Il resoconto della 3° Assemblea nazionale del Fronte Sovranista Italiano
di MATTEO ROSSINI (FSI Ravenna)
Roma, 27 maggio 2018: il destino di una generazione di patrioti
Domenica 27 maggio 2018, a soli otto mesi di distanza dalla precedente, si tiene a Roma, al Teatro dell’Angelo, la terza assemblea nazionale del FSI – Fronte Sovranista Italiano.
Un appuntamento molto importante per tutti i soci e i militanti del partito: ritrovarsi insieme in un teatro per ascoltare gli interventi del presidente, le sue analisi e le sue proposte, quelli dei soci che presenteranno i documenti programmatici che l’assemblea dovrà approvare e che relazioneranno sulle esperienze a livello regionale, sia passate che attuali, in preparazione alle future sfide elettorali che ci vedranno impegnati in varie regioni d’Italia è sicuramente un momento di alto coinvolgimento, che cementa il gruppo nazionale FSI, ben oltre quella che è la consueta dimensione regionale con la quale siamo abituati a confrontarci. Mi sono tenuto libero per questa giornata, non posso e non voglio mancare a questo appuntamento. Dopo l’esperienza fantastica dello scorso anno, che ho descritto in un articolo dal titolo “Diario di una giornata che merita di essere vissuta”, non può essere diversamente. In otto mesi ne è passata di acqua sotto i ponti e io stesso ho acquisito una consapevolezza e una maturità politica, fatta di militanza attiva sul territorio, che lo scorso anno non potevo nemmeno immaginare. Inoltre quest’anno il nostro referente regionale Carmine Morciano, chiamato a fare il punto sulla situazione della nostra preparazione in vista delle elezioni dell’assemblea legislativa e del presidente della giunta regionale emiliano romagnola, ha pensato di affidare a me l’onere ma io dico soprattutto l’onore, perché è un onore per me, oltre che un piacere, rappresentare la mia regione in assemblea, di relazionare sullo stato dell’arte della nostra preparazione in vista di questo importantissimo appuntamento elettorale a cui siamo chiamati a partecipare. Dopo un iniziale stupore e incredulità vivo il tutto molto serenamente, rassicurato dallo stesso Carmine che si è sempre reso disponibile per supportarmi, anche solo moralmente. Il mio nome sulla locandina dell’assemblea, insieme a quello di soci di cui ho immensa stima per averli conosciuti e ascoltati di persona, seguito le loro azioni e ammirato la loro dedizione e il loro impegno sul territorio è motivo di soddisfazione e di orgoglio. Spero solo di essere all’altezza della situazione e di non deludere nessuno. Ringrazio Carmine e i membri del Comitato Direttivo che mi hanno dimostrato tanta stima e fiducia. Non riesco a prendere sonno facilmente sabato, diversamente da quanto accade quotidianamente. Dormo solo pochissime ore, alle 5.45 Alessandro sarà puntuale davanti casa. E subito un elemento di novità importante: non sarà solo. Pietro Colombo neo socio ravennate sarà già con lui. A Cesena nord ci aspettano anche Massimiliano Capriuoli, valoroso militante di Cesenatico e Filippo Tadolini, socio “storico” di Forli, di cui ho avuto ottime referenze, ma che ancora non ho avuto il piacere di conoscere personalmente. Quindi faremo il viaggio in macchina in cinque! Un’altra neo socia romagnola, Eva Germani di Riccione, raggiungerà Roma già da sabato e si muoverà autonomamente. Dieci soci emiliani, il “nucleo strorico” di FSI in regione, si muoveranno in treno da Bologna e ci troveranno sicuramente a Roma al loro arrivo. Non male se penso che solo otto mesi fa partimmo in due da Ravenna, con tanto entusiasmo sia chiaro, ma con la macchina piena solo nei posti anteriori. Durante il viaggio abbiamo modo di conoscere meglio Filippo e di pensare anche alle azioni da intraprendere insieme nel prossimo futuro ora che iniziamo a strutturarci anche in Romagna. Iniziare la militanza in FSI con la partecipazione all’assemblea nazionale è quanto di meglio si possa augurare a chiunque. Sulle 10 siamo già in zona Teatro dell’Angelo. Il tempo di fare colazione, meritatissima dopo oltre quatto ore di viaggio, e siamo davanti al teatro. L’atmosfera è quella delle occasioni importanti, c’è attesa, entusiasmo, la voglia di stare insieme, di ritrovarsi di nuovo dopo tanti mesi con i militanti che si ha avuto modo di conoscere nelle occasioni precedenti e la curiosità di conoscere quei militanti, giunti da poco, o che semplicemente non hanno potuto essere presenti nella scorsa assemblea nazionale e che abbiamo conosciuto solo virtualmente, sui social, con cui magari abbiamo scambiato anche più volte le nostre opinioni su un fatto o raccontato e commentato le nostre rispettive azioni di militanza sul territorio: un banchetto per il volantinaggio o un evento in sala in cui abbiamo presentato il partito, un nostro documento, o ancora un libro che rafforza le nostre posizioni sovraniste agli occhi dell’opinione pubblica. Riconosco molte volti davanti al teatro e mi presento a coloro che non ho avuto ancora il piacere di conoscere. Qualcuno è qui già da sabato, altri sono arrivati e continueranno ad arrivare, come noi, al mattino. Sia che si tratti di conoscenze consolidate per aver avuto modo di essere presenti insieme in altre occasioni, sia che si tratta della conoscenza di nuovi soci la sostanza non cambia: il fattore umano e relazionale, la genuinità e l’entusiasmo, al netto del realismo che alberga in ognuno di noi, il sorriso che illumina i nostri volti, sono le cose che cementano e consolidano un gruppo, quello dei soci FSI di tutta Italia, che ha nell’assemblea nazionale il suo punto di incontro e la massima espressione. Al di la di tutto ciò che di buono si dirà nel teatro, ciò che accade fuori, all’ingresso e in tutti i momenti “non ufficiali” è il valore aggiunto dell’assemblea nazionale. Quest’anno noi romagnoli abbiamo il piacere di presentare, durante i saluti, i nuovi soci e militanti che hanno accolto con piacere la partecipazione all’assemblea nazionale, la prima per loro. Entriamo in sala, la troviamo gremita nella zona centrale e ben occupata nelle due ali laterali: i soci FSI sentono questo appuntamento e cercano di essere presenti, nel limite del possibile. Alcuni di essi, anche valorosi e “storici” militanti, quest’anno purtroppo, per diversi motivi di carattere personale, non hanno potuto essere presenti insieme a noi e ce lo hanno comunicato pochissimi giorni prima tramite i social. Spiace non poterli riabbracciare in questa occasione, sarebbe stato un piacere per tutti, a partire dal sottoscritto. Ma ci saranno altre occasioni, altre assemblee nazionali, il percorso che abbiamo intrapreso, quello che ci porterà alla liberazione dell’Italia, ad una nuova liberazione, sappiamo bene che sarà lungo e le occasioni di incontro non mancheranno. Oggi sentiamo la vicinanza e il sostegno morale che ci hanno comunicato con i loro messaggi. Siamo qui anche per loro, siamo qui anche per tutti quegli italiani che purtroppo ancora non ci hanno conosciuto e che non hanno elaborato che il percorso che ci porterà alla liberazione sarà lungo, che non verrà nessuno a salvarci, che ci libereremo da soli, come già successo altre volte in passato. Il gruppo emiliano romagnolo si posiziona centralmente in alto.
Il presidente del FSI Stefano D’Andrea apre i lavori dell’assemblea con un elemento di novità rispetto alle passate edizioni, dedicando la prima parte della sua relazione all’analisi dello scenario politico italiano, mutato radicalmente e in breve tempo in seguito ai risultati delle ultime consultazioni politiche dello scorso 4 marzo. La seconda parte del suo intervento è tutta imperniata sul nostro partito, su ciò che abbiamo fatto in quest’ultimo anno e i risultati che abbiamo ottenuto e su ciò che dobbiamo fare in futuro, a cominciare da quelle regioni in cui sono in vista le consultazioni per l’elezione dell’assemblea legislativa regionale e del presidente delle giunta regionale, in programma di qui alla fine del 2019. La sua analisi lucida e distaccata è stata seguita con estrema attenzione dalla platea dei soci.
Rosa Spadafora socia FSI di Napoli, illustra lo studio, non ancora completo e che quindi non sarà sottoposto alla votazione per essere approvato dall’assemblea, dal titolo “Comunità e territorio: linee guida per una pianificazione urbanistica nazionale”.
Emilio Martines, socio veneto, illustra quello che sarà l’unico documento programmatico da sottoporre all’approvazione di questa assemblea nazionale. Il documento “Una strategia energetica per l’Italia” è stato approvato all’unanimità dall’assemblea, senza alcun emendamento. Il video dell’intervista a Enrico Mattei, proiettato nel corso della presentazione, è stato un momento di alto senso della patria e del dovere, che ogni persona che si avvicina alla politica dovrebbe avere sempre ben chiaro nella sua mente, un esempio per tutti noi, oggi e sempre.
La mattinata prosegue con gli interventi relativi ai progetti sulle elezioni regionali. Stefano Rosati, FSI Lazio, illustra, in un intervento superlativo, oltre che per i contenuti, anche per come l’ha presentata, come l’ha narrata, quella che è stata la sua esperienza, e quella del suo gruppo, nella recente partecipazione alle consultazioni regionali. Un esempio e un insegnamento da tenere ben presente per tutti noi che ci accingiamo a ripercorrere nelle nostre regioni una simile esperienza. Faremo tesoro di tutte le esperienze che, nel bene e nel male, hanno interessato i nostri amici soci FSI che si sono cimentati prima di noi in un esperienza elettorale.
Federico Monegaglia gli succede sul palco ed espone quelle che sono le caratteristiche delle consultazioni nella provincia autonoma di Trento, che andrà a comporre la metà del consiglio regionale del Trentino Alto Adige, visto che al momento non abbiamo forze sovraniste nella provincia di Bolzano. Le elezioni si terranno nel prossimo autunno e abbiamo appreso con piacere che nonostante le difficoltà, che non mancano mai in ogni dove, la situazione è in positiva evoluzione e la dedizione e l’impegno dei soci stanno portando risultati importanti in vista di questa candidatura.
Andrea Franceschelli, FSI Abruzzo, in un intervento rapido, chiaro ed efficace illustra la situazione della sua regione che sarà chiamata al voto nel 2019 o, al limite, nell’autunno del 2018. L’ottimo gruppo abruzzese dovrebbe riuscire a candidarsi alle elezioni regionali in tutte le circoscrizioni.
E’ il mio momento. Il segretario Lorenzo D’Onofrio chiama sul palco Matteo Rossini, FSI Emilia Romagna, a fare il punto sulla nostra situazione in vista delle elezioni che si terranno, salvo imprevisti, nell’autunno del prossimo anno. E’ un momento importante: è la prima volta che prendo la parola in un assemblea e si tratta dell’assemblea nazionale. Ho ricevuto la stima e la fiducia di Carmine Morciano e del Comitato Direttivo, non voglio deludere nessuno. La calma e la freddezza che mi contraddistinguono mi accompagnano sul palco. Ma mi abbandonano molto presto. La platea che gremisce quasi completamente il teatro, nonostante sia ora di pranzo non mi lascia indifferente. Mi sono preparato bene. Un intervento semplice nelle cose formali, per non annoiare con numeri e cifre, ma che allo stesso tempo infonda fiducia nei nostri mezzi e nelle nostre possibilità. Ci stiamo lavorando insieme, ci credo, credo che potremo riuscire a presentare le liste in almeno cinque delle nove circoscrizioni richieste, che riusciremo a formulare le liste con i candidati necessari e a raccogliere le firme richieste per queste circoscrizioni. Voglio che questo risulti chiaro a tutti. Non sarà facile, ci sarà da lavorare duro, ma il nostro obiettivo, per quanto ambizioso, lo ritengo alla nostra portata. La nostra forza, come quella di tutto il FSI sta nel gruppo. Spero vivamente di essere riuscito nel mio intento. Risalgo in platea tra gli applausi della sala, i sorrisi, i complimenti. Sarà la fame che avanza ma non sono molto lucido. Spero di non aver frainteso niente. Comunque sono sereno. E’ stato veramente un onore salire sul palco.
La mattinata si chiude con la relazione del tesoriere Andrea Franceschelli e approvazione del rendiconto. Lui è bravissimo: in men che non si dica l’assemblea approva il bilancio!
Prende la parola il segretario Lorenzo D’Onofrio per l’elezione del Comitato Direttivo e la nomina del Presidente. L’assemblea qui riunita e conferma senza esitazioni, all’unanimità, senza astensioni, sia il Comitato Direttivo che il Presidente.
E’ giunta l’ora del pranzo. Ci spostiamo per trovare qualcosa in zona. Finiamo in tanti in un locale dove preparano hamburger e hot dog. I tavoli sono da quattro. Trovo posto, dopo aver dialogato a lungo fuori dal teatro, con Eva Germani e Daniele Rocchi, insieme ad Alessandro Bucci, Antonio Gisoldi e Filippo Tadolini. Il locale è “occupato” quasi completamente, se non completamente, dai soci FSI. Ho modo di riabbracciare persone che non avevo ancora visto e fare la conoscenza di altri soci.
La sessione pomeridiana dell’assemblea nazionale presieduta da Gianluca Baldini, presidente del CPR, il Centro studi sulla Costituzione e sulla Prima Repubblica, prevede il primo seminario dell’associazione. Scopo della neonata associazione è lo svolgimento di attività di ricerca, convegnistiche e divulgative relative alla Costituzione della Repubblica Italiana del 1948, ai lavori e agli atti dell’Assemblea Costituente, alla storia della Prima Repubblica e in particolare agli istituti con i quali, nella Prima Repubblica, i partiti politici attuarono la Costituzione economica.
Salvatore Scrascia e Luca Manzoni, membri del Consiglio Direttivo del CPR, introducono e discutono con gli autori Andrea Del Monaco e il prof. Sergio Cesaratto la presentazione dei loro rispettivi libri: “Sud Colonia Tedesca – La questione meridionale oggi” e “Chi non rispetta le regole? – Italia e Germania le doppie morali dell’euro”.
Un momento di confronto e di approfondimento che porta un contributo importante alla nostra causa e alla nostra crescita, sia personale che come gruppo. Un ottimo esordio per un associazione che si pone un obiettivo importante, quello di rendere consapevole la popolazione di ciò che è stata la storia della Repubblica Italiana, dal primo dopoguerra fino all’avvento di Maastricht e di “mani pulite”.
La terza assemblea nazionale del FSI è giunta al termine. Fuori dal teatro approfittiamo ancora per fare qualche chiacchierata con soci che non avevamo incontrato nella giornata, il clima è sereno e distensivo. Ognuno di noi ha chiaro in mente ciò che ci aspetta. Il nostro destino è segnato. Ho cercato con le parole di descrivere qualcosa che credo sia impossibile da descrivere. Per questo mi perdonerete se non sono riuscito nell’intento. L’assemblea nazionale è un’esperienza che bisogna vivere. Mi ritengo fortunato ad aver avuto modo di prendervi parte anche quest’anno. Una parola, un gesto, un sorriso, una stretta di mano, un abbraccio, la stima e la fiducia reciproca, il senso di appartenenza. Questo è il FSI, questo è il gruppo di patrioti che si è riunito a Roma il 27 maggio 2018.
Noi sappiamo fin da principio, per averlo appreso da un grande della storia d’Italia, che la forza di un’associazione è riposta non nella cifra numerica degli elementi che la compongono, ma nella omogeneità di questi elementi, nella perfetta concordia dei membri circa la via da seguirsi, nella certezza che il dì dell’azione li troverà compatti e serrati in falange, forti di fiducia reciproca, stretti in unità di valori intorno alla bandiera comune.
Stefano D’Andrea Presidente FSI
Seguiranno le foto della sessione pomeridiana…
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