Il Fronte Sovranista Italiano presenta “Il puzzle Moro” a Pescara con l’autore
Ieri pomeriggio (29 settembre 2018), presso la sala Flaiano dell’Aurum di Pescara, il FSI e il CPR, Centro studi sulla Costituzione e sulla Prima Repubblica , promotori ed organizzatori dell’evento, hanno affiancato lo scrittore e giornalista Giovanni Fasanella nella presentazione del suo libro “Il puzzle Moro”. Una buona affluenza di pubblico, visibilmente interessato e partecipe, ha fatto da cornice ad una chiara esposizione introduttiva del presidente del CPR Gianluca Baldini (colonna del FSI Abruzzo) e del segretario nazionale FSI Lorenzo D’Onofrio. Gianluca Baldini ha riassunto lo scopo dell’evento e della creazione del CPR indicando la necessità di riscoprire i valori e l’importanza della storia della prima Repubblica, rimarcando quanto la narrazione che ci viene proposta, evidenziando solo le pecche di quella classe politica, sembri tralasciare cosa sia stata in grado di compiere: un vero miracolo economico e di progresso sociale che portò il nostro paese ad occupare le prime posizioni nei campi di sanità, istruzione e di benessere diffuso, fino a diventare la quarta potenza economica mondiale. Quindi lo scopo è quello di liberarsi da queste lenti deformanti la realtà, per liberarsi anche dall’onda di autorazzismo che media, scrittori, intellettuali più o meno inconsapevolmente hanno alimentato e continuano ad alimentare con le loro opere. Un esempio non esaustivo ma eloquente è “The Italians” di Luigi Barzini del 1964 che diffonde su scala globale tutti gli stereotipi sugli italiani e l’italianità. La realtà, i numeri, ci dicono che nel trentennio glorioso i ritmi di crescita registrati in Italia non sono stati raggiunti da nessun altro paese. Poi chiude l’introduzione all’evento “Ecco per cosa lavoriamo con il CPR e perchè militiamo nel FSI, per riconsegnare dignità ad un popolo che non può vivere nella perenne colpevolizzazione di una impasse generata da una classe dirigente asservita ad interessi che non risiedono nei nostri confini nazionali”. Lorenzo D’Onofrio non si sofferma molto sulla presentazione del FSI perchè i cittadini avranno modo di conoscerci in occasione delle prossime regionali che si terranno il 10 febbraio in Abruzzo, ringrazia Fasanella per aver scritto un libro per noi importante perchè ci dà occasione di parlare della Prima Repubblica, che ha espresso una classe dirigente che utilizzando gli strumenti e le leve Costituzionali è riuscita a ricostruire un paese raso al suolo dalla guerra e a diffondere il benessere fino agli anni ‘80, definisce il Caso Moro uno spartiacque tra il trentennio glorioso che vide la classe dirigente applicare la Costituzione ed il quarantennio successivo in cui inizia l’integrazione europea. Infatti nel ‘78 ci fu l’adesione allo SME, nell’81 il cosiddetto divorzio tra Banca d’Italia ed il Ministero del Tesoro, nel ‘92 Maastricht… ecc. Evidenzia brevemente l’incompatibilità tra il modello socio-economico costituzionale e il modello espresso nei trattati europei, un modello liberista espressamente rifiutato dai Padri costituenti (ricordando il nostro Federico Caffè padre della parte economica della Costituzione), in quanto responsabile dei disastri di fine ‘800 che sfociano nei due conflitti mondiali. “E’ essenziale, pur mantenendo un’idea di Europa e di collaborazione, quindi, uscire da questo sistema il prima possibile per salvarci e riconquistare la libertà. Noi diciamo riconquistare l’Italia per tornare effettivamente ad applicare la Costituzione, perchè Sovranismo, il termine che noi per primi abbiamo coniato e definito nella politica italiana anni fa, significa nient’altro che applicare la nostra Costituzione”.
Quindi la parola passa a Giovanni Fasanella che, dopo Avezzano, Rieti e Pescara, sarà con noi anche a Verona il 7 Ottobre. Inquadra il caso Moro in un’ottica diversa dalla solita narrazione mainstream, andando oltre i limiti temporale dei 55 giorni e della politica nazionale grazie ad una attenta analisi di documenti britannici ed americani desecretati e che nessun altro si è preso la briga di visionare. Il quadro che ne viene fuori è a dir poco inquietante. Le ingerenze dall’esterno di quelli che dovrebbero essere nostri alleati ci fanno capire che da tempo la nostra sovranità è fortemente limitata già a partire dal secondo dopoguerra. Dal “tavolo della pace” l’Italia esce da Paese sconfitto al quale non viene riconosciuto nemmeno lo stato di cobelligeranza frutto della Resistenza. Quindi pagavamo lo scotto della sconfitta. La classe dirigente di allora, però, riuscì, grazie a patrioti del calibro di Mattei e Moro, a rovesciare la situazione delineata dalle nazioni vincitrici portando l’Italia ad essere il Paese egemone dell’area Mediterranea. Questo evidentemente dava fastidio…e non poco… La fermezza e la chiarezza delle parole di Fasanella, che non esprime opinioni ma racconta ciò che è scritto nei documenti, rendono l’esposizione piacevole, scorrevole ed efficace nonostante il tema sia scottante, soprattutto per la presenza di due epiloghi, uno nel maggio del ‘78…l’altro ancora aperto. L’altro epilogo è quello di cui, umilmente ma con grande determinazione, noi del FSI ci siamo fatti carico, accettando quella che è una missione di vita, prendendo a modello i Padri costituenti e personaggi come Mattei e Moro, patrioti e sovranisti.
Claudio Orsini e Barbara D’Angelo
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