L'incubo del capitale: la libertà dei popoli
di Stefano D'Andrea
Dice Angela Merkel e con essa tutta la elite politico-finanziaria: se crolla l'euro crolla l'intero ordine giuridico europeo. Rispondiamo: lo sappiamo. E infatti non ci sono altre ragioni per uscire dall'euro se non quella di perseguire la disintegrazione dell’ordine giuridico europeo.
La verità è che faranno di tutto per salvare l'ordine giuridico europeo. E noi, che vorremmo distruggerlo, non abbiamo, apparentemente, alcun potere di incidere sul corso degli eventi.
Soltanto apparentemente, non abbiamo alcun potere. In realtà, le elite politico-finanziarie lottano contro le immense forze immonde che esse hanno generato e che sono sfuggite di mano. Noi invece, quasi per paradosso, viaggiamo sospinti da quelle potenti forze che ci hanno soggiogato e sconfitto. Esse oggi non ci fanno paura. Quando erano regolari, modeste, moderate e controllate ci schiavizzavano, cambiavano la vita sociale attorno a noi ed estinguevano una civiltà, costringendoci a cercare angoli in cui rifugiarci. Ora che sono irresistibili ci stanno per liberare. Saranno esse stesse a condurci al crollo o alla esasperazione che spingerà i cittadini a riconquistare la completa sovranità.
Cercano di terrorizzarci sui rischi che correremo una volta raggiunta la libertà. Sono i tipici discorsi tenuti dal datore di lavoro o dall'artigiano, quando il lavoratore o l'apprendista comunicano che hanno intenzione di cambiare lavoro o mettersi in proprio. Sono i discorsi che il padre borghese rivolge al figlio che ha deciso di non continuare l'esercizio dell'attività d'impresa iniziata e svolta dal padre. E' il terrore del padre-padrone. La gioia di ogni libertario
Noi che sappiamo che la libertà costa, che è fortuna e sfortuna, che è tentativo e fallimento, vittoria e sconfitta, ridiamo con scherno di questi discorsi, con i quali le elite politico-finanziarie cercano di terrorizzare gli sciocchi ma soprattutto di rimuovere la realtà per esorcizzare i loro incubi.
E ci prepariamo al momento in cui, spinti dalle potenti forze della finanza globale, i ribelli che hanno resistito alla devastazione culturale e hanno visto crollare dinanzi ai loro occhi intere civiltà, vedranno disintegrarsi tutte le forze distruttive: il cosiddetto ordinamento giuridico europeo e l'organizzazione mondiale del commercio, da un lato; la diffusione del commercio internazionale, dall’altro – sono i due volti, giuridico e fattuale, della globalizzazione. E con la globalizzazione anche l’impero statunitense, che ne è stato l’artefice.
A quel punto, gli ordinamenti statali dichiareranno estinte le "libertà" di circolazione delle merci, dei servizi e del capitale (le libertà sulle quali è stato fondato l’ordinamento giuridico europeo – ma vi rendete conto?); estinte le unioni doganali e le unioni monetarie; esaurito il bando dei monopoli pubblici. Gli ordinamenti statali sperimenteranno, ciascuno a suo modo, nuove discipline della "libertà di informazione", che oggi è soltanto potere del capitale di formare l'opinione pubblica. Gli ordinamenti statali non conosceranno più il terrore di una modesta inflazione, perché riscopriranno l’istituto della scala mobile; e, più in generale, pur non perseguitando la ricchezza, potranno essere costituiti da norme che, a tutela di diversi interessi, anche non economici, limiteranno in vario modo la valorizzazione del capitale, e valorizzeranno il lavoro, autonomo e subordinato.
Pensate di cosa dovremmo avere paura!
Saremo costretti a fabbricare i nostri ombrelli, le nostre lavatrici, i nostri carrozzini, i nostri maglioni, i nostri pantaloni; e avremo l’onere di costruirli durevoli e di prestarli di fratello in fratello e di cugino in cugino! Saremo costretti a mangiare le nostre arance. Le scuole e le università potranno tornare a formare (in maniera severa) l’uomo e non il lavoratore, senza dover seguire assurde strategie elaborate da menti straniere e criminali. Dovremo fissare i prezzi dei beni essenziali (equo canone, scala mobile). Potremo tornare a tutelare il commercio con le licenze e i professionisti con i minimi tariffari, il divieto di pubblicità e il limite nel numero dei collaboratori. Potremmo decidere che la banca centrale non è più autonoma, almeno come non lo era fino al 1981. Potremo stabilire (oggi il diritto europeo ce lo impedisce!) che le società a responsabilità limitata non possono essere unipersonali; o che in molti settori del commercio o addirittura in tutti è vietato il franchising; e potremo porre molte altre norme, che oggi non abbiamo il potere di emanare. Insomma, saremo costretti a tornare ad esercitare, nel bene o nel male, la nostra libertà e a edificare la nostra civiltà. Pensate di cosa dovremmo avere paura: di essere liberi!
Alcuni popoli eserciteranno male la riconquistata libertà? Certamente. E’ sempre accaduto e sempre accadrà. Ma questa consapevolezza non ci spaventa. Noi vogliamo tornare ad avere la possibilità di esercitarla bene. Noi amiamo la libertà dei popoli: quella del nostro popolo e quella degli altri. Concedendo una finta e risibile libertà agli individui, ormai concepiti come aziende, con debiti e crediti e con "libertà di stabilimento", avevano oppresso la libertà dei popoli. I popoli europei, senza troppi meriti, a dire il vero, bensì per l’assurdità del disegno criminoso che li voleva oppressi e schiavi, la stanno per riconquistare.
Bravissimo Stefano!!!
Tu forse sarai di sinistra, ma per me che sono un cattolico di vecchio stampo, l'attuale Sistema Economico Finanziario, non è solo assurdo, e contro gli interessi dei popoli, per me è proprio diabolico!!!!
Continua così, con la tua sana passione civile,
comunque se crollo ci sarà, prima di vedere l'era dell'autentica libertà, temo che ci faranno vivere un tempo di terrificante dittatura mondiale, peggiore di ogni concepibile nazi-comunismo!!!
Dio ti benedica.
Grazie di cuore.
Politicamente cerco di essere un socialista, statalista, antimperialista, umanista, rispettoso delle altre nazioni – le personalità degli altri popoli – consapevole che il capitale aspira ad uccidere quelle personalità. Soprattutto anticapitalista, nel senso che so che nel perseguire i miei obiettivi devo arginare la volontà autovalorizzatrice del capitale. Come uomo cerco di essere forte. Queste sono oggi le priorità.
Voglio associarmi con tutti coloro che credono in questi valori, si dicano di sinistra o di destra (due parole che, stando ai fatti, non significano più niente); desiderino vivere in una famiglia di tipo arcaico (come le mie – come tutti ne ho due) o in una iper moderna; siano atei, agnostici, credenti, laici o clericali.
Fanfani oggi starebbe con me; con me credo starebbero pure Togliatti e Antonio Pesenti. Con me credo starebbe anche Beneduce. Anzi io starei con loro. Dov'è il loro spirito?