Il timore dello zero virgola qualcosa è ridicolo, da cialtroni, meschini, ipocriti, ingenui o ingannati
di Stefano D’Andrea
Nell’area politico-culturale del patriottismo costituzionale, o sovranismo che intende ricollocare la costituzione economica al vertice dell’ordinamento, liberando l’Italia dai vincoli dell’Unione europea, è diffuso purtroppo il convincimento che non si debbano promuovere iniziative elettorali che ottengano lo zero virgola qualcosa di consensi.
Invero, il tema non è stato mai approfondito con un articolo argomentato, sicché sarebbe difficile rintracciare una sola argomentazione addotta a sostegno di tale convinzione. Sembrerebbe che candidarsi alle elezioni, ottenendo lo zero virgola qualcosa, sia inutile, demotivante, segno di incapacità, persino ridicolo, anzi sembrerebbe che sia soprattutto ridicolo, visto che il convincimento è sovente accompagnato da scherno verso chi è disposto o desideroso di candidarsi, pur essendo convinto che la lista potrebbe non superare l’1 o il 2%.
Credo invece che chi voglia promuovere un nuovo partito e tema che, nelle prime occasioni in cui la lista si candidi, riceverà, almeno in alcune casi, soltanto lo zero virgola qualcosa dei consensi sia un cialtrone, o un chiacchierone, o un incapace, o un ipocrita o semplicemente, nel migliore dei casi, un ingenuo o una persona che non ha riflettuto e che si è fatta persuadere da qualche idolo della rete, che è un cialtrone, un chiacchierone, un incapace oppure un ipocrita, il quale, in realtà, non vuole che si crei un partito del sovranismo o patriottismo costituzionale.
Intanto, conviene osservare i risultati ottenuti dai partiti nuovi che sono stati creati in Italia. Cominciamo dalla Lega e verifichiamo, in primo luogo, quali sono stati i risultati della Lega nelle regioni a sud dell’Emilia Romagna.
Elezioni regionali in Toscana: 0,70 (1995), 0,57 (2000), 1,27 (2005) e finalmente, dopo 15 anni, 6,48 (2010) con elezione di 3 consiglieri regionali. Elezioni regionali in Umbria: 0,25 (2000), e dopo 10 anni 4,34 (2010) con elezione di un consigliere regionale. Elezioni regionali nelle Marche: 0,50 (1995), 0,26 (2000), 0,87 (2005), e finalmente, dopo 15 anni, 6,33 (2010), con elezione di due consiglieri regionali.
D’altra parte anche dove è nata, la Lega lombarda, ottenne, accoppiata con la lega veneta, soltanto lo 0,46% nelle elezioni regionali in Lombardia nel 1985 (nel 1990 avrebbe superato il 18%)
Le liste civiche amici di Beppe Grillo e (poi) a cinque stelle ottennero nelle comunali l’1,2 a Pescara (2009), lo 0,4% a Bari (2009), l’1,8 a Perugia (2009), e nelle regionali l’1,33% in Campania (2010).
Dunque, se escludiamo il PD, che nasce da trasformazione e aggregazione di forze preesistenti, e Forza Italia, per ovvie ragioni, i due rimanenti grandi partiti italiani sono passati per la fase dello zero virgola qualcosa.
In conclusione, la logica, l’esperienza del M5S e della Lega, l’umiltà, il buon senso impongono di reputare che chi crede che una nuova idea debba essere rappresentata da un nuovo partito e da una nuova classe dirigente, deve voler passare per la fase dello zero virgola e deve impegnarsi a candidarsi sapendo che la sua lista otterrà lo zero virgola. Chi non è disposto, chi sorride con scherno, chi crede sbagliato o inutile candidare liste che rischino di prendere lo zero virgola qualcosa o è un presuntuoso, o è una persona meschina, o è un chiacchierone ciarlatano o in realtà è un ipocrita che non vuole dar vita a un nuovo partito o, nel migliore dei casi, è un ingenuo che segue l’opinione di un idolo presuntuoso, o meschino, o chiacchierone o ipocrita.
Pienamente d’accordo.
È soltanto uno step iniziale transitorio quanto necessario.