Lunga vita ai Battenti!
di RICCARDO PACCOSI (FSI Bologna)
Si è svolto ieri il rito settennale dei Battenti, a cui un giorno o l’altro vorrei riuscire ad assistere di persona. Penso che sia una bellissima ed emozionante espressione del Sacro, ove il felice e fertile incontro fra paganesimo e cristianesimo genera un rito che riconduce al principio vitale, originario e ancestrale, del Sangue.
Nel mondo desacralizzato e uniforme del consumismo capitalista, auguro lunghissima vita a queste tradizioni che rammentano la connessione dell’uomo con l’infinito e col sovrasensibile.
E la grandezza delle pratiche ibride del cristianesimo-paganesimo, credo risieda proprio in questo: nell’accedere al sovrasensibile attraverso la corporeità e la sensualità, in una successione di rispecchiamenti fra dimensione corporea e dimensione metafisica. Inoltre, mentre lo stordimento edonista insegna a far finta di non pensare alla morte, queste espressioni del Sacro aiutano non solo a riflettere sull’infinito che tutto avvolge, ma aiutano altresì l’uomo a interrogarsi sulla propria finitezza.
Gli amanti della globalizzazione capitalista e i cantori della Morte di Dio, si godano pure quest’eterno presente di oggi, ove l’Essere coincide con la Superficie e il Cosmos coincide con la Tecnica; apprezzino pure la “libertà” di essere sconnessi dal mistero, dall’insondabile, dall’universo.
Io cerco altro.
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