Banchetto Fronte Sovranista Italiano a Bologna
Sabato 15 settembre il sottoscritto e i soci Luciano del Vecchio e Angela Pedrini si sono dati appuntamento in centro a Bologna, nella “classica” postazione in via Ugo Bassi, per tenere il primo banchetto sovranista in città dopo la pausa estiva. Dalle 15 alle 19.30 abbiamo distribuito volantini e scambiato due chiacchiere con diversi cittadini che si sono fermati incuriositi dai nostri simboli, nonché dai cartelli con le citazioni di eminenti italiani della Prima Repubblica, attaccati alle colonne dei portici. Nel corso del pomeriggio ci hanno raggiunto per un saluto anche i soci Giovanni Calzoni e Marco Mazzotta (che ci ha dato anche una mano nella distribuzione dei volantini), ed è passato anche un simpatizzante, un giovane studioso di politica internazionale ed economia, che spesso ha partecipato alle nostre cene e iniziative. Ci sono stati vari incontri interessanti nel corso del pomeriggio: come al solito notiamo come vari avventori al banchetto inizino la conversazione con noi pieni di scetticismo e pessimismo, per poi mutare opinione una volta colti il senso delle nostre proposte e (mi piace crederlo) la nostra passione; questo banchetto è stata anche l’occasione per “sondare” qualche cittadino rispetto alla “prestazione” sinora fornita dal governo gialloverde: in qualche caso abbiamo notato simpatia e speranza, sostenute in particolare dall’atteggiamento tenuto da Salvini sul tema migranti: quando però si è allargato il campo ai temi economici (che ricordiamo sono ben più importanti per la vita concreta di milioni di italiani) e si faceva notare la “retromarcia” innestata dal governo rispetto alla promessa di una vigorosa contestazione dei vincoli europei alla spesa pubblica, i nostri interlocutori non avevano di che replicare. Il banchetto è proseguito fino alle 19.30: unica nota stonata l’incontro con due giovani sedicenti “di estrema destra” che con un atteggiamento strafottente hanno ingiuriato i cartelli con le citazioni di Togliatti e Gramsci (citazioni, vorrei ricordarlo, concernenti la consapevolezza, da parte di questi due personaggi, dell’importanza della sovranità nazionale e della patria per il benessere delle stesse classi lavoratrici). Chiarire dialetticamente il senso di quelle citazioni (tra l’altro affiancate ad altre di politici non comunisti come Moro e La Pira) non è stato possibile, tuttavia non si è reagito alle provocazioni, per non abbassarci al livello dei nostri “interlocutori”. Al termine del banchetto ci siamo salutati e dati appuntamento alla prossima azione, soddisfatti come sempre per il pomeriggio di militanza.
CI LIBEREREMO!
Antonio Gisoldi
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