Lo spirito romantico
Nel settembre 2020 ci guarderemo dentro e saremo contenti del numero di militanti, delle loro capacità e del loro valore umano, del numero di simpatizzanti, di esserci fatti conoscere da qualche milione di persone, dell’organizzazione e dei documenti programmatici approvati.
Poi ci guarderemo dietro e la strada percorsa in otto anni ci apparirà semplicemente la prima tappa di una lunghissima marcia.
Poi ci guaderemo ai lati e verificheremo se altri gruppi avranno saputo costruire solide e consistenti organizzazioni, sedendoci al tavolo di questi gruppi di valore. Altrimenti, contatteremo singole persone e personalità che avranno dato un contributo al patriottismo costituzionale, che stimeremo, e che non avranno ceduto alla tentazione di passare per la porta larga.
Infine, guardando avanti, verso la meta, riprenderemo la marcia che ci accompagnerà per l’intera vita.
Questo è lo spirito del FSI.
Le motivazioni sono la passione e il senso del dovere.
La prospettiva è storica: agiamo per i figli e per gli avi.
L’obiettivo non è il denaro o il potere o la notorietà ma la gloria.
I valori sono la disciplina, la pazienza, l’umiltà, la riconoscenza verso i militanti che hanno costruito e l’ammirazione per coloro che avranno dato un contributo maggiore.
C’è chi non ci crede quando scriviamo o diciamo queste cose, perché, non avendo spirito romantico, vuole negare a se stesso e rimuovere che possano esistere persone che lo hanno. E c’è chi – poveraccio – crede davvero che lo spirito romantico sia morto per sempre, almeno nelle società occidentali o addirittura, avendo avuto l’animo annichilito, crede che lo spirito romantico sia il male.
Dobbiamo perciò abituarci a ricevere accuse e offese dalle persone più false e più meschine. Sono un titolo d’onore.
sembra la caricatura del famoso discorso di AlPacino in Ogni maledetta domenica .