e una condanna, girano il Regno Unito per convincere i musulmani che la legge religiosa (la Sharia) vale più del diritto inglese. L’imam siriano Omar Bakri Muhammad, ad esempio, sostiene che l’Inghilterra deve diventare un Califfato. Gli imam salafiti hanno importato la filosofia del movimento politico Hizb ut-Tahir (che predica il ritorno al Califfato) e hanno fondato i gruppi Al-Muhajiroun e Islam4UK, entrambi sciolti per terrorismo tra il 2004 e il 2010, poi rinati nel 2014 con il nome diNeed4Khalifah e Sharia Project.
Anjem Choudary e la moschea di Finsbury Park
Tra questi c’è Anjem Choudary (nella foto in apertura), avvocato di origine pakistana nato nel 1967 e oggi in carcere. Chouadry è il fondatore di quasi tutti i gruppi islamisti inglesi sopra descritti. È stato persino presidente dell’Ordine degli avvocati musulmani, fino a che ha dovuto lasciare la carica, a causa delle sue dichiarazioni incendiarie. Pur essendo molto criticato dalla stragrande maggioranza dei musulmani inglesi – che gli rimproverano di non potersi fregiare del titolo di imam – Choudary ha organizzato numerose manifestazioni di protesta che hanno come fine ultimo la richiesta di imporre la Sharia nel Paese, e incita i giovani a partire per la Siria e l’Iraq. Chouadry era solito esultare pubblicamente per ogni attentato giustificando barbarie e orrori, a cominciare dalle stragi dell’11 settembre 2001 fino a quelle di Londra del 2005 e altre ancora.
Fino all’arresto, girava l’Europa tenendo conferenze che avevano come scopo quello di esportare la sua idea dell’islam, diffusa nel network che si era creato nella Moschea di Finsbury Park di Londra. Questa moschea, grazie al suo ex Imam Abu Hamza al-Masri (oggi detenuto a vita negli USA), è divenuta nel tempo un vero e proprio crocevia del radicalismo britannico, trasformandosi da luogo di preghiera in una “fabbrica di antisemitismo” e manifestazioni di ogni genere, soprattutto anti-americane e anti-israeliane. In queste operazioni di propaganda Choudary è sempre stato in prima fila. Con lui vi era sempre o quasi il fedelissimo Mizanur Rahman (anch’egli finito in carcere), che aveva pubblicamente espresso gioia per il massacro in Francia alla redazione di Charlie Hebdo.
(Poliziotti britannici di fronte alla moschea di Finsbury Park a Londra)
Nonostante molti musulmani lo ritengano un mistificatore e un provocatore al quale non debba essere concesso spazio, i media inglesi (ma anche quelli di altri Paesi) intervistano di continuo Choudary. Fatto che lo ha legittimato agli occhi dei tanti disadattati che vivono ai margini della società britannica e che hanno fatto di lui una pericolosa icona. Choudary ha sempre vissuto con le donazioni e i sussidi statali britannici, così come un altro pericolosissimo predicatore salafita, Muhammad Shamsuddin, che ancora oggi è libero di predicare per le strade inglesi grazie un certificato medico che ne attesta la “stanchezza cronica” tale per cui è esentato dal lavorare mentre è libero di reclutare nuovi fedeli dell’Islam radicale.
L’intelligence britannica sta monitorando oltre 3.000 estremisti islamici inglesi pronti a compiere attacchi nel Regno Unito, legati alla Moschea di Finssbury Park e a questi predicatori islamisti. Ad oggi, tuttavia, nonostante le decine di arresti degli ultimi mesi, appare ancora impossibile fermarli del tutto, se ad esempio decidono di entrare in azione con attacchi imprevedibili, come dimostra l’attentato del 22 marzo a Londra.
Fonte: http://www.lookoutnews.it/regno-unito-estremisti-islamici-isis/
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