Chi è Michel Temer?
di L’INTELLETTUALE DISSIDENTE (Luca Lezzi)
Dopo aver aderito già nella metà degli anni Settanta al Movimento Democratico Brasiliano (MDB), che era stato un partito centrista presente sulla scena politica brasiliana tra il 1965 ed il 1979, fu con la trasformazione di quest’ultimo nell’attuale Partito del Movimento Democratico Brasiliano (PMDB)all’inizio degli anni Ottanta che l’attuale presidente verde-oro entrò in politica. Nel 2001 ha assunto la guida del partito ed è stato vicepresidente di Dilma Rousseff sia nel primo mandato dell’esponente del Partito dei Lavoratori (PT) che nei due anni del secondo mandato poi interrotto dal procedimento di impeachment. Con due matrimoni alle spalle e quattro figli, Luciana, Clarissa e Maristela, nate dal suo precedente matrimonio con Maria Célia Toledo, e un altro figlio, Eduardo, nato dalla relazione con una giornalista, Temer è convolato a nozze per la terza volta nel 2003 con la modella Marcela Tedeschi Araujo. L’ex modella, di quarantatre anni più giovane del marito, aveva appena 19 anni al momento del matrimonio e si è presto ritirata a vita privata per poi accudire il piccolo Michel, primo figlio della coppia. Pare che Marcela fosse così infatuata del futuro marito da farsi tatuare il nome di lui sulla nuca all’inizio della loro storia d’amore.
Dal punto di vista caratteriale Temer sembra l’opposto dell’irruente Rousseff e tra i pregi che gli vengono riconosciuti ci sono proprio quelli di abile moderatore e compositore di alleanze grazie alla propria indole pacifica. Il cambio di maggioranza parlamentare con l’apertura a cariche ministeriali per il Partito della Social Democrazia Brasiliana (PSDB) ha consentito a Temer di attuare rapidamente un vasto programma neoliberista di forte austerità che ha messo seriamente a rischio le grandi conquiste sociali dei progetti lanciati da Lula come il programma Bolsa Familia. Dopo aver fatto approvare dai due rami del Parlamento una misura che non consentirà di aumentare la spesa pubblica per i prossimi venti anni, l’ex docente ha posto le basi per la riforma del lavoro e del sistema pensionistico. La prima abolisce le quote sindacali obbligatorie, fissa i termini dei negoziati tra le parti sociali, rende difficile il ricorso ai Tribunali del lavoro, regola il sourcing house, il lavoro fatto a casa ed esclude le rappresentanze sindacali nelle procedure di licenziamento. Ciò avviene in una nazione che nel primo anno di presidenza Temer ha subito la perdita di un milione e ottocentomila posti di lavoro superando la soglia dei quattordici milioni di disoccupati.
La modifica del sistema previdenziale prevede, invece, l’innalzamento all’età pensionabile dagli attuali cinquantadue anni a sessantacinque per gli uomini e sessantadue per le donne. Le due misure draconiane hanno fatto propendere i sindacati per la linea dura tanto da indire il primo sciopero generale dopo ventuno anni lo scorso 28 aprile. Alle proteste delle sigle sindacali sono seguite le pubblicazioni delle intercettazioni che sembrerebbero inchiodare il presidente nell’inchiesta Lava Jato (Autolavaggio) in cui chiede ai fratelli Batista, proprietari della multinazionale della carne Jbs, di comprare il silenzio dell’ex presidente della Camera e membro del PMDB Eduardo Cunha, condannato a quindici anni di reclusione per corruzione e riciclaggio. La risposta di Temer allo scandalo, pubblicato in anteprima sul quotidiano O Globo, è stata immediata e nel corso di una conferenza stampa ha sostenuto di non aver comprato nessuno ed essere vittima di un complotto.
Le richieste di un nuovo impeachment per la carica presidenziale sono state già presentate ma il presidente poeta è convinto di poter arrivare alla conclusione del mandato, il cui termine naturale è fissato per le elezioni presidenziali di ottobre 2018. Di sicuro Temer non sarà, per sua stessa ammissione e per via del bassissimo consenso popolare, tra gli sfidanti per la sede di Palácio do Planalto che vedrà, invece, tra i suoi protagonisti l’ex presidente del PT Lula.
Fonte: http://www.lintellettualedissidente.it/esteri-3/chi-e-michel-temer/
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